Mondo
Gli psicologi sono concordi nel sostenere che il telefonino è un utile strumento per la tranquillità dei genitori più apprensivi, che possono così avere un contatto immediato coi loro pargoli.
La tesi è stata però ribaltata dall¿Australian Psychological Society, che avverte i genitori di non fare troppo affidamento sul cellulare per rintracciare i propri figli.
In base ai risultati di uno studio condotto su 250 teenager e 166 genitori e pubblicato sul National Psychology Week, il 68% dei genitori crede di sapere dove si trovano i propri figli, solo perché hanno il cellulare.
Tuttavia, secondo il presidente dell¿APS, Amanda Gordon, si tratta di una semplice questione di percezione, mentre conoscere quello che i propri figli stanno combinando è ancora una questione di fiducia.
¿Il 51% dei genitori ha comprato il cellulare al figlio per questioni di sicurezza e per poter contare su un contatto immediato¿, ha spiegato la Gordon.
Questo atteggiamento crea però un falso senso di sicurezza, poiché il 77% dei genitori ha riferito che, nel momento in cui si cerca di rintracciare il pargolo per una questione urgente, non si riceve risposta.
La sicurezza, in parole povere, va a farsi benedire, dal momento che i figli, da canto loro, hanno sempre problemi di credito quando si tratta di chiamare mamma o papà per una questione pressante.
I genitori, continua dunque la Gordon, devono abbandonare l¿idea che i loro figli sono al sicuro solo perché hanno il telefonino e tornare al dialogo, per stabilire con loro un rapporto basato sulla fiducia e sapere attraverso altre via dove sono e cosa fanno.
Prima dell¿avvento del telefonino, infatti, se si decideva di mandare i propri figli a una festa si aveva poi l¿abitudine di chiamare a casa del festeggiato per controllare che tutto andasse per il meglio.
Ora non è più così: si chiama direttamente sul cellulare, dando per scontato che tutto ciò che viene detto corrisponde a verità.
La questione sicurezza è comunque molto sentita anche dai ragazzi: il 41% degli intervistati ha infatti riferito che la principale preoccupazione derivante dal non possedere un telefonino è quella di non poter ricevere aiuto in caso di pericolo, mentre l¿82% ha dichiarato di aver acquistato-ricevuto il cellulare per poter avere un contatto immediato con i genitori.
Il 13% ha dichiarato che non avere il telefonino ¿sarebbe orribile, preferisco non pensarci proprio¿.
Al di là di questi aspetti, quello che emerge più chiaramente dallo studio è che il telefonino ¿ se ancora ci fosse bisogno di ricordarlo ¿ ha cambiato totalmente i rapporti tra genitori e figli. I primi, soprattutto, fanno troppo affidamento sul cellulare e dimenticano di imporre la benché minima regola sul suo utilizzo.
Ad esempio, quasi nessuno impone come principio il fatto che il telefonino deve restare sempre acceso quando si è fuori e per chi lo fa, la regola principale è quella che il telefonino deve restare fuori dalla stanza durante la notte.
La maggior parte degli adolescenti dichiara comunque di non rispettare le regole imposte, ad esempio, in ambito scolastico: il 32% ha risposto di scambiare sms durante le ore di lezione.
Per non parlare poi di alcune forme di bullismo maturate intorno all¿uso del telefonino.
Il 10% degli adolescenti ha riferito di aver ricevuto messaggi intimidatori o da persone che non avrebbero dovuto avere il loro numero.
Spiega la Gordon che c¿è una ¿piccola ma significativa e preoccupante percentuale di ragazzi che hanno subito pressioni da coetanei o da ragazzi poco più grandi attraverso messaggi di testo o anche c¿è chi riceve spesso telefonate da gente che non avrebbero voluto sentire¿.
C¿è poi anche la sensazione di sentirsi discriminati o tagliati fuori dai circuiti sociali perché non si possiede un cellulare, anche se il 34% dei ragazzi dice di non averne bisogno.
Lo studio prende in esame anche l¿aspetto economico della questione figli-telefonino: la maggior parte degli adolescenti ha riferito di utilizzare schede prepagate perché così i genitori possono controllare le spese.
Nella maggior parte dei casi, sono i genitori a provvedere a tutti i costi del telefonino, solo il 18% divide le spese con mamma e papà.
© 2004 Key4biz.it