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La FCC continua la sua marcia verso la regolamentazione della telefonia su Internet, meglio nota come VoIP.
La Federal Communications Commission ha infatti stabilito che il VoIP deve sottostare a regole federali, non alle leggi dei singoli Stati.
Una vittoria per Vonage e altre compagnie che offrono il servizio e che avevano chiesto ai regolatori di dichiarare il Voip un servizio interstatale.
Lo Stato del Minnesota pretendeva infatti che la società si registrasse come un fornitore di servizi di telecomunicazioni e fosse, quindi, soggetto alla giurisdizione statale.
La FCC ha riferito che il prodotto DigitalVoice della Vonage non può essere ¿suddiviso in componenti intrastatali e interstatali¿, nel senso che gli utenti possono avere accesso al servizio da qualunque parte del mondo e questo rende impossibile stabilire se la chiamata è locale, interstatale o internazionale.
La decisone della FCC si applica a tutte le compagnie, via cavo o telefoniche, che offrono servizi simili a quelli proposti da Vonage ma non preclude l¿imposizione, da parte dei singoli Stati, di tasse o competenze varie, né delle cosiddette tasse di accesso che sono i costi da pagare alle società di telefonia locale per completare il percorso delle chiamate da Internet verso un telefono tradizionale.
Il CEO di Vonage, Jeffrey Clinton, ha dichiarato entusiasta che la decisone della FCC ¿riconosce la natura di Internet, che non conosce limiti né confini¿.
La commissione ha però bloccato la definizione di DigitalVoice ¿ un servizio IP-to-PSTN – come un ¿servizio di informazione¿ che avrebbe implicato regolamentazioni molto più leggere.
A febbraio, infatti, il servizio Free World Dialup della Pulver.com ¿ un servizio PC-to-PC ¿ è stato classificato come servizio di informazione, ma il presidente della FCC, Michael Powell, ha riferito all¿epoca che la stessa definizione non sarebbe stata applicata ad altri tipi di VoIP.
Powell ha tenuto a ribadire che liberare Vonage dai vincoli della giurisdizione statale non significa comunque che il governo federale non abbia il diritto di imporre il proprio set di leggi relative, ad esempio, ai servizi di emergenza e alla tutela dei consumatori.
¿Rendere una rete globale soggetta alle diverse giurisdizioni statali, equivarrebbe a distruggere le qualità incarnate da una meraviglia tecnologica come Internet¿, ha riferito Powell in una nota, pur ribadendo la necessità di un quadro normativo semplice e trasparente.
La telefonia su Internet, intanto continua a guadagnare sempre più consensi, soprattutto a livello privato: entro il 2008, secondo uno studio di Analysys, il mercato del VoIP nella sola Europa occidentale, potrebbe arrivare a valere 6,4 miliardi di euro, pari al 13% del mercato delle linee telefoniche fisse residenziali.
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