Europa
La Francia aspetta lo switch-over della Tv digitale terrestre (TDT) per il prossimo marzo, e mentre una serie di incognite si profilano all¿orizzonte e c¿è già qualcuno che parla di slittamento, parte la campagna della stampa.
Ieri su alcuni tra i più importanti quotidiani nazionali, Le Figaro, Libération, Les Echos e Le Parisien, sono apparse a tutta pagina le prime pubblicità su quella che, a detta degli esperti, è la televisione del futuro.
¿Attesa da 60 milioni di francesi, arriva la TDT¿, annuncia la pubblicità.
A partire dal marzo 2005, precisa l¿inserzione, potrete ricevere 14 canali gratuiti, le attuali sei emittenti nazionali e otto nuovi canali, il tutto senza dover pagare alcunché, ma semplicemente dotandosi di un semplice decoder.
Questa pubblicità, ideata dall¿agenzia Nouveleldorado, è stata finanziata da AB Groupe, ARTE France, Bolloré Media, France Télévisions, La Chaîne Parlementaire/Assemblée nationale e NRJ Group, le società audiovisive che sono raggruppate nell¿associazione Televisione digitale per tutti.
Questa pubblicità arriva sulla stampa mentre il Primo ministro Jean-Pierre Raffarin si appresta a mettere fine al dibattito che contrappone i sostenitori dello standard di compressione Mpeg2 (Moving Picture Expert Group 2) a quelli dello Mpeg4, necessario per la diffusione della High-Definition Tv (HD-Tv).
I primi sono raggruppati nell¿associazione Televisione digitale per tutti, mentre i secondi nell¿HD Forum.
In un comunicato pubblicato mercoledì, il giorno prima dell¿uscita sulla stampa della pubblicità sulla TDT, HD Forum si era espresso per l¿ennesima volta a favore dello standard di compressione Mpeg4 per il lancio dei canali a pagamento della TDT, previsto per settembre 2005.
Proprio alcuni giorni fa, il deputato socialista Didier Mathus, in un¿interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura e della Comunicazione Renaud Donnedieu de Vabres, ha sollevato la questione dell¿indecisione tra i due standard.
Alla base dell¿interrogazione, c¿è il progetto portato avanti da TF1 per il nuovo standard di alta definizione, un sistema, che come spiega il deputato socialista, sarà privilegio solo di alcuni.
Il timore, secondo Mathus, è che venga ostacolato il passaggio alla Tv digitale terrestre, per preferire un altro standard, che farebbe gli interessi solo di alcuni, in primis TF1 e M6, e sicuramente non quelli dei telespettatori.
Patrick Le Lay, presidente di TF1, non ha mai nascosto le proprie perplessità sulla TDT, mostrando invece grande interesse per l¿high definition, che offrirà un maggior confort ai telespettatori, fornendo una qualità delle immagini e del suono ben superiore a quanto esiste al momento.
Il Ministro ha rassicurato, sostenendo che i francesi avranno la Tv digitale con almeno 15 canali gratuiti, senza che però che questo ostacoli in qualche modo il progresso tecnologico. Come dire, la TDT non esclude la Tv ad alta definizione e viceversa.
In una lettera inviata nei giorni scorsi a Jean-Pierre Raffarin, il Consiglio superiore dell¿audiovisivo (CSA – Conseil supérieur de l”audiovisuel) ha invitato a sostenere lo standard di compressione Mpeg2.
Il CSA ha chiesto anche di essere ascoltato sui rischi di fallimento che possono essere determinati da scelte sbagliate.
In questa lettera, firmata dal presidente del Consiglio, Dominique Baudis, si insiste sulla necessità di un ¿¿lancio effettivo della Tv digitale terrestre a partire dal marzo 2005 e con lo standard di compressione Mpeg2, utilizzato da tutti i Paesi europei¿.
In un documento allegato, il CSA ha sottolineato che lo Mpeg2 ¿non è lo standard del passato¿ e che ¿nessun governo europeo pensa di adottare lo Mpeg4¿ per la TDT.
Il CSA ha messo in guardia il governo dai rischi di un sistema ibrido che combinerebbe i due standard, cosa che non sarebbe accettata da nessun operatore del settore.
Infine, ha sottolineato che la scelta dello standard Mpeg4, per lanciare la TDT ad alta definizione, ¿implicherebbe dover annullare tutte i piani avviati dal 2001 e l¿avvio di una nuova procedura¿ per selezione i canali autorizzati a trasmettere in digitale terrestre.
La Francia rimane adesso in attesa della decisione di Jean-Pierre Raffarin.
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