Italia
Si è svolta ieri, presso la sede di Roma dell¿Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, l¿audizione di Aeranti-Corallo, che rappresenta oltre 1.000 imprese radiotelevisive e, nello specifico, circa il 70% delle imprese radiofoniche locali.
Motivo dell¿incontro, il regolamento che l¿Authority deve emanare sulle problematiche della radiofonia digitale DAB-T (Digital Audio Broadcasting-Terrestrial), ai sensi dell¿art. 24 della Legge Gasparri, che riforma l¿intero sistema radiotelevisivo italiano.
Come prevede il testo di legge, a firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, l¿Autorità, previo parere del ministero e delle associazioni maggiormente rappresentative delle imprese radiofoniche, deve adottare un regolamento che vada nella direzione di sviluppare la diffusione radiofonica in tecnica digitale come naturale evoluzione del sistema analogico.
Il regolamento dovrà garantire il principio del pluralismo attraverso la previsione di un”ampia offerta di programmi e servizi in un equilibrato rapporto tra diffusione nazionale e locale.
Prevedere inoltre le procedure e i termini per la presentazione delle domande e per il rilascio delle licenze e delle autorizzazioni per l”esercizio della radiodiffusione sonora in tecnica digitale ai soggetti legittimamente operanti ai sensi del decreto legge 5 del 23 gennaio 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge 66 del 20 marzo 2001.
Il regolamento dovrà anche disciplinare il rilascio delle licenze e delle autorizzazioni in conformità al piano nazionale di assegnazione delle frequenze, relativamente alle risorse risultanti in esubero.
L¿Agcom dovrà anche definire le norme per il corretto utilizzo delle risorse radioelettriche in relazione al servizio effettuato, fissare le fasi di sviluppo della diffusione radiofonica digitale anche in riferimento al ruolo della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo per accelerare lo stesso sviluppo; disciplinare la fase di avvio dell”attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze anche relativamente ai limiti dei programmi radiofonici.
La Legge Gasparri prevede che, al fine di agevolare il passaggio al DAB-T, il ministero può stabilire un programma con cui sono individuate specifiche misure di sostegno, sentite le associazioni di settore e la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo.
Durante l¿audizione, Aeranti-Corallo ha evidenziato che l¿eventuale avvio del DAB potrà avvenire solo dopo aver preventivamente garantito parità di condizioni a tutti i soggetti legittimamente operanti in tecnica analogica.
A riguardo Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, ha chiesto che l¿eventuale avvio del DAB avvenga su un¿unica banda di frequenza, in quanto l¿eventuale previsione di due distinte bande (banda III e banda L) divise tra gli operatori (pochi soggetti in banda III e quasi tutti in banda L) comporterebbe una ingiustificata e inaccettabile disparità di trattamento.
¿Si tratta ¿ ha specificato Rossignoli – di un problema pregiudiziale che assume importanza decisiva per un corretto eventuale avvio della nuova tecnologia.¿
L¿Autorità in base alla legge Gasparri, deve garantire il principio del pluralismo attraverso la previsione di un¿ampia offerta di programmi e servizi; tale principio di pluralismo potrà essere garantito esclusivamente qualora tutti i soggetti del sistema vengano messi in condizione di poter eventualmente avviare le trasmissioni digitali nello stesso modo.
¿Sarebbe contrario a ogni principio di pluralismo ¿ ha ribadito Rossignoli – prevedere un avvio dove la maggior parte dei soggetti si trovasse in condizione di dover effettuare investimenti molto più consistenti di altri per ottenere risultati molto inferiori, cosa che puntualmente accadrebbe qualora venisse previsto un sistema dove quasi tutti operano in banda L e solo qualcuno in banda III¿.
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