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Continua la saga Oracle, PeopleSoft. Il produttore americano di software per le aziende ha lanciato proprio ieri la sua ultima offensiva per assorbire il concorrente PeopleSoft, con un¿offerta aumentata del 14%, che valorizza la transazione a 8,8 miliardi di dollari.
L¿Opa è arrivata a 24 dollari, dai precedenti 21 dollari, per ogni azione in circolazione di PeopleSoft, uno dei tre grandi produttori mondiali di applicazioni informatiche per la gestione delle imprese (contabilità, risorse umane¿).
¿E¿ la nostra migliore e ultima offerta. Non sarà più alzata¿, ha commentato Oracle, che tenta disperatamente dal giugno 2003 di mettere le mani sul proprio competitor.
L¿offerta, se non accolta, sarà ritirata il prossimo 19 novembre.
Secondo gli analisti, questa nuova offerta testimonia la volontà di Oracle di aver presa sui vertici di PeopleSoft, che da 17 mesi si oppongono a questa Opa ostile.
L¿OK dalla Commissione Ue, della scorsa settimana, ha lasciato la strada completamente aperta a una regolazione dell¿operazione tra le due società.
¿Dopo un¿indagine approfondita, la Commissione è pervenuta alla conclusione che non esistono prove sufficienti per far ritenere che l¿operazione danneggi la concorrenza¿, ha riportato una nota degli uffici del Commissario Mario Monti.
Aggiungendo ¿Anche se il progetto di fusione porta da tre a due il numero dei grandi operatori, la società tedesca SAP rimane il player più importante nel settore e sul mercato in questione¿, per cui ¿i mercati restano concorrenziali¿.
Il via libera di Bruxelles, segue quello già ottenuto a settembre da un giudice americano del Tribunale di San Francisco, contro il parere del Dipartimento di giustizia, piuttosto sfavorevole alla fusione tra i due Gruppi.
La Commissione ha ripreso la propria indagine il 7 ottobre scorso, dopo averla sospesa in aprile, proprio a seguito della decisione del giudice di San Francisco.
Anche la Commissione Ue si era espressa inizialmente contro questa operazione, che in ogni caso riduce la concorrenza sul mercato dei software. Ma evidentemente le argomentazioni raccolte non erano abbastanza forti da giustificare un rifiuto alla fusione. Sicuramente ha pesato considerevolmente il timore della Commissione di uscire sconfitta da un eventuale ricorso davanti alla Corte di Lussemburgo, come è accaduto spesso negli ultimi anni, si pensi alle fusioni Schneider Electric – Legrand e Tetra Laval – Sidel.
Adesso toccherà ad Oracle e a PeopleSoft definire i termini dell¿accordo. E la cosa non si prospetta per niente facile.
Tuttavia l¿ultimo prezzo di Oracle lascia perplessi.
¿La nuova offerta è inferiore a una precedente di 26 dollari per azione, che il Consiglio d¿amministrazione ha respinto in passato¿, hanno sottolineato gli analisti di SG Cowen.
Dalla sua, PeopleSoft ha indicato che gli amministratori si riuniranno ¿nei tempi previsti¿, per far valere le loro raccomandazioni agli azionisti. Anche se, il Gruppo ha evidenziato che l¿offerta di Oracle non rispetta l¿enterprise value della società.
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