Italia
L¿Italia ha le capacità e gli imprenditori per fare innovazione, permangono tuttavia degli ostacoli che impediscono al Sistema Paese di dimostrare le proprie potenzialità.
Hanno discusso di questo argomento i manager dell¿informatica e delle telecomunicazioni, chiamati a confronto da Aused, l¿Associazione tra Utenti di Sistemi di Elaborazione Dati, che raccoglie oltre un centinaio di aziende operanti nei settori industriale, manifatturiero, dei servizi, nonché alcuni enti pubblici.
Quello che è emerso più chiaramente dall¿incontro è che sussistono nel nostro Paese delle condizioni che frustrano la competizione e che mettono in dubbio il ruolo dell¿ICT come propulsore della competitività delle aziende e delle società di servizi.
Manca, in pratica, in Italia, la giusta attenzione verso i settori dell¿innovazione e della Ricerca e Sviluppo, entrambi essenziali per favorire la competizione del Sistema Paese.
Il motivo di tale stato di cose risiede, secondo Elserino Piol, nella scarsa presenza in Italia di venture capital, di quelle società, cioè, che investono su idee e progetti che necessitano di capitali per partire.
Elserino Piol, padre dei Venture Capital in Italia,è presidente di Pino Partecipazioni, advisor di KIWI II, la società di investimento in iniziative di venture capital nelle telecomunicazioni e Internet, e presidente di Elitel, l¿operatore di telecomunicazioni finanziato da KIWI II che ha consolidato le principali società telefoniche regionali e alcuni ISP.
Secondo Piol, non è sufficiente l¿innovazione in laboratorio, né la creazione di centri di ricerca, ma ¿¿è necessario utilizzare potenziali imprenditori che già esistono¿, dal momento che i principali ostacoli allo sviluppo ¿non sono legati all¿innovazione di per sé, ma alla difficoltà di trasformarla in impresa e di portarla sul mercato¿.
Tema finanziario, dunque, e non di ricerca o di capacità di innovare le quali devono far affidamento su un sistema non burocratico, capace di garantire investimenti in aree nuove e rischiose ma con alte probabilità di ritorno: il venture capital.
Negli USA il ruolo e il successo di questo strumento finanziario è evidente e dimostrato dal momento che molte delle aziende protagoniste dell¿industria ICT e di bioingegneria sono state finanziate proprio dai capitali di rischio.
In Italia, invece, ci troviamo in un contesto molto diverso, limitato ancora da vincoli normativi e culturali, nonostante i quali il nostro Paese è comunque riuscito a dimostrare di sapere fare innovazione.
Basti pensare, dice Piol, al settore delle telecomunicazioni e ad aziende come e-Biscom, Tiscali, Omnitel ed Elitel, tutte create da un valido management italiano e su un buon modello di business e che ¿non hanno mai affrontato problemi finanziari per lo sviluppo¿.
¿Ricordo ¿ continua Piol – che e-Biscom/Fastweb è tra gli operatori wireline più innovativi, quello che ha per primo realizzato la vera convergenza voce,dati,video; Omnitel/Vodafone, una delle più efficienti ed innovative aziende nel campo della telefonia mobile a livello mondiale; Tiscali l¿unico ISP pan-europeo ed Elitel, impresa dinamica nata sull¿esperienza delle società regionali dal territorio, diventata nazionale garantisce offerte e servizi innovativi come la voce su Internet e l¿IP Centrex, introdotte già a marzo scorso sul mercato¿.
Il venture capital, focalizzato su high-tech e high-growth, può dunque essere lo strumento fondamentale per gestire l¿innovazione nonostante lo scarso utilizzo avvenuto in Italia.
Non bastano pochi fondi, ha concluso Piol, ¿ma occorre una rete di fondi professionalmente validi che, insieme o in concorrenza, alimentino con capitale la R&S necessaria per le nuove iniziative¿.
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