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Pornografia, killer application del 3G? Tutti lo pensano ma nessuno lo ammette

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Gli operatori non lo ammettono apertamente e si sono gi&#224 organizzati in gruppi di auto-regolamentazione, ma il porno sui telefonini promette di essere un nuovo Eldorado per le societ&#224 tlc.

Le capacit&#224 dell¿Umts, unite alla consapevolezza che questi contenuti hanno sempre rappresentato un mezzo sicuro per introiti da favola, faranno decollare il settore, che entro il 2008 generer&#224 un giro d¿affari da un miliardo di dollari.

Lo rivela uno studio americano, condotto da Yankee Group, secondo cui la pornografia, che ha fatto da traino allo sviluppo di tutti i segmenti del mercato dei media, dall¿home video all¿editoria, fino ad arrivare al Web, sar&#224 una manna anche per il mercato della telefonia mobile.

Su Internet, spiega Yankee, il giro d¿affari dei ¿contenuti per soli adulti¿ &#232 inimmaginabile: per dare un¿idea possiamo dire che i servizi pornografici sono stati, negli anni ¿90, la prima fonte di profitto di Internet da linea fissa.

Nei soli Stati Uniti, secondo la societ&#224 di ricerca, gli utenti spenderanno circa 90 milioni di dollari nei prossimi 4 anni per accedere a questo tipo di contenuti, facendo la gioia degli operatori, che sono all¿affannosa ricerca di una nuova killer application che spinga in alto i profitti.

Finora, gli operatori sono stati piuttosto reticenti ad ammettere i loro appetiti verso il porno, i casin&#242 e tutto quanto viene classificato come +18, preferendo partire da una sorta di auto-regolamentazione del settore per classificare i contenuti disponibili per gli utenti e anche ¿ dicono i maligni – per fare in modo che non intervengano le istituzioni a imporre le proprie regole e, di conseguenza, a privarli di parte dei guadagni derivanti da mms, chat erotiche e via dicendo.

Secondo Yankee Group, se si escludono i portali degli operatori mobili Usa, che temono le ripercussioni dell¿accesso dei minori a materiale inadatto alla loro et&#224, i contenuti per adulti rappresentano la met&#224 del traffico dati wireless.

La paura, dunque, sta al momento frenando l¿avidit&#224, ma se gli operatori riusciranno a sviluppare un sistema solido per la protezione dei minori, potranno anche sicuramente trarre profitto da questa opportunit&#224, dicono gli osservatori.

Cos&#236, gli operatori britannici hanno dato vita a un ente autonomo, l¿Independent Mobile Classification Body (IMCB), che svolger&#224 il ruolo di supervisore per la classificazione dei nuovi contenuti commerciali per adulti trasmissibili sui telefonini.

L¿IMCB avr&#224 il compito di preparare una serie di linee guida in base al quale i fornitori di contenuti commerciali potranno classificare autonomamente le nuove forme di contenuto, come le immagini e i filmati per soli adulti.

Si tratta di una decisione molto importante in vista dell¿implementazione del Code of Practice per i nuovi contenuti mobili, pubblicato a gennaio di quest¿anno, e che prevede diverse iniziative come la classificazione dei contenuti per adulti; una procedura per verificare l¿et&#224 degli utenti prima di distribuire il materiale richiesto; una struttura di classificazione indipendente simile a quella usata dall¿industria dei media; il monitoraggio delle chat room e strumenti per il controllo dei dispositivi da parte degli adulti.

Virgin Mobile, intanto, ha anche creato all¿interno del proprio management una specifica carica denominata ¿direttore dei servizi per adulti¿, che fa capo a John Colon.

Vodafone, invece ha lanciato prima dell¿estate un sistema in grado di bloccare l¿accesso dal telefonino ai siti pornografici, ma anche a quelli di scommesse o ai forum di discussione poco adatti a minorenni.

Per accedere a materiale per soli adulti, gli utenti dovranno provare di possedere una carta di credito: in un primo tempo l¿accesso ai servizi &#232 bloccato tramite un filtro che intercetta le parole pi&#249 spesso utilizzate per la ricerca di questi siti.

Per sbloccare l¿acceso, quindi, il cliente dovr&#224 fornire alla societ&#224 i dettagli della propria carta di credito, passaggio che potr&#224 essere completato direttamente dal telefonino o anche da Internet o in un punto vendita Vodafone.

Per aggirare il ¿problema¿ carta di credito, visti anche gli alto costi che le societ&#224 di pagamento pretendono dai siti pornografici, la PhoneErotica.com, ha chiesto agli operatori di poter fornire i suoi contenuti utilizzando per il pagamento i loro sistemi di fatturazione.

Controllata da PhoneBox Entertainment, la start up del porno via telefonino registra pi&#249 di 75 milioni di visite a settimana, ma solo il 5% degli utenti si &#232 dimostrato disposto a fornire il numero di carta di credito.

Nessun operatore al momento ha comunicato la propria disponibilit&#224 a una simile soluzione, ma c¿&#232 da scommetterci che, visti i dati forniti da Yankee, un compromesso tra immagine da rispettare e bisogno di profitto verr&#224 trovato al pi&#249 presto.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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