Europa
Ericsson ha chiuso il terzo trimestre 2004 con il ritorno all’utile e l’aumento del fatturato, ma resta prudente per il futuro.
Le vendite del primo produttore mondiale di reti per telefonia mobile sono cresciute del 14% a 31,8 miliardi di corone, contro i 28 miliardi del terzo trimestre 2003, in discesa del 2% rispetto allo scorso trimestre.
Gli analisti avevano previsto utili pari a 4,7 miliardi con un fatturato di 31,9 miliardi.
Il gross margin si è attestato al 47,1%, in leggero declino rispetto al 47,8% del secondo trimestre ma al di sopra del 46,2% pronosticato dal mercato.
Il margine operativo è calato di un punto percentuale al 22,7%, rispetto al secondo trimestre, ma è più alto del consensus del 21,2%.
Nonostante le buone performance registrate dall’azienda tra giugno e settembre, il carnet degli ordini ha raggiunto appena 29 miliardi di corone, mentre gli analisti speravano in un livello almeno equivalente a quello delle vendite del terzo trimestre.
Stessa delusione hanno suscitato le dichiarazioni relative alle previsioni per il resto dell’anno.
Secondo il vendor svedese, la crescita del mercato delle infrastrutture per reti mobili sarà leggera, o al massimo ¿moderata¿, mentre le vendite conosceranno anch¿esse una leggera ripresa, trainate dal ritorno agli investimenti da parte degli operatori, dopo anni di stasi.
¿Le vendite sono in linea con le previsioni¿, spiega un analista di WestLB interrogato da Reuters, ma ¿le previsioni per il 2005 sono deludenti, e anche la lista degli ordini¿, considerando che anche la tuttora-in-crisi Nokia si è dimostrata più ottimista e la sua divisione Networks ha fatto registrare un¿impennata annuale del 21%.
¿Siamo orgogliosi di questi risultati che dimostrano una performance solida e continuata¿ ha dichiarato il CEO di Ericsson, Carl-Henric Svanberg.
Sulla società, però, pesa il downgrade sul titolo da parte di due importanti banche d’affari: Lehman Brothers ha tagliato il rating sul titolo da “Overweight” a “Equal-weight” e ridotto il target sul prezzo da 26 a 22 corone. Morgan Stanley è passata invece da “Equal-weight”ad “Underweight” e ha ridotto il target price da 17,50 a 16 corone.
Prosegue intanto il processo di delisting di Ericsson S.p.A, la filiale italiana del colosso svedese.
¿In riferimento alla precedentemente annunciata offerta pubblica per il 28,44% delle azioni della sussidiaria italiana di Ericsson non ancora possedute, Ericsson ora possiede più del 90% delle azioni di Ericsson S.p.A.¿, si legge nella nota diffusa dalla società.
¿Di conseguenza ¿ prosegue la nota ¿ Ericsson è obbligata a lanciare un¿offerta di acquisto residuale sul capitale flottante. Al completamento di questo processo, e in accordo con i regolamenti di Borsa Italia, Ericsson S.p.A. verrà messa fuori listino¿.
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