Europa
La Francia in prima linea contro la pirateria di musica e di cinema. I nostri cugini di oltralpe avevano già dato prova di voler bloccare il saccheggio online di contenuti protetti da diritto d¿autore, avviando importanti momenti di confronto tra le case discografiche e i fornitori d¿accessi Internet, nel tentativo di una soluzione comune. Il tutto mediato dal governo, che è rimasto in primo piano nei mesi di trattative.
E adesso ci riprovano, questa volta si tratta di mettere insieme gli interessi degli Isp e quelli delle case cinematografiche.
Il ministro francese della Cultura, Renaud Donnedieu de Vabres, e il presidente della Motion Pictures Association of America (MPAA, la potente lobby che rappresenta gli interessi delle major americane), Dan Glickman, si sono allineati sulle stesse posizioni contro la pirateria di film dalla Rete, nell¿occasione della 14esima edizione di Incontri Cinematografici a Beaune, realizzata dalla società degli autori¿operatori-produttori (ARP).
A margine del loro incontro, una nota ha riferito che ¿La contraffazione minaccia la produzione e la diversità culturale e finirà per nuocere anche al pubblico, indebolendo la produzione stessa. Risulta necessaria, quindi, un¿azione urgente e coordinata¿.
Donnedieu de Vabres e Glickman “considerano la proprietà intellettuale un diritto fondamentale dei produttori¿, ed evidenziano la necessità di adeguare il quadro regolamentare alle nuove forme di contraffazione.
La speranza è che questa alleanza, tra i produttori cinematografici e gli Isp, sotto l¿egida del governo, possa portare rapidamente a un piano comune che miri a sviluppare l¿offerta legale.
Cinema e fornitori d¿accessi Internet insieme contro la pirateria, quindi, perché si sa, l¿unione fa la forza. I produttori, dalla loro, hanno chiesto in un comunicato ¿lo sviluppo, nel più breve tempo possibile, di offerte sicure e a pagamento¿.
Sabato, nel corso del dibattito ¿Una nuova alleanza tra i fornitori d¿accessi Internet e l¿industria cinematografica?¿, i produttori hanno accusato gli Isp di contribuire allo sviluppo della pirateria con le offerte a banda larga.
Ma gli Isp, rappresentati da Michaël Boukobza, Direttore generale di Free, e Marie-Christine Levet, presidente di T-Online Francia, hanno citato in loro difesa uno studio che sostiene che le connessioni veloci a Internet non sono alla base della pirateria e che il 40% degli utenti è disposto a pagare per scaricare musica e film.
Necessario, davanti a posizioni così diverse, che si apra una tavola di concertazione tra operatori cinematografici e Isp, anche perché l¿aumento delle linee broadband potrebbero far aumentare in modo spropositato la pirateria, riducendo drasticamente i tempi di downloading di film dalla Rete.
Secondo Catherine Colonna, direttrice del Centro Nazionale della Cinematografia (CNC), bisognerebbe in primo luogo avviare una campagna di informazione sulle conseguenze della pirateria, da portare in tutte le scuole francesi, in collaborazione con il ministero dell¿Istruzione. Dalla loro, ha dichiarato la Colonna, gli Isp devono informare i propri utenti dei rischi che corrono scaricando illegalmente materiale protetto da copyright.
Accanto alle azioni di informazione bisognerà, però, sviluppare anche l¿offerta legale. ¿Non si può lottare efficacemente contro la pirateria senza un¿offerta alternativa legale¿, ha sostenuto la Colonna, confermando la volontà del CNC a dare il proprio sostegno nella ricerca di una soluzione.
Gli Isp si sono dimostrati disponibili a trovare un punto d¿accordo, che potrebbe essere quello dell¿offerta sicura di film sulle loro reti. Anche perché l¿aumento di offerte di connessioni sempre più veloci potrebbe far aumentare la pirateria.
Secondo uno studio del CNC, 468 nuovi film sono stati piratati in versione francese tra il 1° agosto 2002 e il 31 luglio 2003: il 52% erano film americani e il 24,9% francesi.
In totale, il 36% dei film usciti in sala durante questo periodo erano disponibili su Internet.
In media, i film erano già in Rete 37 giorni dopo la loro uscita nei cinema.
Questi film sono stati duplicati nel 70% dei casi a partire da un Dvd, e nel 16% da una copia realizzata direttamente in sala (camcording).
Si varia comunque a secondo della nazionalità dei film: i francesi, sono disponibili mediamente dopo 123 giorni, gli americani, 17 giorni addirittura prima della loro uscita!
Infine, le copie pirata circolano in generale 4 mesi dopo la loro uscita in Dvd, e questo fa del mercato cinematografico la principale vittima della pirateria, insieme alle videoteche.
Il fenomeno si è sviluppato parallelamente all¿esplosione del numero degli utenti Internet, che oggi in Francia sono ben 15,3 milioni, di cui il 54% dotati di un accesso a banda larga.
Secondo un sondaggio realizzato tra marzo-aprile 2004, il 19% degli utenti, circa 3 milioni, ammette di aver scaricato film. Questo significa, che ogni giorno vengono scaricati 1 milione di film.
La pirateria è anche incoraggiata dalla convinzione di ¿farla franca¿, da parte dei colpevoli. Il 55% è infatti convinto di non commettere un azione illegale.
Importante sensibilizzare l¿opinione pubblica davanti a questo problema, magari attraverso una massiccia campagna di informazione e un aumento delle offerte legali di downloading.
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