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Mediaset non è al centro dell¿interesse di Telecom Italia. Il presidente dell¿operatore tlc smentisce così le indiscrezioni circolate nelle ultime ore che parlavano di un possibile ruolo del Gruppo in un eventuale disimpegno di Silvio Berlusconi in Mediaset.
¿Solo fantasia, ho solo letto non esiste nulla di tutto questo¿, questo il commento di Tronchetti Provera.
Alcuni giorni fa è stata la Fininvest a dover intervenire nel merito delle voci che, sulla scia di un articolo apparso sul settimanale l¿Espresso, riferivano che Silvio Berlusconi starebbe studiando il modo di ridurre la sua partecipazione in Mediaset. Fininvest ha spiegato che non è allo studio alcuna operazione sulla partecipazione.
Secondo l”Espresso “entro il 2006, il destino di Mediaset, di una sua parte almeno, dovrà prendere una strada diversa da quella della famiglia Berlusconi. I consiglieri del principe sono al lavoro. Bisogna trovare il modo più indolore e più proficuo per sciogliere il legame troppo stretto tra il premier e la sua creatura televisiva”.
Le ipotesi allo studio sarebbero due. “La prima è una semplice azione di vendita. E prevedrebbe la cessione di Mediaset a fondi internazionali“. Secondo il settimanale “L”idea è di lasciar andare il 30%, perdendo così la maggioranza, pur rimanendo un socio influente ai limiti del controllo. Ma ha un difetto: potrebbe rivelarsi troppo costoso. Porterebbe un eccesso di plusvalenze, quindi troppe tasse da pagare”.
La seconda ipotesi prevede di suddividere le azioni Mediaset nel portafoglio di tre o quattro fondi, nei quali confluirebbero significativi pacchetti Telecom. A quel punto, il premier non avrebbe più azioni delle Tv, ma quote di fondi che incorporano sia Mediaset che Telecom.
Immediata la smentita di Fininvest che ha precisato come “di fronte al reiterarsi di voci sul futuro di Mediaset, voci che ormai sconfinano nella fantascienza, Fininvest non può che ribadire per l”ennesima volta la più secca delle smentite: non è allo studio alcun tipo di intervento relativo alla quota che la stessa Fininvest detiene in Mediaset”.
Molto più probabile invece l¿intenzione del Gruppo mediatico della famiglia Berlusconi di estendersi anche alla radio, come dimostra l”interesse della Mondadori (Fininvest), per Radio 101.
La notizia è stata riportata martedì scorso dal Financial Times, in un articolo sul settore media italiano.
¿L”Italia ¿ secondo il noto quotidiano finanziario – non ha grandi gruppi editoriali focalizzati sulla radio della misura della francese NRJ e della britannica Capital e sono necessari nuovi investimenti, come suggeriscono gli analisti¿.
¿Con l”approvazione della legge che regola il sistema radiotelevisivo in Italia – scrive ancora il Financial Times – i critici temevano che il settore potesse venir sfruttato ancora di più da Fininvest, la holding del premier¿.
Dopo il raggiungimento da parte di Mondadori di un accordo per acquisire Radio 101, ¿sorgono preoccupazioni che la radio italiana, altamente frammentata nella sua proprietà, potrebbe seguire la strada del mercato televisivo, dove Mediaset detiene tre canali e, attraverso Publitalia, il 65% stimato di tutti i ricavi pubblicitari televisivi¿.
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