L¿Eurispes fa il punto sulla Certificazione Informatica, ¿non più solo Patente europea¿

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Sono tanti gli italiani che hanno conseguito una certificazione relativa alle loro conoscenze informatiche. Secondo le stime dell¿Eurispes dal 2000 fino al 2003 almeno 500mila persone.

&#200 questo uno degli aspetti significativi che emerge dal Rapporto Eurispes sulla Certificazione della Formazione informatica in Italia, che verr&#224 presentato domani nell¿ambito di Smau 2004.

Il Rapporto sar&#224 presentato dal presidente Eurispes Gian Maria Fara, dal Direttore Eurispes Italo Saverio Trento, dal coordinatore del Rapporto Domenico Repetto. Presenti anche Maria Pia Caruso, Dirigente Servizio Relazioni Esterne dell¿Autorit&#224 per le Garanzie nelle Comunicazioni e Daniele Barca del MIUR.

Secondo una nota di Eurispes, il Rapporto mette in luce che in Italia occorre maggiore chiarezza nell¿ambito della formazione informatica, per quanto attiene al valore delle certificazioni erogate dai diversi soggetti che operano in questo particolare mercato.

Infatti, dal 1999 nel nostro Paese grazie alla diffusione della Patente Europea del Computer si &#232 ormai radicata nell¿opinone pubblica la conoscenza dell¿esistenza di criteri di certificazione riconosciuti validi anche all¿atto delle selezioni per l¿accesso al pubblico impiego.

Tuttavia la Patente Europea non rappresenta la sola certificazione delle conoscenze di base, cos&#236 come affermato dall¿Autorit&#224 Garante della Concorrenza e del Mercato e dal Tar del Lazio.

L¿Ente di ricerca ritiene che per poter accedere alla societ&#224 dell¿informazione, all¿eEurope delineata nei programmi di azione comunitari, occorre mettere i cittadini nelle condizioni di apprendere l¿uso del computer in una fase ancora anteriore a quella che caratterizza l¿eLearning.

In pratica, occorre apprendere la conoscenza dei software alla base del funzionamento pratico dei personal computer, software che rappresentano gli strumenti applicativi la cui conoscenza &#232 richiesta dalle imprese e dalle Pubbliche amministrazioni all¿atto della selezione del personale.

Non solo: la conoscenza dell¿uso del computer deve, spesso ma non sempre, essere certificata, soprattutto quando tale conoscenza &#232 richiesta per accedere ad un concorso presso una Pubblica amministrazione.

Unica licenziataria in Italia per il rilascio della certificazione International/European Computer Driving License (ECDL in Europa e ICDL nel resto del mondo), meglio conosciuta come Patente europea, e dell¿accreditamento dei soggetti (privati o pubblici) idonei alla organizzazione delle prove per il conseguimento della certificazione, &#232 l¿AICA (Associazione Italiana per l¿Informatica), un¿associazione senza scopo di lucro istituita nel 1961.

In Italia il distributore unico dei programmi di formazione e certificazione Microsoft Office Specialist & IC3 &#232 la societ&#224 TESI Automazione, con sede a Catania.

Il Rapporto Eurispes riporta che negli ultimi anni sono state numerose le iniziative che il nostro Paese ha intrapreso per superare il ritardo accumulato nello sviluppo della dotazione infrastrutturale e dell¿alfabetizzazione digitale.

Il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche 1997-2000 rappresenta una tappa importante della strategia italiana e fissa tre obiettivi prioritari:

  • La promozione della padronanza della multimedialit&#224 tra gli studenti, intesa sia come capacit&#224 di usare i nuovi strumenti, sia come adozione di nuovi stili cognitivi nello studio e nella comunicazione;

  • il miglioramento dei processi di insegnamento-apprendimento e dell¿organizzazione della didattica;

  • l¿aumento della professionalit&#224 degli insegnanti.

Per garantire una strategia unitaria ai diversi progetti promossi sul territorio nazionale e fissare alcuni standard comuni, il programma &#232 stato attuato attraverso i progetti ¿pilota¿, promossi dal Ministero dell¿Istruzione e dalle direzioni didattiche, insieme o singolarmente.

Il primo passo &#232 rappresentato, ovviamente, dall¿aggiornamento degli insegnanti oggetto di un Piano nazionale di formazione degli insegnanti sulle tecnologie dell¿informazione e della comunicazione, che costituisce la prosecuzione dell¿intervento previsto nel Piano di sviluppo delle nuove tecnologie 1997-2000. Il budget previsto &#232 di 66 milioni di euro.

Per quanto riguarda, invece, le azioni di monitoraggio del grado di sviluppo delle tecnologie informatiche, nel mese di settembre del 2004 il Miur ha pubblicato un¿indagine sulle risorse tecnologiche nella scuola.

Un dato utile a ¿misurare¿ il livello di tecnologia informatica presente nelle scuole &#232 il numero dei computer a disposizione, con la precisazione che sono stati censiti solo i computer pi&#249 recenti, in grado di supportare programmi multimediali.

A livello nazionale, il rapporto medio di studenti per computer &#232 di 10,9. In particolare, la situazione che risulta essere pi&#249 svantaggiata si registra nelle Marche con un rapporto studenti/computer di 7,8, seguita dalla Basilicata (8). Mentre un rapporto migliore, anche rispetto a quella che la media nazionale, si registra in Campania e nel Lazio.

L¿indagine evidenzia come, dal punto di vista geografico rispetto alla rilevazione svolta nel 2001, la distribuzione sia oggi pi&#249 omogenea: nel 2001 il rapporto studenti/computer nelle regioni del Mezzogiorno era i 1 a 33, mentre oggi &#232 di 1 a 12,4.

Nelle scuole, le nuove tecnologie sono considerate valide se utilizzate come strumenti complementari e non alternativi agli strumenti didattici tradizionali: appena il 19% degli insegnanti che ne fanno uso e il 12% di coloro che non le utilizzano ritengono infatti che esse possano sostituire efficacemente i libri di testo mentre una quota significativa del campione (il 68,5%) valuta positivamente l¿utilit&#224 dei cd-rom allegati ai libri di testo.

Come dire che le tecnologie dell¿informazione e della comunicazione, da sole, non costituiscono strumenti pedagogici efficaci ma possono apportare un contributo valido alla didattica se utilizzati come strumenti di approfondimento: sebbene, infatti, il 30% del campione ritenga che il multimedia offra una conoscenza superficiale, la stragrande maggioranza del campione (l¿82%) lo ritiene un valido strumento di approfondimento individuale per gli studenti.

Prevale tra gli insegnanti, soprattutto tra coloro che utilizzano le ICT a fini didattici, un giudizio piuttosto positivo sulle nuove tecnologie. Il 90% degli insegnanti che usano le nuove tecnologie e 2/3 di quelli che non li utilizzano ritengono che esse migliorino l¿attenzione e l¿efficacia in aula.

A livello europeo, il Commissario europeo Viviane Reding &#232 intervenuta nel merito delle questioni sollevate sulla validit&#224 della patente europea, dichiarando che ¿iniziative come l¿ECDL sono destinate a promuovere la conoscenza delle tecnologie dell¿informazione e della comunicazione. Attualmente non esiste per&#242 alcun sistema di certificazione o di qualificazione europea¿.

L¿Antitrust italiano evidenzia come la PA ha attribuito, a partire dal 1999, un crescente riconoscimento della certificazione ECDL. Lo spunto viene ricondotto ad un protocollo d¿intesa fra il Ministero della Pubblica Istruzione e l¿associazione AICA, che rilascia la certificazione ECDL in Italia.

Tale certificazione ¿non si distingue in maniera sostanziale da altre certificazioni diffuse a livello nazionale e internazionale. Essa si caratterizza per un¿offerta indipendente da specifici prodotti e fornitori e non legata alla prestazione di un servizio anche di formazione¿.

Il TAR Lazio ha accolto ricorso volto ad ottenere annullamento del progetto ¿Vola con Internet¿, promosso e finanziato dal Ministero per l¿Innovazione e le Tecnologie (MIT), sancendo l¿illegittimit&#224 dei provvedimenti adottati per l¿affidamento diretto ad AICA del servizio di certificazione informatica di base dei beneficiari dell¿iniziativa.

Secondo il TAR, la cosiddetta ¿patente europea del computer¿ non rappresenta un titolo di studio o abilitazione riconosciuta dall¿Unione europea, ma esclusivamente un marchio industriale, tutelato da brevetto comunitario (n.655274) registrato anche in Italia.

Il TAR Lazio, peraltro, ha anche chiarito che il preteso riconoscimento che alla ECDL deriverebbe dall¿Europe 2002 action line, operata dall¿High Level Group on the Employment and Social Dimension of the Information Society (ESDIS), &#232 un una mera raccomandazione, del tutto generica, priva di qualsivoglia rilevanza pubblicistica, che ¿opera senza pregiudizio per altri schemi nazionali esistenti, ovvero della possibilit&#224 di includere anche altri schemi di accreditamento¿.

In conclusione, Eurispes ritiene che l¿effetto distorsivo indotto dall¿equivoco concernente la qualificazione della certificazione ECDL &#232, con ogni probabilit&#224, destinato ad attenuarsi in conseguenza dell¿emanazione del parere del Garante della Concorrenza e della sentenza del TAR del Lazio.

¿Tuttavia, – dice ancora l¿Ente di ricerca – i tentativi di giungere ad un monopolio riconosciuto ex lege, tramite la presentazione di due disegni di legge al Senato e alla Camera, evidenziano non solo lo svolgimento di un¿intensa attivit&#224 di lobbing da parte dell¿AICA, ma anche una sostanziale ignoranza (trasversale agli schieramenti politici) dei princ&#236pi stessi che sono alla base della societ&#224 dell¿informazione, della cosiddetta open society che dovrebbe (o meglio potrebbe) sorgere dall¿applicazione virtuosa di tutte le opportunit&#224 rese disponibili dalle nuove tecnologie¿.

Eurispes ritiene che comunque su alcuni aspetti riteniamo non vi siano dubbi:

1. Il diritto dell¿ECDL di utilizzare la bandiera europea ha contribuito a accrescere la convinzione di quanti erano interessati a conseguire una certificazione di trovarsi di fronte ad una certificazione avente una valenza continentale, spendibile, quindi, in tutti i Paesi della Comunit&#224 e rispondente ad uno standard ufficiale fissato come unico per tutti i Paesi dell¿Unione.

2. L¿Autorit&#224 Garante per la Concorrenza ha evidenziato che ¿nella pratica attuazione di tali atti &#232 stato attribuito alla certificazione ECDL un valore che appare andare oltre il mero riconoscimento quale standard, con riferimento al quale valutare, nell¿ambito della discrezionalit&#224 amministrativa, anche ogni altra certificazione equipollente¿.

3. La sentenza del TAR ha statuito che ECDL non &#232 l¿unica e sola certificazione informatica esistente in Italia, valida per accertare le competenze nell¿utilizzo del personal computer ma che, al contrario, competono con essa, a pieno titolo e con pari dignit&#224, tutte le altre esistenti sul mercato, quali la ¿Certificazione Microsoft Office Specialist e IC3¿.

4. La scelta, da parte delle PA, di utilizzare lo standard ECDL &#232 assolutamente legittima in quanto coerente con le raccomandazioni e gli indirizzi espressi a livello comunitario e nazionale, ma deve avvenire nell¿ambito dello svolgimento di regolari bandi di gara, che consentano la partecipazione di tutti i soggetti che operano nel settore della certificazione delle conoscenze informatiche.

La certificazione delle conoscenze informatiche in Italia – Rapporto Eurispes

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