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Continuano a susseguirsi le dismissioni di Tiscali, che dovrebbero permettergli in breve tempo di ridurre l¿indebitamento accumulato.
Ieri il Gruppo ha annunciato di avere raggiunto un accordo con Vodacom Service Provider Company per la per la cessione delle attività di telefonia mobile in Sud Africa.
La transazione, come ci informa l¿Isp cagliaritano, è soggetta all¿approvazione dell¿Autorità per la concorrenza sudafricana.
Il prezzo indicato è di 42 milioni di Rand (5,3 milioni di euro), da corrispondersi per cassa al perfezionamento dell¿accordo di cessione.
Dopo le cessioni delle attività del Gruppo in Sud Africa, Austria, Norvegia, Svezia e Svizzera, mancano all”appello solo gli asset in Danimarca, Spagna e Repubblica Ceca.
La società sarda ha avviato questa massiccia campagna di dismissioni per generare cassa e tentare di ridurre lo stato di tensione determinato dalla scarsa liquidità.
In questo senso, lo scorso 5 agosto, il Consiglio d¿amministrazione ha approvato un piano di cessione degli asset non strategici per un valore di 250 milioni di euro, equivalente all¿ammontare delle obbligazioni che Tiscali dovrà rimborsare entro il prossimo luglio.
Il piano di dismissioni prevede inoltre la riduzione di costi operativi per circa il 15% nei prossimi dodici mesi.
In poco più di un mese Tiscali ha già messo sul mercato quello che aveva conquistato in anni di lavoro. Arrivando alla cospicua cifra di 76 milioni di euro e cinque società cedute.
Da ricordare i 40 milioni incassati per la controllata sudafricana: meno sostanziose invece le altre cessioni. Si parte dai 13 milioni per la società svedese, i 12 per quella austriaca e i 6 per la controllata norvegese. E le operazioni continueranno, come ha annunciato l¿Amministratore delegato di Tiscali, Ruud Huisman.
Nel dettaglio, la penultima in ordine di tempo è stata la cessione della divisione svedese, venduta a Spray Network, una sussidiaria di Lycos Europe, che ha accettato di pagare 13 milioni di euro per riscattare l¿Isp che ha all¿attivo 22mila abbonati alla banda larga e 110 mila dial-up.
La cessione ¿ che deve ancora ricevere l¿ok delle Autorità antitrust svedesi ¿ segue quella della norvegese, Tiscali AS, ceduta a Telenor per circa 6 milioni di euro.
Al 31 luglio 2004, Tiscali Norvegia aveva circa 18.000 utenti Adsl e 27.000 utenti attivi dial-up.
Il 20 agosto, Tiscali ha quindi ceduto a MWEB, operatore internet sudafricano controllato da MWEB Holdings (Pty), la controllata sudafricana Tiscali Pty Limited.
Il prezzo concordato è di 320 milioni di Rand (circa 40 milioni di euro), da corrispondersi in contanti al perfezionamento della cessione medesima.
Il prezzo non include il business della telefonia mobile, oggetto di una transazione separata, che ci si attende verrà conclusa entro la fine del 2004 e per cui si prevede di incassare oltre 5 milioni di euro.
Allo stesso modo, Tiscali Österreich GmbH, uno degli operatori leader nei servizi alle imprese in Austria, è stata acquistata da Nextra Telecom GmbH, società austriaca appartenente al gruppo Jordan Industries, a fronte di un corrispettivo pari a circa 12 milioni di euro per cassa.
Lo scorso 17 settembre, il Gruppo ha perfezionato la cessione della controllata svizzera, Tiscali Ag, all”Isp svizzero Smart Telecom.
Il controvalore della transazione è di 8 milioni di franchi svizzeri (pari a circa 5.3 milioni di euro) che verranno corrisposti cash.
¿La cessione di Tiscali Svizzera è un ulteriore passo nel piano strategico annunciato dal Gruppo Tiscali che prevede di focalizzare le risorse finanziarie e manageriali nei propri Paesi chiave¿, ha dichiarato Tiscali in una nota.
Con l¿avvio di questo massiccio piano di dismissioni, Tiscali si è messa al centro delle indiscrezioni dei mercati finanziari. Ed è dalla fine dell¿estate che il titolo è sull¿ottovolante, in balia dei rumor e delle successive smentite sulle future mosse del Gruppo.
Si era parlato della cessione degli asset di Francia e Gran Bretagna. Operazione contestata dall¿Isp sardo che asserisce che si tratta di attività centrali nelle strategie di Tiscali.
Recentemente si è fatta sempre più insistente la voce che Telecom Italia sarebbe pronta a rilevare il Gruppo sardo.
La notizia, circolata anche sulla stampa, è stata smentita sia da Tiscali che dal presidente dell¿operatore tlc, Marco Tronchetti Provera, che ha negato categoricamente qualsiasi tipo di interesse.
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