Carlos Venti (Telecom Italia). L¿ICT al servizio della nuova Europa: competere globalmente, attrarre investimenti, interpretare la nuova domanda di innovazione

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Proseguiamo la pubblicazione degli interventi al Seminario: “Rethinking the european ICT Agenda” tenutosi a Roma il 27 settembre 2004, organizzato da Puntoit e Key4biz.

di Carlos Venti

Responsabile Rapporti Istituzionali – Telecom Italia

Il dibattito che ispira questo workshop offre spunti di riflessione molto interessanti e che vale la pena approfondire con la dovuta attenzione.

Il punto di partenza consiste nel prendere atto del fatto che un riesame delle politiche europee tese al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona 2010 non &#232 soltanto opportuno, ma necessario.

Le nuove istituzioni europee hanno confermato questa necessit&#224 e un segnale positivo arriva anche dal presidente designato della Commissione europea, Barroso che ha dichiarato che gli obiettivi di Lisbona occupano un posto di primo piano nelle priorit&#224 politiche dei prossimi cinque anni.

In questo quadro, la nuova Strategia di Lisbona si dimostrer&#224 efficace se le azioni a sostegno dei suoi obiettivi si concentreranno sui settori principali per la crescita. Fra questi settori un posto di primo piano &#232 occupato dalle tecnologie dell¿Informazione e della Comunicazione.

La Presidenza olandese dell¿UE si &#232 dimostrata tempestiva nel percorrere questa direzione e lo studio che &#232 stato commissionato a PricewaterhouseCoopers sull¿agenda europea per il settore delle Information and Communication Technologies ne &#232 una valida prova.

Il rapporto ci restituisce infatti un¿analisi piuttosto articolata circa l¿importanza del ruolo che il settore ICT riveste come motore dello sviluppo e della crescita economica.

L¿idea, peraltro largamente confermata dall¿esperienza degli ultimi anni, che gli investimenti nel settore dell¿ICT sono uno stimolo all¿aumento della produttivit&#224 e quindi della capacit&#224 di un paese di competere va condivisa e sostenuta.

Le ICT non hanno ancora pienamente dispiegato i loro effetti positivi sulla crescita (tra il 1996 e il 2001 hanno contribuito in media per 0,8 punti percentuali alla crescita annua del PIL statunitense, nei Big Five europei solo per 0,4 punti percentuali) e sulla produttivit&#224, che &#232 cresciuta al ritmo medio del 2,3% negli Usa contro l¿1,7% nell¿UE tra il 1995 e il 2001.

Ora, se il settore dell¿ICT assume un ruolo strategico per la crescita economica grazie anche alla sua capacit&#224 di produrre buoni effetti e vantaggi competitivi per tutti i settori dell¿industria, &#232 necessario chiedersi quali siano le aree d¿intervento pi&#249 adeguate per incoraggiare la sua crescita in maniera durature e sostenibile.

E¿ doveroso tener presente che lo scenario di riferimento si &#232 modificato sensibilmente nel corso dell¿ultimo decennio e che il panorama che abbiamo di fronte &#232 in continua evoluzione. Il settore delle comunicazioni elettroniche ha registrato un enorme successo con l¿avvento della telefonia mobile e di Internet: due fenomeni che hanno costituito la base della domanda dei consumatori negli ultimi anni.

Oggi, lo sviluppo della banda larga, con le sue applicazioni su rete fissa, mobile e WI-FI, sta rivoluzionando il mercato e l¿elevata capacit&#224 di trasmissione che le nuove reti sono in grado di garantire offre enormi potenzialit&#224 di sviluppo.

La convergenza delle piattaforme (DSL, Fibra, 3 G, Satellite, TV Digitale) e l¿offerta di nuovi servizi e contenuti a banda larga caratterizza oggi le dinamiche di sviluppo del mercato e continuer&#224 ad attrarre gli investimenti dell¿industria nel futuro.

Nel 2006, ci si aspetta che in Italia 60 milioni di linee su 84 milioni ( fra fisse e mobili), cio&#232 il 70%, potranno garantire accesso ad alta velocit&#224.

Una simile tendenza &#232 in linea con le prospettive di crescita negli altri Stati membri dell¿Unione europea e il successo del mercato degli ultimi due anni &#232 un ottimo segnale.

Tuttavia, se l¿Europa vuole segnare un tratto distintivo nella sua capacit&#224 di competere su scala mondiale e di attrarre investimenti, &#232 necessario dare impulso al nostro settore affinch&#233 la crescita continui in questa direzione.

Il nuovo quadro normativo di cui l¿UE si &#232 dotata costituisce uno strumento sicuramente valido ed &#232 per questo che la sua applicazione deve avvenire in modo coerente con i principi che lo ispirano e armonizzata, cosi da consentire a i paesi di competere su un piano di parit&#224.

Uno degli aspetti innovativi del nuovo quadro &#232 appunto quello di garantire che le regole dell¿ambiente normativo non ostacolino gli investimenti e riconoscano il valore dei mercati emergenti in un contesto di mercato caratterizzato da un elevato grado d¿innovazione.

La crescente competitivit&#224 e la pluralit&#224 di operatori in grado di fornire servizi innovativi sono segni positivi per lo sviluppo del mercato e per la crescita della domanda da parte dei consumatori.

In un ambiente concorrenziale e dove l¿innovazione &#232 uno dei requisiti fondamentali della capacit&#224 di competere delle imprese, uno dei problemi pi&#249 importanti che oggi dobbiamo affrontare con urgenza &#232 quello di come far s&#236 che i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie possano essere fruibili da un numero crescente di consumatori.

Questo &#232 uno dei nodi centrali del quesito iniziale, vale a dire quali debbano essere le aree d¿intervento prioritarie per garantire una crescita duratura del settore.

La disponibilit&#224 dei nuovi servizi e i vantaggi che questi offrono, sia in termini di effetti positivi sul business che di qualit&#224 della vita dei cittadini, deve crescere sempre di pi&#249, cosi da garantire che l¿accesso alle applicazioni dell¿ICT coinvolga un numero sempre maggiore di consumatori.

Con una copertura in termini di banda larga, oggi pari all¿83% della popolazione in tutta Italia e all¿80% nel mezzogiorno, bisogna fare in modo che prenda avvio l¿effettivo take-up dei servizi da parte dei consumatori, cosi da dare il via allo sviluppo su larga scala del mercato.

Superato quindi il problema del digital divide, &#232 necessario concentrarsi sul problema del cultural divide.

Per raggiungere questo obiettivo, &#232 fondamentale che i servizi a banda larga permettano innanzitutto una diffusione sempre maggiore di contenuti ad alto valore e di applicazioni utili per i consumatori.

Questo &#232 uno dei nodi fondamentali che tratta lo studio di Pricewaterhouse, cio&#232 la necessit&#224 di politiche di inclusione che si basino su elevate capacit&#224 di utilizzo delle applicazione da parte dei clienti finali ( ¿skills for all¿).

Uno degli obiettivi cardine dell¿Agenda di Lisbona &#232 infatti quello di creare una ¿Societ&#224 dell¿Informazione per tutti¿. Una delle condizioni per la diffusione dei benefici della societ&#224 dell¿informazione &#232 la creazione di un livello sempre maggiore di educazione e di abilit&#224 all¿utilizzo delle potenzialit&#224 delle applicazioni ICT.

Lo studio identifica con efficacia uno dei problemi che si profilano oggi: a fronte di un¿elevata copertura della popolazione e dell¿effettiva possibilit&#224 di accedere ai servizi in rete a costi sempre minori, vi &#232 una scarsa educazione all¿impiego di soluzioni e servizi ICT.

Le efficaci politiche di sostegno alla domanda negli ultimi due anni hanno contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo delle connessioni in banda larga ed &#232 quindi auspicabile che proseguano soprattutto nelle aree svantaggiate del paese; nondimeno l¿attenzione deve volgere anche a politiche che favoriscano un utilizzo crescente degli strumenti messi potenzialmente a disposizione di tutti i cittadini/consumatori.

In questo senso, sono fondamentali gli investimenti in educazione e training tesi a sviluppare le abilit&#224 che permettono il take-up dei servizi nelle aree dove vi &#232 concentrazione della domanda e copertura d¿accesso.

In altre parole, il potenziale che l¿industria ICT pu&#242 offrire deve essere sfruttato da un lato garantendo un ritorno sugli investimenti delle imprese laddove esse hanno gi&#224 investito e dall¿altro su azioni di apprendimento continue per consentire un utilizzo delle tecnologie a fette sempre pi&#249 ampie della popolazione.

Si tratta di incentivare l¿utilizzo delle nuove tecnologie in quelle aree in cui queste non sono ancora state adottate ma possono portare enormi vantaggi, in termini sia di fruibilit&#224 di nuovi servizi sia di nuove possibilit&#224 di crescita per diversi segmenti industriali.

&#169 2004 Key4biz.it

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Chiariglione (Digital Media Project). Realizzare ci&#242 che tutti dicono di volere: Any content – any time ¿ anywhere – any platform

Lanzillotta (Margherita): Centralizzare le strategie per l¿innovazione del sistema-Paese, vincere le resistenze al nuovo e orientare in modo coerente le risorse per le ICT

Carrelli (Eurescom): ´Ricerca e Sviluppo´ e Cooperazione, due fattori essenziali per lo sviluppo dell¿ICT

Cesare Avenia: Conoscenza, qualit&#224 della vita, sicurezza, per dare valore alle ICT e rilanciare una leadership europea

Daniel Kraus: ICT come motore della competitivit&#224 e dello sviluppo sociale europeo

Bruno Lamborghini: Rilanciare l¿Europa dell¿ICT, il suo sistema industriale, il suo mercato

Sandro Frova: Chi ha detto che la regolazione &#232 incompatibile con investimenti ed innovazione?

Roberto Schisano: ICT e Piccole e Medie imprese: una dorsale di nuovo sviluppo per il Sistema-Paese

Luigi De Vecchis: Rilanciare l¿agenda di Lisbona e ripensare il ruolo europeo delle ICT

Corrado Sciolla: Rilanciare la liberalizzazione: dare mercato ai nuovi servizi e incentivi alle reti, stimolare la domanda

Oscar Cicchetti: Any content, any time, anywhere, any platform. Il futuro pi&#249 promettente? Applicazioni e contenuti sul mobile

Lorenzo Cesa alla Reding: Tlc, serve una politica per favorire gli investimenti

Rethinking the european ICT Agenda: Si apre anche in Italia il dibattito sul futuro dell¿ICT europeo

Il Commissario europeo Viviane Reding: Innovazione, inclusione e creativit&#224 per costruire la Societ&#224 dell¿Informazione

Documenti Ue: Fonti sullo sviluppo dell”Ict europeo

Rethinking the European ICT Agenda: il Rapporto della Presidenza olandese della UE(di PriceWaterhouseCooper)

Microsoft White Paper: Supporting the Lisbon 2010 goals – Autumn 2004

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