Italia
Sembra che si sia giunti a una posizione comune, nella battaglia tra la payTv Sky e i consumatori, sui nuovi decoder.
Dopo mesi di lotte da parte delle associazioni dei consumatori, ieri finalmente l¿Autorità per le Comunicazioni e il Gruppo di Rupert Murdoch hanno raggiunto una posizione comune sulla questione.
Secondo i termini di una lettera inviata all¿Autorità dall¿Amministratore della payTv, Tom Mockridge, gli abbonati a Sky potranno rescindere il contratto se non saranno soddisfatti dal nuovo decoder. Cosa ancora più importante, come spiega il commissario dell¿Authority Alessandro Luciano, non dovranno pagare nulla.
Passano inoltre dagli attuali 20 a 300 il numero dei canali gratuiti che sarà possibile sintonizzare.
Per quanto riguarda coloro che possiedono i decoder che funzionano con il vecchio sistema di codifica Seca2, che Sky sta abbandonando per passare all¿NDS più efficace contro la pirateria, potranno ricevere un primo decoder di Sky, gratuito o in fitto a secondo della promozione, e comprarne un secondo a prezzi scontati.
Naturalmente le nuove condizioni saranno stabilite in un successivo incontro con le associazioni. A rappresentare i consumatori ci sarà Mauro Vergari dell¿Adiconsum, che per prima aveva sollevato il caso dei decoder.
Le associazioni in realtà si aspettavano una presa di posizione più dura da parte dell”Agcom,c”erano i presupposti per una sanzione a Sky, dato l¿evidente non rispetto della normativa italiana, ma tale sanzione non è stata comminata.
Si è preferito trasferirea un tavolo di confronto la discussione su come tradurre in comportamenti concreti un impegno teorico del monopolista al rispetto delle regole sulla concorrenza.
L¿Adiconsum aveva evidenziato come molti consumatori hanno acquistato gli apparati non dedicati esclusivamente alla ricezione dei programmi Sky, sostenendo elevati costi, perché garantiti dalla legislazione presente in Italia certi che anche in futuro potessero essere compatibili con qualsiasi trasmissione, visto che la legge sul decoder unico garantisce.
Per Adiconsum appariva evidente che i ricevitori di Sky alla stato attuale non rispettassero la legge del decoder unico, visto che ¿Non è possibile ricevere con un unico apparato, tutti programmi radiotelevisivi digitali in chiaro¿.
L¿Associazione aggiungeva che la scelta di chiudere il Seca danneggiava anche chi aveva acquistato il decoder con questo accesso condizionato, che dovrebbe buttarlo perché inservibile sia per i canali in chiaro, come in precedenza spiegato, e sia per continuare a vedere Sky.
Non basta certamente offrirne un altro, soprattutto se in noleggio gratuito, per indennizzare il danno. Per l¿Adiconsum accettare le imposizioni di Sky significava dare origine a un grave precedente, ¿cosa accadrebbe se fra un po¿ di tempo Sky cambiasse di nuovo proprietario e si utilizzasse un nuovo accesso condizionato?¿
L¿Adiconsum chiedeva quindi un intervento urgente che bloccasse la chiusura da parte di Sky della modalità Seca e che disponesse il rispetto della Legge sul decoder unico, obbligando la payTv ad utilizzare una sola codifica (NDS) solo dopo aver garantito l¿utilizzo di tutti i decoder capaci di funzionare con tutti gli accessi condizionati, cioè il decoder ¿Common Interface¿ come previsto dalla delibera dell¿Authority.
Alcune settimane fa, è stata l¿associazione AltroConsumo a chiedere all¿Agcom un intervento urgente in materia
In un comunicato l¿associazione affermava che ¿Per vedere la Tv via satellite i consumatori devono essere liberi di scegliere il decoder che preferiscono¿.
Secondo AltroConsumo, Sky vincolava gli utenti che scelgono i suoi programmi ad adottare lo Skybox, decoder a tecnologia NDS (di proprietà Sky) che ¿¿complica senza alcuna ragione la possibilità di vedere i canali in chiaro che non rientrano nei pacchetti offerti dal monopolista¿.
L¿Associazione spiegava che Sky ha di fatto creato barriere tecniche e tecnologiche, obbligando chi vuole vedere i contenuti offerti dall¿operatore a utilizzare un contenitore (il decoder Skybox) che solo Sky può vendere: ¿è come se un¿emittente Tv obbligasse chi vuole vedere le sue trasmissioni a comprare un televisore di una certa marca, distribuito dalla stessa emittente¿.
AltroConsumo ribadiva che la mossa di Sky infrangeva le delibere dell¿Autorità garante delle Comunicazioni, gli obblighi imposti dalla Commissione europea e il Codice delle comunicazioni elettroniche, il pacchetto di leggi italiane che regola il settore.
Paolo Martinello, presidente di AltroConsumo, aveva dichiarato: ¿E¿ grave che il mercato, invece di aprirsi ad altri operatori si plasmi sulle esigenze del singolo operatore oggi esistente. Il decoder Skybox rappresenta una aperta violazione alla concorrenza e un abuso di posizione dominante¿.
Dopo la posizione presa ieri da Sky e dall¿Agcom, rimane adesso irrisolto il nodo della produzione dei decoder, sulla quale c¿è un¿altra polemica aperta, l¿Autorità si riserva di valutare in un momento successivo le posizioni dei produttori esclusi.
A oggi, infatti, Sky ha chiuso un accordo di produzione solo con cinque aziende, tra le quali ci sono Philips e Thomson. Vengono quindi escluse tutte le altre società che fabbricano decoder e che vorrebbero far parte della partita.
Ma per il momento, la payTv ha affidato solo alle cinque prescelte di produrre decoder con la propria tecnologia NDS.
L¿Autorità ha comunicato che valuterà anche questa posizione e deciderà nel merito.
Denuncia di Adiconsum per il mancato rispetto da parte di Sky della legge sul decoder unico
© 2004 key4biz.it
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Decoder e payTv: AltroConsumo denuncia il monopolio di Sky Italia
Sky Italia si prepara a sconfiggere la pirateria. La nuova tecnologia NDS renderà impossibile la falsificazione delle smart card
Adiconsum denuncia Sky. La Pay TV non rispetta la legge sul decoder unico a danno dei consumatori
L¿ombra dei pirati incombe sul successo di Sky Italia