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Appaiono ancora sfocati i contorni del futuro dellaRai. Privatizzazione, Consiglio d¿amministrazione, canone, sono gli argomenti su cui si scontrano maggioranza e opposizione. Né una schiarita sembra arrivare dalle audizione in Commissione di Vigilanza. L¿ultima è finita con tante polemiche, al solito.
Chiudendo l¿ultima seduta, il presidente Claudio Petruccioli ha annunciato che ””proseguirà la discussione in ufficio di presidenza, ma la mia personale convinzione è che la Commissione si trova a dover far rispettare la legalità e il pluralismo in una situazione dove legalità e pluralismo non vengono universalmente rispettate. Dovremo quindi discutere – ha concluso – di misure particolari da adottare”.
Adesso, dovranno essere sentiti in Vigilanza il Direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, e il ministro dell”Economia Domenico Siniscalco sui temi di attualità riguardanti la Tv di servizio pubblico. Lo ha riferito un funzionario dell”ufficio di presidenza della Commissione.
¿Sì, verranno convocati”, ha detto la fonte a proposito dell”audizione di Cattaneo e Siniscalco, anche se “non saranno ascoltati la prossima settimana“.
Il funzionario ha precisato che l”audizione verterà “sui temi di attualità Rai“, si vuole conoscere il progetto di privatizzazione dell”azienda di Viale Mazzini
Il presidente Claudio Petruccioli prenderà ora i contatti opportuni per fissare una data per le audizioni.
Nei giorni scorsi, il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha confermato l”intenzione del governo di concludere in ¿tempi rapidi¿ le procedure per l”individuazione degli Advisor che dovranno valutare il valore della quota del 20% delle azioni Rai da mettere sul mercato.
Gasparri ha anche ribadito che il piano per la parziale privatizzazione dovrebbe concludersi entro ¿i primi mesi del 2005¿.
¿Oggi non disponiamo di stime sui proventi della vendita della quota – ha spiegato il ministro -. Toccherà agli esperti fare queste stime. Gli Advisor saranno nominati dal ministro dell”Economia (come previsto dalla legge) in tempi rapidi¿.
Gasparri si è detto certo che la privatizzazione ¿¿potrà trovare concreta realizzazione entro i primi mesi del 2005¿.
Il ministro non ha rinunciato ad un accenno polemico nei confronti dell”opposizione: ¿Vedo che ora c”è chi a sinistra giudica con interesse l”operazione, che avrà riflessi positivi sul mercato, senza nulla togliere al ruolo di ”servizio pubblico” assegnato alla Rai¿.
Ma a rendere la situazione difficile è anche il fatto che l¿opposizione, sostenuta dall¿Udc, sta chiedendo a gran voce le dimissioni dell¿attuale Cda. Si ritiene che debba essere un nuovo Consiglio ad accompagnare il processo di privatizzazione della Rai e la sua quotazione in Borsa.
Nell¿ultima seduta in Vigilanza, dopo gli interventi di Angelo Maria Petroni, Marcello Veneziani e Giorgio Rumi, i commissari dell”Udc Antonio Iervolino e Pippo Gianni hanno abbandonato la riunione, lamentando di non aver potuto esprimere la propria posizione politica favorevole alle dimissioni dell”attuale Cda.
””Non contestiamo – ha detto Iervolino, lasciando Palazzo San Macuto – il diritto del Cda a restare sul piano giuridico, né contestiamo i risultati conseguiti dalla Rai sul piano degli ascolti; noi diciamo, sul piano politico, che solo le dimissioni dell”attuale Cda possono consentire, dato che è impercorribile l”ipotesi del reintegro, la nomina di un nuovo Consiglio secondo le norme introdotte dalla legge Gasparri. Questa – ha concluso il capogruppo dell”Udc nella Commissione – era e resta la nostra posizione, che intendevamo oggi ribadire nella riunione””.
Precedentemente, l”altro commissario centrista, Pippo Gianni, aveva chiesto ai consiglieri della Rai presenti: ””Se voi siete stati nominati dai presidenti delle Camere insieme alla Annunziata, perché quando si è dimessa, a legge Gasparri approvata, non avete fatto altrettanto?””.
Il deputato dei Ds Giuseppe Giulietti ha chiesto al presidente Petruccioli di ””inviare lo stenografico della riunione ai Presidenti delle Camere, affinché trovino il modo di intervenire””. Anche Paolo Gentiloni, della Margherita, ha sollecitato l”intervento dei Presidenti Marcello Pera e Pier Ferdinando Casini e ha aggiunto che ””questo Cda si comporta come se fosse stato nominato dallo Spirito Santo””.
Anche dopo l”approvazione dello statuto, restano quindi i problemi politici sollevati dai commissari nelle precedenti audizioni sulla scadenza dell”attuale Cda.
Intanto ieri, il ministro Gasparri è tornato su un altro argomento scottante, il canone.
Il canone Rai è legittimo, come ha riconosciuto la Corte Costituzionale, e in ogni caso abolirlo ¿renderebbe necessario aumentare la raccolta pubblicitaria della Tv pubblica, con conseguenze sia sull”emittenza locale, sia sulla stampa, che già lamenta di essere penalizzata in questo settore¿.
Così Gasparri ha risposto a un”interrogazione presentata da Davide Caparini (Lega Nord), che chiedeva di eliminare il canone, ¿imposta iniqua territorialmente e socialmente¿, e di ¿sostituirlo con qualcosa di più moderno¿.
¿La Corte Costituzionale – ha detto Gasparri durante il question time alla Camera – ha riconosciuto alla riscossione del canone la natura di imposta, stabilendone così la legittimità fondata sia sulla possibilità del singolo utente di usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo, sia sul presupposto della riconoscibilità della sua capacità contributiva¿.
L”eventuale abolizione del canone, ha detto il ministro, ¿comporterebbe minori introiti e la necessità di una diversa copertura finanziaria, tenendo conto del fatto che la Rai ha una raccolta pubblicitaria più bassa. Porrebbe quindi problemi relativi all”equilibrio complessivo del settore nonché la necessità di fissare entrate sostitutive¿ per la Tv pubblica.
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