Mondo
La telefonia mobile ha rivoluzionato le nostre vite a livelli che appena 10 anni fa nessuno avrebbe mai immaginato. L¿essere disponibili, sempre e comunque, è ormai un must a cui non sfugge l¿uomo d¿affari come la casalinga.
Tutto, però, ha un prezzo e a rimetterci maggiormente è stata la nostra privacy.
Bazzecole, dirà qualcuno, di fronte alla grande utilità del telefonino in situazioni di emergenza, mac”è qualcosa che potrebbe spegnere l¿entusiasmo anche dei più incalliti telefonino-dipendenti.
Le nuove tecnologie in uso nella telefonia mobile, il GPS ad esempio, sono infatti sempre più utilizzate per controllare i movimenti delle persone, nella fattispecie, degli impiegati che hanno ricevuto in ¿dono¿ dalla propria azienda un telefonino dotato del sistema di posizionamento globale.
Le funzionalità di localizzazione inserite nei telefonini sono sempre più utilizzate a livello aziendale e danno ai ¿boss¿ l¿opportunità di sapere con certezza ¿ attraverso funzioni di ¿geofence¿ – dove si trova un dipendente e se, ad esempio, qualcuno durante l¿ora di lavoro si trova al bar o al parco.
Il telefonino, insomma, da utile strumento per ottimizzare il lavoro si è trasformato in una sorta di braccialetto elettronico, sempre più economico e disponibile su larga scala.
Inizialmente, i sistemi GPS (sviluppati negli anni ¿70) erano un utile strumento per consentire, ad esempio, la rapida localizzazione di un utente che chiamava un servizio di emergenza. Erano tuttavia un ¿lusso¿ che solo pochi potevano permettersi.
Negli Usa, le compagnie wireless hanno l¿obbligo di sviluppare sistemi di emergenza basati su GPS sempre più accurati e ¿ dicono gli analisti ¿ queste disposizioni hanno aperto la strada a servizi commerciali che vanno ben al di là della localizzazione in caso di emergenza.
A conferma della grande crescita della domanda di questi servizi, la società SiRF Technology, che fornisce la tecnologia GPS a Motorola, ha visto crescere i profitti da 15 milioni di dollari nel 2001 a 73 milioni lo scorso anno.
La Qualcomm ha invece siglato accordi con 15 operatori e 20 costruttori di tutto il mondo e da aprile, circa 120 nuovi modelli di cellulare monteranno i suoi dispositivi GPS. Oltre della fornitura di chip, Qualcomm si occupa anche della produzione di software che migliorino la velocità e l¿efficacia dei sistemi GPS.
Un¿altra società, la Xora, ha reso noto che centinaia di aziende Usa hanno adottato il suo sistema di monitoraggio dei dipendenti – GPS TimeTrack – montato sui telefonini Nextel.
Si tratta in pratica di un programma Java che richiede periodicamente informazioni riguardo la latitudine e la longitudine dei telefonini GPS e nel solo mese di luglio è stato adottato da 1.000 utenti, con una crescita di 200 nuovi clienti al mese.
L¿occhio nel cielo è dunque sempre più vigile e crescono le preoccupazioni riguardo la privacy degli utenti.
Ogni passo è infatti controllabile e, negli Usa, i sindacati hanno ottenuto che i lavoratori che accettano il telefonino GPS aziendale, possano disattivare le funzionalità di geo-localizzazione durante l¿ora di pranzo e dopo il lavoro.
Sempre negli Usa, il dipartimento delle autostrade del Massachusetts aveva proposto l¿adozione dei sistemi GPS per controllare meglio gli autisti degli spazzaneve usati per ripulire le strade. Centinaia di lavoratori minacciarono l¿astensione dal lavoro durante la prima grande nevicata in segno di protesta, ma alla fine i telefonini sono stati adottati lo stesso.
E le associazioni dei consumatori cosa ne pensano? La californiana Privacy Rights Clearinghouse, consiglia alle imprese di utilizzare le tecnologie di tracking solo per uno scopo economico, e non per controllare i possibili sfaccendati.
Se da un lato, infatti, esistono buoni motivi economici per utilizzarli, non va dimenticato il rispetto delle regolamentazione sulla privacy.
In attesa di normative più trasparenti, comunque, attenti ai vostri spostamenti durante le ore di lavoro: lassù, qualcuno ci spia!
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