Europa
L¿arrivo sul mercato delle connessioni Internet a banda larga ha rivoluzionato le abitudini degli utenti del web, ma ha anche costretto i colossi delle telecomunicazioni europee a rivedere le loro strategie commerciali in vista del cosiddetto triple play ¿ le offerte integrate di servizi voce, video e dati.
La tendenza era già stata inaugurata da France Telecom che nei mesi scorsi ha lanciato un¿offerta mista di cash e azioni da 3,9 miliardi di euro per acquistare il 29,4% della sua filiale internet Wanadoo, che ancora non controlla.
Ora la stessa mossa rientra nelle strategie della tedesca Deutsche Telekom che ha confermato il riscatto del26% non ancora in suo controllo dell¿Isp T-Online, attualmente primo operatore Internet europeo.
L¿operazione dovrebbe essere finalizzata entro un anno al massimo, attraverso un concambio di azioni e dovrebbe costare al gruppo circa 3 miliardi di euro.
DT ha in mano attualmente il 74% del capitale di T-Online, il gruppo editoriale francese Lagardere controlla il 5,6%, il resto del capitale è flottante.
L”operatore Internetsarà reintegrato con la divisione di telefonia fissa, la T-Com, fanalino di coda del gruppo tedesco in termini di fatturato.
Tutto questo fermento degli operatori è motivato dal fatto che il mercato della banda larga è uno dei più grandi business hi-tech degli ultimi anni e promette scintille per il prossimo futuro, con l¿arrivo sul mercato di massa delle offerte triple play.
L¿industria punta molto infatti sulla convergenza dei servizi voce video e dati su un¿unica piattaforma, che permetterà un notevole abbassamento dei costi e molti altri vantaggi per gli utenti.
Ad esempio, spiega il patron di DT Kai-Uwe Ricke, quando i clienti acquistano dei servizi a banda larga per degli usi differenti, non vogliono avere a che fare con molti interlocutori.
L¿integrazione di più servizi su un¿unica piattaforma, permetterà dunque di rinforzare le sinergie e di evitare i ¿doppioni¿.
Per questo, uno dopo l¿altro, i maggiori operatori europei puntano a riprendere in mano il controllo delle loro filiali Internet prima che l¿euforia attorno alla new economy lasci il posto a un nuovo ¿sboom¿.
Prima di DT, la stessa operazione è stata avviata da France Télécom con Wanadoo e dal gruppo spagnolo Telefonica con l¿Isp Terra Lycos.
Resta il fatto che DT dovrà dimostrare di poter realizzare un¿adeguata offerta finanziaria: il prezzo proposto dalla società è di 8,99 euro ad azione, ossia tre volte meno ai 27 euro per azione del collocamento in Borsa di T-Online nel lontano 2000, al colmo della bolla speculativa.
¿I tempi sono cambiati¿ dichiara laconico Kai-Uwe Ricke.
Una spiegazione che lascia a dir poco perplessi i piccoli risparmiatori tedeschi che giudicano l¿offerta inaccettabile e puntano almeno al raddoppio, soprattutto alla luce del fatto che la reintegrazione permetterà al colosso tlc di godere delle liquidità dell¿Isp, stimate intorno ai 4 miliardi di euro.
Che T-Online sia una macchina da soldi, lo confermano i dati relativi al primo trimestre 2004, quando l¿operatore Internet ha registrato un fatturato di 988,2 milioni di euro, in crescita dell¿11,9% rispetto alla prima metà del 2003.
Il margine operativo lordo è balzato del 61,7%, arrivando a sfiorare i 250 milioni di euro. L¿Ebitda margin è cresciuto al 25,1%. Il risultato ante imposte ha evidenziato un utile di 263,2 milioni di euro, rispetto alla perdita di 2,8 milioni del primo semestre del 2003. L¿utile netto si è attestato a 167,6 milioni di euro.
L¿azienda tedesca ha beneficiato proprio dell¿incremento del numero dei clienti che hanno scelto un collegamento a banda larga.
Nei primi sei mesi dell¿anno questi utenti sono aumentati di 462 mila unità, a quota 13,34 milioni, di cui 4 milioni con un collegamento a banda larga.
L¿Europa delle tlc, dunque, è sempre più agguerrita nella conquista di un posto d¿onore nella tribuna della banda larga, un mercato che sta dimostrando un ottimo stato di forma.
Secondo i dati della Commissione europea, le connessioni Internet super-veloci su tutte le piattaforme sono più che raddoppiate passando dai 10,3 milioni nel primo trimestre 2002 ai 26,5 milioni nel primo trimestre 2004.
L”Adsl ha una copertura dell”87% della popolazione europea e le connessioni giornaliere sono aumentate del 40% in meno di un anno (da 37.300 al giorno nel maggio 2003 a 51.300 a marzo 2004).
Sono aumentati i clienti su tutte le piattaforme: sull”Adsl da 2,9 milioni nel terzo trimestre 2001 a 20,5 nel primo trimestre 2004, nel cavo da 1,4 a 5.3 milioni.
L” Italia, settimo mercato mondiale nel settore ha registrato negli ultimi mesi un ritmo di crescita della banda larga superiore alla media europea, con 30 mila nuovi abbonamenti ogni settimana e 88 accessi ogni 100 mila abitanti, contro i 29 del 2003.
Entro fine anno gli abbonati in Italia dovrebbero raggiungere quota 4 milioni, un numero ancora di molto inferiore ai 6 milioni previsti in Francia e agli attuali 5 milioni di abbonati in Germania.
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