Europa
Sono state raggiunte,a giudizio della Commissione europea, le condizioni per passare alle fasi di apertura e sfruttamento del sistema di radionavigazione satellitare europeo Galileo.
L¿esecutivo Ue ha infatti adottato una comunicazione sulla base della quale, alla fine del 2004, dovranno essere prese le decisioni politiche che permetteranno di avviare le fasi che porteranno al finanziamento e alla definizione dei servizi commerciali legati al sistema.
¿Non ci sono più ostacoli al lancio delle prossime fasi del progetto¿, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue, Loyola de Palacio.
Nella sua comunicazione, la Commissione ricorda quali erano le questioni che dovevano essere risolte per poter avviare il proseguo delle operazioni:
L¿elaborazione delle strutture di inquadramento del sistema ¿ possibile grazie al regolamento sulle strutture di gestione dei programmi europei di radionavigazione satellitare e all¿azione comune riguardo la sicurezza del sistema, entrambi adottati dal Consiglio il 12 luglio 2004.
L¿interoperabilità totale dei sistemi europei e americani – espressamente prevista nell¿accordo siglato con gli Stati Uniti il 26 giugno 2004.
La definizione dei servizi offerti ¿ il lavoro portato avanti fin qui durante la fase di sviluppo del programma è culminato nella definizione di una gamma di servizi in grado di soddisfare le esigenze imposte in materia di qualità, di servizio pubblico e di rispetto delle norme di sicurezza.
La conferma di un impegno concreto del settore privato nel finanziamento di queste fasi ¿ la Commissione sottolinea che l¿impresa comune Galileo ha completato con successo la procedura di selezione del consorzio concessionario.
Il rapporto dell¿impresa comune, che espone i risultati della procedura, conferma non solo l¿attuabilità commerciale dello sfruttamento del sistema grazie al rientro di importanti guadagni, ma anche l¿impegno del settore privato nel finanziamento di una parte significativa delle prossime fasi del programma.
I due candidati alla concessione (erano tre ma a settembre si è ritirato Eutelsat, ndr) hanno presentato delle idee innovative soprattutto in campo commerciale.
Le loro offerte rivelano la disponibilità di diversi investitori, in particolare di istituzioni finanziarie, a farsi carico finanziariamente della costruzione e dello sfruttamento del sistema.
Tutte le condizioni, dunque, sono state soddisfatte e la Commissione ha concluso che è ora essenziale che il Consiglio confermi i prossimi obbiettivi:
Il passaggio irrevocabile alle fasi di apertura e sfruttamento del sistema Galileo;
Le caratteristiche essenziali del sistema, in particolare per quel che riguarda i servizi;
L¿impegno delle autorità pubbliche riguardo il finanziamento di queste fasi.
La conferma di questi elementi è indispensabile per permettere sia la conclusione delle negoziazioni del contratto di concessione che sarà siglato nel corso del 2005, sia agli investitori privati di confermare le loro offerte e i loro impegni finanziari.
I due consorzi attualmente in lizza per l¿assegnazione del contratto di concessione sono: Inavsat (Inmarsat Ventures, EADS Space e Thales) e il consorzio Eurely, raggruppante le società Alcatel, Finmeccanica, Vinci, SFR e Capgemini.
Inavsat e Eurely si sono impegnati a fornire ognuno 1,4 miliardi di euro, contando sul ritorno economico garantito dai servizi commerciali di Galileo.
Secondo Bruxelles, il mercato mondiale dei prodotti e dei servizi satellitari dovrebbe avvicinarsi ai 300 miliardi di euro entro il 2020, con circa 3 miliardi di beneficiari in tutto il mondo.
Il concessionario è tenuto ad assicurare dunque, solo una parte dei 3,2 miliardi di euro preventivati per lo sviluppo e il dispiegamento del sistema satellitare, che si basa su una costellazione di 30 satelliti messi in orbita a 24.000 km d”altezza e copre la totalità della sfera terrestre con una rete di stazioni di controllo al suolo. Ogni satellite è dotato di un orologio atomico che fornisce una grande precisione nella misura del tempo, e permette di situare con un metro di approssimazione la posizione di qualsiasi oggetto fisso o mobile.
Nello stadio di sviluppo (2002 ¿ 2005) gli oneri finanziari saranno suddivisi in egual misura tra l”Ue e l”Agenzia Spaziale europea (Esa), con una quota di 550 milioni di euro ciascuno.
Per la fase di spiegamento (2006-2007) la Commissione includerà nella sua programmazione un finanziamento pubblico a sua volta prelevato dal bilancio comunitario, al quale si aggiungerà un finanziamento privato delle imprese intenzionate a partecipare al progetto. L”Ue si attende comunque che il settore privato contribuisca con capitali per un totale di circa 2,1 miliardi di euro.
Per la fase di sfruttamento che comincia nel 2008, lo studio di PricewaterhouseCoopers prevede una partecipazione pubblica decrescente fino al 2015; si tratterà di un anticipo sul bilancio comunitario e non di una sovvenzione, poiché potrà essere compensata da diritti moderati sull”uso del sistema.
Un compendio del rapporto dell¿impresa comune è disponibile sul sito www.galileoju.com.
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