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L”Autorità per le Comunicazioni ha avviato un procedimento contro Rai e Mediaset per sforamento dei tetti delle risorse nel settore radiotelevisivo.
I provvedimenti riguardano RTI (la società cui fanno capo le reti Mediaset), Publitalia (concessionaria di pubblicità della Tv privata) e Rai.
Il termine di conclusione del procedimento è di 120 giorni, ma proprio oggi il presidente dell”Authority, Enzo Cheli, a margine di un convegno del Formez, ha dichiarato che “L”auspicio è di non usare tutto il termine“.
L”Autorità, ha spiegato Cheli, valuterà “i presupposti per una quantificazione della violazione. C”è un fumus sufficiente per l”avvio dell”istruttoria, ma l”apertura non dà per acquisito il risultato. Le parti si difenderanno”.
La decisione è stata presa nella riunione del 15 settembre scorso e avvia un iter che potrebbe condurre a sanzioni contemplate dalla legge istitutiva dell”Autorità da un minimo del 2% a un massimo del 5% del fatturato delle società interessate.
In particolare, dopo aver accertato il superamento dei tetti pubblicitari posti dalla legge Maccanico nella misura del 30% per il triennio 1998-2000 l”Autorità fece un formale richiamo a Rai, RTI e Publitalia affinché ¿non ponessero in essere atti o comportamenti vietati ai sensi dell”articolo 2 della legge 249 del 31 luglio 1997, aventi per oggetto o per effetto il mantenimento di una posizione dominante¿.
Ma l”Autorità con una successiva delibera vide confermato lo sforamento dei limiti anche per il triennio 2001-2003 nonostante, dunque, il precedente richiamo formale.
Di qui, dopo la relazione del commissario Vincenzo Monaci, il via all”iter di tre distinti procedimenti e che in tema di sanzioni fa riferimento all”articolo 1 (comma 31) della legge 249 del 1997.
Nel 2003, RTI su un mercato del valore di 6,28 miliardi di euro aveva una quota del 31,4%, in leggero ma continuo calo dal 1998 quando aveva il 32,8%. La Rai il 38,1%, con un calo anche in questo caso costante ma più netto dal 46% rilevato nel ”98. Publitalia è la prima nel mercato delle concessionarie pubblicitarie, con il 35,7% (37,2% nel ”98).
Mediaset precisa che la delibera dell¿Autorità non commina alcuna sanzione a al Gruppo per abuso di posizione dominante.
Nel comunicato della Tv privata si legge che ¿L¿Autorità ha semplicemente avviato un¿istruttoria per valutare due diversi aspetti della questione: se il richiamo formale emesso con la delibera 27 giugno 2003 avesse o meno contenuto sanzionatorio e se le società interessate abbiano o meno ottemperato alle prescrizioni indicate nel ¿richiamo formale¿
Mediaset chiarisce quindi che ¿prima di prendere qualunque decisione, debbono quindi essere chiariti entro 120 giorni entrambi questi aspetti che sono appunto al centro dell¿istruttoria avviata con la delibera del 15 settembre¿.
Il gruppo ””confida nel lavoro scrupoloso e sereno dell”Autorità, ma già sin d”ora è certo di aver tenuto comportamenti conformi alle leggi vigenti e alle delibere dell”Autorità””.
Intanto ieri, il Gruppo ha chiarito di non essere interessato a entrare nel capitale della Rai. A dichiararlo è il presidente del gruppo televisivo Fedele Confalonieri.
La privatizzazione della Tv pubblica non attira la società della famiglia del premier Silvio Berlusconi, il presidente della Tv è stato molto chiaro: ¿Ce ne guardiamo bene, stiamo alla larga e poi si può comprare solo l”1%¿.
L¿azienda di Cologno Monzese ha confermato le previsioni di una crescita dei ricavi pubblicitari per l”intero anno dell”8-10%, in un mercato che, nell”ultima parte dell”anno offre segnali di un leggero rallentamento.
Lo ha riferito l”Amministratore delegato Giuliano Adreani a margine di una presentazione a Milano.
“Recentemente abbiamo visto che il mercato della pubblicità sta rallentando leggermente. Non è un forte rallentamento, ma la crescita non è come è stata nella prima parte dell”anno quando le aziende hanno investito pesantemente“, ha detto Adreani.
La società televisiva ha anche deciso che, prima della fine dell”anno, uscirà da Albacom.
Il Gruppo non ha però fornito indicazioni sull”eventuale quota che verrà dismessa, se l”intero 19,5% o solo una parte di essa.
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