Mondo
Il trasferimento di attività produttive verso Paesi meno sviluppati ove il costo del lavoro è meno oneroso, non riguarda più solo le industrie e le aziende impegnate nel tessile e nell¿elettronica.
Adesso a essere coinvolti in questo processo sono anche i servizi, in particolare l¿informatica.
Secondo il parere del quotidiano francese Le Figaro, è sempre maggiore il numero delle società americane ed europee che affidano la gestione dei loro sistemi informatici ad aziende specializzate, alcune addirittura in India, per ottimizzare i costi.
La Gartner Research ritiene che entro la fine dell¿anno, per quanto riguarda l¿industria informatica americana, un posto di lavoro su dieci dovrebbe essere trasferito sui mercati emergenti.
Secondo il centro di ricerca Forrester, 1,2 milioni di posti europei potrebbero sparire entro il 2015, specie nel settore finanziario e informatico.
L¿ultimo rapporto della Cnuced, sugli investimenti nel mondo, prevede che ¿espresso in dollari, il montante della delocalizzazione dovrebbe passare da 1 miliardo del 2001 a 24 miliardi nel 2007, considerando solo i servizi informatici¿.
L¿argomento è diventato alquanto preoccupante, riporta Le Figaro, specie per i poteri pubblici americani ed europei, visto che questo processo va a toccare il cosiddetto impiego qualificato. Alcuni temono che prossimamente, a essere trasferiti all¿estero, potrebbero essere anche i laboratori di ricerca.
In nome di una logica molto semplice: ¿è difficile separare la produzione dalla ricerca¿, sostiene il noto quotidiano francese.
Il dibattito diventa ancora più complesso e suscita maggiore preoccupazione, davanti all¿incapacità di definire la portata del processo di delocalizzazione.
La Francia ha già preso una precisa posizione, il governo ha moltiplicato le misure per tentare di mettere un freno alla situazione e salvaguardare i posti a maggior rischio. Il Primo Ministro, Jean-Pierre Raffarin, ha dichiarato che ¿la strategia del governo è di mantenere la Francia particolarmente attraente per alcuni settore chiave, fondamentali per il futuro del Paese in termini di impiego, strategie e tecnologie¿.
Il Ministro francese dell¿Economia, Nicolas Sarkozy, ha presentato tutta una serie di misure per lottare contro questo movimento. Il piano poggia su dei crediti di tasse professionali, crediti di imposta, esoneri fiscali e tagli alle spese.
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