Satelliti e progetto Galileo: il punto della situazione in chiusura del salone SAT Expo

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Si &#232 chiuso sabato il salone internazionale SAT Expo, durante il quale si &#232 dato ampio risalto ai sistemi satellitari e al loro ruolo nel futuro delle comunicazioni e dei servizi ai cittadini e alle aziende.

Dallo spazio non solo si vede la terra, ma si pu&#242 anche misurarla al millimetro, fotografarla, monitorarla, leggerne le zone a rischio sismico o idrogeologico, mettere in collegamento punti fisicamente distanti tra di loro, condurre la navigazione degli aerei e riportarli in piena sicurezza a terra, annullare il cosiddetto digital divide.

Lo spazio, o meglio, i satelliti hanno cio&#232 il potere di migliorare enormemente la qualit&#224 della vita, prevenire le catastrofi naturali e gestire le emergenze, dare nuove opportunit&#224 di controllo e di business.

¿Il numero di funzioni che i satelliti sono in grado di offrire ha un solo limite: la fantasia per immaginarle¿, come ha puntualizzato Fabrizio Petrosino di Space Engineering.

Per renderli effettivamente utili per chi vive e lavora a terra servono per&#242 i servizi e le applicazioni. Che gi&#224 esistono, in gran moltitudine, e molti altri verranno.

Certo, bisogner&#224 farlo sapere: per lo scopo &#232 nata l¿Asas(associazione dei servizi, le applicazioni e le tecnologie ICT per lo spazio) scaturita da Federcomin, la federazione delle imprese di comunicazioni e informatica di Confindustria.

L¿intento di Asas &#232 di essere ¿l¿anello di congiunzione tra offerta e domanda, tra il segmento spaziale tipico (satelliti e grandi infrastrutture connesse) ed il segmento di terra, e quindi col vasto mercato dei potenziali utilizzatori¿, come ha detto Gida Traballesi, responsabile delle piccole imprese dell¿Asas.

Ma non solo: perch&#233 l¿associazione nasce anche con l¿intento di collaborare alla definizione di una politica industriale per lo spazio che pu&#242 contribuire in maniera sensibile all¿innovazione tecnologica dell¿Italia, dove il settore pubblico non va considerato solo come erogatore di fondi, ma piuttosto come cliente primario e trainante dei sistemi spaziali.

L¿Asas mette quindi in evidenza una quota rilevante del mercato dei servizi e delle applicazioni spaziali ancora allo stato potenziale che, se stimolata, potrebbe fare da volano all¿intero settore. A SAT Expo 2004 l¿Asas ha organizzato il workshop dal titolo ¿Lo spazio per la terra¿.

Un incontro pieno di spunti, idee, tecnologia, ma soprattutto di realt&#224 gi&#224 testate ed utilizzate: operative, insomma, a disposizione di amministrazioni ed enti pubblici come di attivit&#224 professionali private.

Secondo uno studio di settore, nel 2020 ben 3 miliardi di persone al mondo utilizzeranno il navigatore satellitare nei loro spostamenti. Una cifra colossale per un business altrettanto colossale. Altri studi, infatti, stimano per il sistema di radionavigazione satellitare europeo Galileo un ritorno all¿investimento pari a 6 (per ogni euro investito il guadagno sar&#224 di sei).

Ma che relazione c¿&#232 tra Galileo e i servizi ai cittadini? Semplicemente, come &#232 stato ribadito al convegno organizzato a SAT Expo con la collaborazione dell”Agenzia Spaziale Europea, il sistema GPS europeo &#232 pensato per assistere la navigazione aerea, marittima, terrestre, e poi il trasferimento energetico, l¿agricoltura e la pesca, la personal mobility, le operazioni di ricerca e soccorso, persino le transazioni finanziarie on line e la certificazione del tempo grazie a 30 satelliti e una serie di stazioni di terra che raggiunger&#224 l¿operativit&#224 nel 2010 per un investimento misto pubblico-privato di 3,4 miliardi di euro ed un costo annuo di 220 milioni l¿anno per la gestione operativa.

Galileo soprattutto ha una qualit&#224 che l¿americano GPS (sistema nato negli anni ¿70 per usi militari) difetta: &#232 infatti un “progetto integro”, ovvero &#232 in grado di validare e certificare la posizione del veicolo sempre ed ovunque, capace di migliorare la qualit&#224 dei trasporti in termini di riduzione dei tempi, intasamenti, carburante bruciato – con una benefica ricaduta sull¿ambiente.

Ma Galileo non si contrappone al GPS, casomai lo integra. Ed &#232 una sfida di proporzioni gigantesche che rappresenta un autentico volano di sviluppo per un continente europeo che oggi versa in condizioni anemiche in termini economici, di ricerca e sviluppo, di competenze, di know how e sociali: lo hanno compreso anche Paesi extra-europei che elaborano e stringono accordi per entrare a farne parte, come la Cina, Israele, l”India e Brasile.

Per l¿Italia, uno dei quattro Paesi promotori con un investimento del 20% sul capitale pubblico, Galileo rappresenta un interesse strategico elevato: l¿interesse di ospitare la sede della Supervisory Authority, ovvero la centrale che dovr&#224 selezionare i concessionari dei servizi ed applicazione che Galileo generer&#224.

Un centro di potere.

Sollecitato su questo punto, il ministro Maurizio Gasparri presente a SAT Expo, ha per&#242 sfumato questo interesse, affermando che ¿l¿importante &#232 che il progetto parta. E poi ¿ ha ironizzato ¿ la sua sede naturale &#232 il cielo¿.

In verit&#224, il progetto &#232 sulla rampa di lancio: il prossimo anno infatti due satelliti sperimentali verranno lanciati da Baikonur col vettore Soyuz sancendo di fatto l¿avvio dell¿impresa.

Un”impresa a carattere globale che pure si rivolge a mercati locali, individuando nel grande mercato delle Pmi il bacino di utenza preferenziale. Lo testimonia la nascita di poli di sviluppo di servizi ed applicazioni legati a Galileo a Torino, a Napoli, a Roma, nel Nord-est. Ed Enzo Moi direttore di Veneto Innovazione ha parlato nello specifico delle “autostrade del mare”, un progetto che Veneto Innovazione – agenzia regionale per l¿innovazione che tra i suoi soci raccoglie la Regione Veneto, atenei, associazioni di categoria – sta sviluppando.

¿Si tratta ¿ spiega Moi ¿ del tema della intermodalit&#224 intelligente secondo il concetto contenuto nel libro bianco europeo sui trasporti, per il quale un camion da Venezia sar&#224 imbarcato col suo carico per essere portato via nave a destinazione tenuto sempre sotto il controllo della sede dell¿azienda di trasporti grazie all¿infrastruttura di Galileo¿.

Costi? Prematuro parlarne, ma la sfida &#232 lanciata e tra un anno lo saranno anche i primi satelliti.

Workshop ASAS sulle tecnologie spaziali (1-10-2004)

&#169 2004 key4biz.it

Alessandra Talarico

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