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Al LinuxWorld di Milano abbiamo incontrato Pierluigi Dal Pino, Responsabile Rapporti Istituzionali di Microsoft per il Sud Europa, e abbiamo colto l¿occasione per richiamare il tema dell¿interoperabilità e del pluralismo dei sistemi informatici all¿interno della Pubblica Amministrazione.
Come è noto, il Ministro dell¿Innovazione e delle Tecnologie sottolinea costantemente l¿importanza della neutralità e imparzialità come criterio da seguire da parte della PA nella scelta d¿acquisto dei sistemi informativi. Con l¿obiettivo di risparmiare costi, tempi, risorse e realizzare in maniera trasparente lo scambio di dati e informazioni tra gli enti, lo sviluppo di progetti di eGovernment si fonda, infatti, sul tema del riuso del software nella PA.
L¿interoperabilità, ovvero la capacità di due applicazioni di dialogare tra loro e di rappresentare dati e informazioni secondo standard definiti, siano essi proprietari o open, permette di riutilizzare un¿applicazione da un contesto a un altro indipendentemente dalla piattaforma tecnologia hardware o software su cui gira.
¿Microsoft ha una posizione aperta e trasparente sul tema del pluralismo informatico, convinta che solo dalla cooperazione da parte di tutti i fornitori IT nella definizione di standard e nella condivisione di informazioni tecniche chiave, come interfacce applicative di programmazione e protocolli, si possa arrivare alla progettazione di sistemi ed applicazioni realmente interoperabili, a vantaggio dell¿intera industria IT ed indipendentemente dalla piattaforma di sviluppo sia essa open source o proprietaria¿ – ci ha dichiarato Pierluigi Dal Pino – ¿E¿ infatti importante precisare che uno standard aperto è caratterizzato da specifiche tecniche che definiscono regole di comportamento condivise e supportate a livello di mercato e non ha nulla a che fare con il modello di sviluppo utilizzato per implementare tale standard: per questo motivo sia il software commerciale che quello open source possono essere basati su standard aperti e quindi interoperabili o, viceversa, non esserlo. Non necessariamente però, come spesso si è soliti pensare, un prodotto di derivazione open source supporta anche standard aperti¿.
La volontà di Microsoft di incoraggiare modelli aperti di collaborazione all¿interno del settore IT è peraltro testimoniata anche dal programma Shared Source che permette a università, governi, grandi organizzazioni, costruttori di sistemi e partner di accedere al codice sorgente di Windows per motivi di studio e di ricerca e non commerciali.
Fa anche parte dell¿iniziativa Shared Source ¿ ci ha precisato Microsoft – il programma Government Security Program, specificamente disegnato per consentire l¿accesso agli enti governativi al codice sorgente di Windows 2000, Windows XP, Windows Server 2003, Windows CE e ora anche di Office 2003, insieme a informazioni tecniche e schemi documentali in formato XML, per migliorare il livello di interoperabilità dei prodotti Microsoft all¿interno della PA.
¿Microsoft guarda al mondo open source con estrema attenzione e ne ha colto importanti aspetti positivi, come la possibilità di incoraggiare modelli aperti di collaborazione tra la comunità di sviluppatori e tra gli attori del mercato. L¿iniziativa Shared Source e la collaborazione attiva con enti e organismi nazionali e internazionali per la definizione di standard aperti come XML, va in questa direzione. Microsoft è impegnata nel supportare iniziative a favore dell¿interoperabilità e dell¿utilizzo di standard aperti nella PA e si augura su questo tema un confronto aperto e costruttivo con il mondo open source¿, ha concluso Dal Pino.
Fondata nel 1975, Microsoft è leader mondiale nel software, nei servizi e nelle tecnologie Internet per la gestione delle informazioni di persone e aziende. Offre una gamma completa di prodotti e servizi per consentire a tutti di migliorare, grazie al software, i risultati delle proprie attività – in ogni momento, in ogni luogo e con qualsiasi dispositivo.(a.d.)
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