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Interesse diffuso da parte degli operatori verso la privatizzazione della Rai. Lo ha reso noto il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, aggiungendo che comunque al momento ¿¿non ci sono ancora trattative in corso¿.
Lo statuto della nuova Rai, ¿guardando in prospettiva alla quotazione sul mercato – ha chiarito il ministro – non poteva che adeguarsi alle norme che disciplinano le società per azioni¿.
Il Consiglio d¿amministrazione della Rai ha approvato la semestrale con un utile netto di 82 milioni (+80%).
Ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha detto che almeno il 20% della Rai sarà quotato in Borsa entro marzo.
¿Berlusconi ha detto che la Rai sarà quotata in Borsa almeno per il 20% entro marzo¿, ha riferito un dirigente Rai che ha partecipato all”incontro avuto ieri da Berlusconi con alcuni produttori della HBO a Cinecittà. Oltre ai produttori americani della HBO, erano presenti tra gli altri anche i vertici della Rai, il Direttore generale Flavio Cattaneo e il presidente di Rai Fiction Agostino Saccà.
La legge Gasparri, approvata in primavera, prevede la privatizzazione della Rai attraverso un”offerta pubblica di vendita e vieta ai futuri azionisti privati il possesso di più dell”1% delle azioni, mentre i patti di sindacato sono bloccati al 2%.
Il quotidiano Finanza & Mercati ha scritto che il piano di privatizzazione della Rai prevede di collocare in borsa il 25% delle azioni della Tv pubblica:il 5-7% agli investitori istituzionali, il 2% ai dipendenti e il restante 16-18% alla clientela retail.
Il giornale cita anche delle stime secondo le quali la Rai varrebbe complessivamente 4 miliardi e avrebbe un patrimonio immobiliare di almeno 1,5 miliardi di euro.
In un¿intervista rilasciata la scorsa settimana a Radio 24, Gasparri ha dichiarato che ¿Il governo intende collocare in Borsa una quota di minoranza della Rai, attorno al 20%, lasciando l”emittente in mano al controllo pubblico¿.
Il ministro ha anche riferito che il suo personale parere è che bisogna andare verso la quotazione, ma la Rai deve rimanere a maggioranza pubblica.
“Credo che in questa fase si debba avviare la privatizzazione di una quota attorno al 20% con quotazione in Borsa e vuol dire che l”80% resta al Tesoro, quindi lo Stato continuerà a garantire quelle funzioni pubbliche e il personale”, ha aggiunto Gasparri.
Intanto non si placano le polemiche dell¿Udc, riguardo agli attuali vertici di Viale Mazzini.
In una nota, il partito del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, ha dichiarato ¿Questo Cda non può gestire la privatizzazione dell”azienda Rai¿.
Il capogruppo in Commissione di Vigilanza Antonio Iervolino ha commentato ¿L”ostinata tenacia con cui Gasparri difende l”attuale Cda merita il nostro apprezzamento, ma non è sufficiente a farci cambiare idea¿.
Il 14 luglio scorso, è infatti passata in Commissione parlamentare di vigilanza la mozione dell¿Udc, con 21 voti favorevoli e 16 contrari, che chiede che si proceda a nuove nomine dei vertici dell¿azienda.
Dall¿opposizione, Paolo Gentiloni, capogruppo della Margherita in Vigilanza, nei giorni scorsi si è chiesto: ¿Ma come fa la Rai ad affacciarsi sui mercati azionari con un Cda delegittimato dal Parlamento, autoprorogato e barricato in casa?””.
Aggiungendo che ¿dopo le dimissioni della presidente Annunziata e la sfiducia della Commissione di Vigilanza, la permanenza al vertice dei quattro consiglieri rischia di danneggiare l”azienda nella delicata fase della privatizzazione¿.
¿Noi – fa osservare Gentiloni – non abbiamo approvato né il progetto di privatizzazione né il modello di Cda previsto dalla Gasparri. Ma oggi per assicurare un minimo di equilibrio al futuro della Rai non si può che ricominciare dalle dimissioni dei quattro e dall”elezione di un nuovo vertice¿.
In conclusione, Gentiloni ha dichiarato ¿Bene ha fatto Petruccioli a chiarire la impraticabilità politica e giuridica di ogni ipotesi di reintegro dell”attuale Cda. Confido che l”Ufficio di Presidenza della Commissione domani convochi i quattro consiglieri per ottenere una risposta pubblica e chiara alla richiesta di dimissioni avanzata, ormai due mesi fa, dalla stessa Vigilanza¿.
Pronta la replica da parte del capogruppo di Forza Italia in Vigilanza, Giorgio Lainati.
¿Ma quale Cda barricato in casa ¿ ha detto Lainati – Forse Gentiloni ed i suoi colleghi del centrosinistra dovrebbero fare un corso accelerato per sopperire alle loro lacune giuridiche su quanto previsto dalla legge Gasparri e dal codice civile¿.
Lainati ha riportato ancora una volta la posizione del centrodestra, spiegando che ¿¿il vertice della Rai è nella piena legittimità e deve procedere nel delicato e importante compito della privatizzazione dell”azienda e della sua quotazione in Borsa¿.
E poi, riferendosi direttamente a Gentiloni, Lainati risponde polemico ¿¿se ne faccia una ragione: vista la completa inefficienza della mozione sulla decadenza, il Cda può e deve continuare fino alle fine del suo mandato previsto dallo Statuto¿.
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