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L¿organismo di regolazione cinese per la radio e la televisione, il Sarft (State Administration for Radio Film and Television), ha varato una legge che vieta di effettuare giochi o sondaggi via sms durante le trasmissioni televisive.
La decisone è stata presa come diretto risultato dello scandalo suscitato dalla trasmissione di approfondimento “Today”s Focus” (Jin Ri Guan Zhu), trasmessa sull”International Channel di China Central Television.
Durante una recente puntata dedicata alla tragedia di Beslan, a qualche genio è infatti venuto in mente di lanciare un giochino per chiedere al pubblico a casa di indovinare il numero degli ostaggi uccisi nel terribile attentato.
Chiunque avesse indovinato avrebbe partecipato all¿estrazione di un premio in denaro.
Lo show è stato giustamente oggetto di feroci critiche da parte dell¿opinione pubblica e censurato delle autorità di regolazione, per aver trasmesso ¿contenuti inappropriati¿. I due responsabili del programma sono stati licenziati.
Gli sms sono stati banditi da tutte le trasmissioni di approfondimento giornalistico o politico e così i giochi e i sondaggi effettuati attraverso il telefonino.
Quando si parla di censura, specialmente se ha a che fare con la Cina, ogni commento di approvazione o contrarietà va ben ponderato perché porta con sé implicazioni storiche e culturali difficili da racchiudere in poche righe.
Questa volta, verrebbe da dire che l¿operato delle autorità, considerata la causa scatenante, non è poi così discutibile
Più che censurare la tecnologia, però, a volte servirebbe educare a un maggior rispetto della vita chi ha il compito di approfondire argomenti così delicati e drammatici e sta in televisione perché si presuppone abbia l¿intelligenza e le doti adatte per farlo.
E il discorso non vale solo per televisione cinese¿
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