Il VoIP sempre più popolare. Ma gli Usa insistono per un maggiore controllo delle chiamate via Web

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Proprio quando il VoIP conferma la sua celebrit&#224 come tecnologia pi&#249 desiderata per le comunicazioni del futuro, la Commissione americana per le Comunicazioni ha rilanciato la proposta che vorrebbe obbligare i fornitori del servizio ad aprire le reti a un maggiore controllo da parte delle autorit&#224.

Secondo uno studio condotto dall¿Economist Intelligence Unit (EIU) e dall¿operatore AT&T (vedi scheda) pi&#249 della met&#224 (54%) dei dirigenti d¿azienda pensano di implementare i sistemi IP come standard per il traffico vocale nel prossimo futuro.

Il 43% dei 254 senior executives interpellati, inoltre, ha confermato di stare gi&#224 utilizzando o testando la tecnologia e di volerla attivare in maniera definitiva entro i prossimi due anni. Un ulteriore 18% crede di implementare il VoIP sul lungo periodo.

La ricerca ha coinvolto dirigenti d¿azienda di tutto il mondo – 40% europei, 27% nord americani, 21% Asia-Pacifico ¿ in rappresentanza di settori industriali che spaziano dai servizi finanziari, al trasporto e all¿energia.

Buone notizie per il VoIP arrivano anche da un¿altra societ&#224 di ricerca, la Gartner Dataquest, secondo cui i profitti legati alle reti telefoniche tradizionali (PSTN) continueranno a scendere fino al 2008, mentre sullo stesso periodo quelli legati alla telefonia su Internet saliranno al 38,6%.

La funzionalit&#224 e la flessibilit&#224 delle tecnologie VoIP comincia dunque a riscuotere consensi anche nel settore business: ¿Non &#232 pi&#249 questione di ¿se¿ il VoIP diventer&#224 lo standard per le comunicazioni vocali in azienda, ma di quando¿, dice il vice presidente senior di AT&T Internet Telephony, Cathy Martine.

La difficolt&#224 maggiore finora &#232 stata calcolare in modo sicuro il ritorno degli investimenti (ROI) sulle tecnologie VoIP: ora che le analisi dei costi sono pi&#249 semplici e reali, il potenziale di risparmio &#232 diventato molto pi&#249 facile da quantificare.

Un¿azienda che si affida al VoIP, secondo i dati di Alcatel, beneficia di un ritorno sugli investimenti pari al 70% nel giro di 18/24 mesi, a fronte di investimenti per le infrastrutture ¿ che comprendono telefoni, risponditori, console per gli operatori, router e software di amministrazione del sistema ¿ di 150-200 mila euro.

Ma come calcolare il ritorno degli investimenti (ROI)?

Sicuramente, diversi vantaggi giustificano l¿investimento: tra questi innanzitutto il notevole risparmio sulle bollette telefoniche, che potrebbero ridursi anche della met&#224 rispetto alle attuali connessioni telefoniche tradizionali.

Un altro vantaggio da non sottovalutare &#232 quello derivante dall¿amministrazione centralizzata dei sistemi, che consente ai dirigenti aziendali di controllare i sistemi telefonici a partire da una sola console: tutti i trasferimenti e le modifiche di conto sono dunque enormemente facilitati, anche a distanza.

In pi&#249 la telefonia IP apre la strada a nuovi e avanzati sistemi in aggiunta alla comunicazione verbale quali il Video conferencing, l”application sharing, e il white-boarding, capaci di rivoluzionare l”interazione e l”operativit&#224 a tutti i livelli, soprattutto considerando il fatto che oggi assistiamo al decentramento della filiera produttiva come strategia di molte tra le aziende europee.

Proprio ora che le aziende cominciano a interessarsi al VoIP in modo concreto, la FCC ha rilanciato la proposta per sottoporre i network telefonici via Internet ai controlli previsti dal CALEA Act.

Varata nel 1994, la legge obbliga gli operatori a lasciare delle backdoor di sorveglianza per consentire all¿FBI di mettere sotto controllo una determinata linea telefonica a pochi minuti dall¿approvazione delle autorit&#224 preposte.

Gi&#224 il mese scorso la commissione aveva approvato una proposta congiunta del Dipartimento di Giustizia, dell¿FBI e della Drug Enforcement Administration secondo cui il CALEA Act era estensibile anche alle chiamate via Web, stabilendo che i fornitori di accesso ai servizi Internet tradizionali, a banda larga, via satellite e via cavo nonch&#233 i fornitori come Vonage, dovessero assumere un atteggiamento definito ¿wiretap friendly¿ (favorevole alle intercettazioni).

Le leggi federali obbligano gi&#224 gli ISP a cooperare e la polizia ha gi&#224 a disposizione strumenti atti alle intercettazioni via Web, come il “CarnivoreDCS-1000, un sistema passivo denominato ¿sniffer¿, capace di filtrare i pacchetti di dati che transitano tra l¿utente ed il provider e di ricostruire i messaggi scambiati: posta elettronica, pagine Web visitate, e conversazioni in diretta.

Ma il ¿Carnivore¿ da solo non pu&#242 bastare e, dice il presidente della FCC Michael Powell, ¿¿Il nostro obiettivo resta quello di assicurare che le agenzie che si occupano di applicazione della legge abbiano a disposizione tutti gli strumenti del CALEA per combattere il crimine e il terrorismo e per garantire la sicurezza nazionale¿.

Contro questa proposta, definita ¿the New Ashcroft Internet Snooping Request¿, si sono mobilitate tutte le associazioni americane a difesa dei diritti civili, paventando un controllo che andrebbe al di l&#224 di qualsiasi giustificazione.

Come dire: chi controlla i controllori?

&#169 2004 key4biz

Alessandra Talarico

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