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La musica digitale sta creando fermento nell¿industria hi-tech, dove i giganti mondiali sono tutti all¿inseguimento della Apple e del suo iPod, diventato il gadget tecnologico più desiderato dai giovanissimi e non solo.
I maggiori player del settore Internet stanno sfornando, uno dopo l”altro, tutta una serie di portali dedicati al download, nonostante ai sempre più numerosi Music Store spetti solo una minima parte della torta.
Anche la giapponese Sony, regina fin quiindiscussa dell”elettronica consumer, è scesa nell¿arena quest¿estate con il servizio Sony Connect, preannunciando il lancio per Natale di un lettore musicale compatibile solo col format proprietario Atrac, quindi sul modello strategico di Apple.
Ora però, la casa nipponica sembra voler fare marcia indietro e ha annunciato che il Network Walkman NW-HD1¿ dotato di hard disk da 20 gigabyte ¿ sarà compatibile anche con il formato MP3.
La decisone del gigante dell¿elettronica ha suscitato non pochi commenti, da parte di chi da tempo ormai sosteneva che l¿inventore del walkman non avesse più il polso del settore, dopo il passaggio all¿era digitale.
C¿è anche però chi sostiene che la sua mosse sia più lungimirante, dal momento che nel prossimo futuro di lettori digitali sarà pieno il mondo e quindi è meglio puntare sulla compatibilità dlle diverse tecnologie.
Al momento, però, così non è: col suo iPod, la Apple, controlla il 70% del mercato e non sembra avere intenzione di aprire la sua tecnologia alla concorrenza.
Chi ha tentato di farsi pubblicità annunciando lettori compatibili con l¿iPod (vedi RealNetworks) ha dovuto subire le ire di Steve Jobs, patron della casa della mela.
Dalla sua, l¿iPod conserva il vantaggio della compatibilità con una miriade di formati: il lettore è infatti in grado di riprodurre sia MP3 che Aac, Audible, Aiff non compresso, Apple Lossless e Wav.
L¿MP3 è considerato la bestia nera dell¿industria musicale, ma è sicuramente il formato di compressione più diffuso.
Autorizzato su diversi apparecchi elettronici il formato è in effetti bandito dalla maggior parte delle piattaforme di download legale, dal momento che esso non supporta ancora il sistema di protezione dei diritti d¿autore (DRM).
L¿iTunes Music Store, il negozio di musica on line di Apple, propone ad esempio il sistema DRM proprietario FairPlay, di cui è estremamente geloso: tutti i brani scaricati dal sito possono dunque essere ascoltati solo ed esclusivamente sull¿iPod.
Ad animare ulteriormente il settore, è arrivata stamani anche la più famosa casa d¿aste on line: a breve, infatti, sarà possibile scaricare canzoni anche da eBay.
Grazie ad un accordo con la PassAlong Networks, gli utenti eBay potranno scaricare brani musicali a 99 centesimi l”uno, pagando attraverso PayPal, il sistema di pagamento online utilizzato dall”azienda per le sue aste.
Attualmente i titoli disponibili sono 200 mila ma entro la fine dell¿anno dovrebbero salire a 500 mila.
Se a ciò si aggiunge che anche Microsoft ha appena annunciato un servizio di download di musica dalla Rete, dopo Napster 2.0, Yahoo-Musicmatch e Wal-Mart, ne risulta che la scena è sempre più affollata, a rischio di asfissia.
Il mercato della musica digitale,però, oltre a essere pieno di protagonisti illustri, è estremamente frammentato, nonostante le proteste dell¿industria discografica, che avrebbe preferito più compatibilità tra le diverse piattaforme, per bissare il successo dei CD.
Non è bastata neanche la diffusione di una ricerca apparsa sulle pagine di ¿The Independent¿, secondo cui il business della musica on line giova soltanto ¿ neanche a dirlo ¿ a loro, alle etichette discografiche.
Per ogni brano scaricato a 99 centesimi, ad esempio, la Apple incassa appena il 4%, alle major va il 62% dell”intero fatturato e agli artisti l”8%.
Considerando che con i sistemi di download dalla Rete i costi delle case discografiche sono annullati, ne risulta che il guadagno delle major su ogni traccia è addirittura raddoppiato rispetto all¿epoca del CD.
Una vera manna per le major, che finora non hanno fatto altro che accusare il Web di tutti i loro guai.
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