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Di pochi giorni fa la notizia che il celebre Internet Explorer, il browser della Microsoft, comincia a perdere colpi di fronte a una concorrenza meno blasonata ma sicuramente molto agguerrita.
Quale momento migliore per l¿ingresso nel settore, avrà pensato l¿altro Re Mida della Rete: Google.
Secondo alcune indiscrezioni circolate sulla stampa Usa ma non confermate dalla premiata ditta Page & Brin, il re dei motori di ricerca sarebbe pronto a invadere anche questo settore, finora di esclusivo dominio della casa di Redmond.
Dopo aver sferrato l¿attacco a Microsoft nel campo della posta elettronica col servizio GMail, dunque la società di Mountain View si starebbe apprestando anche a lanciare un proprio browser, presumibilmente il Gbrowser.
Ad alimentare questi rumors, il recente ingresso nella società di Joshua Bloch, uno dei principali sviluppatori del linguaggio di programmazione Java, e di cinque sviluppatori del team Microsoft, già impegnati nello sviluppo di IE e Longhorn.
Anche l¿aver ospitato il Mozilla Developer Day nel suo campus ha spinto molti a pensare che l¿azienda californiana stia escogitando qualcosa nelo campo dei navigatori ed effettivamente, il dominio Gbrowser, è attualmente registrato a nome di Google Inc, dal 26 aprile di quest¿anno.
Mozilla, che è open source e disponibile a tutti, potrebbe essere adattato alle specifiche Google e integrato con i sistemi di ricerca di Google, con Gmail e le altre applicazioni Google.
Il browser è salito recentemente agli onori delle cyber cronache per aver rosicato un 1,8% di quota di mercato a IE.
Tutto sembra dunque pronto, ma i due fondatori restano sul vago, riferendosi all¿assunzione dei maggiori cervelli informatici in circolazione come a un passo essenziale per la sopravvivenza delle società.
Google,secondo gli analisti potrebbe comunque essere a lavoro su più fronti: da quello della musica online all”instant-messaging.
Di sicuro c¿è che una possibile entrata in scena di Google porterebbe finalmente un po¿ di concorrenza nel settore dei browser per la navigazione in Rete e sicuro spingerebbe la casa di Redmond a fare qualcosa in più per migliorare la sicurezza dei propri prodotti, afflitti da falle che non solo ne hanno messo in discussione l¿affidabilità ma hanno contribuito alla diffusione dei più terribili virus informatici degli ultimi tempi.
In qualche modo, poi, Google dovrà pur spendere i quasi 2 miliardi raccolti dall¿Ipo lanciata ad agosto e quale modo migliore per investirli se non diventando, di nuovo, il peggior incubo di Bill Gates?
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