Italia
Si è chiuso ieri a Roma il convegno di Aeranti-Corallo sul tema ¿Radio locali: imprese di qualità nel mercato dei media italiani¿.
Aeranti-Corallo rappresenta oltre 1.000 imprese radiotelevisive locali in tutta Italia, di cui oltre 700 imprese radiofoniche locali, pari a oltre il 50% del settore.
Obiettivo del convegno, quello di approfondire il ruolo e le peculiarità delle radio locali in un mercato in costante evoluzione, con tecnologie in forte trasformazione sia con riferimento alle scelte editoriali, sia al rapporto con gli altri media, sia alle quote di mercato acquisite relativamente agli ascolti e agli investimenti pubblicitari.
Al dibattito hanno partecipato numerosi relatori, che hanno illustrato le specificità del mezzo radiofonico locale dal punto di vista degli ascolti, della raccolta pubblicitaria, del rapporto con gli altri mezzi di comunicazione di massa.
Dal convegno è emerso un dato incontrovertibile: le radio locali e le syndication di radio locali rappresentano una realtà di informazione, di intrattenimento e di contatto diretto con il cittadino unica e insostituibile nel panorama dei media italiani e come tali costituiscono il mezzo di comunicazione più capillare e di immediata fruizione esistente nel nostro Paese
A evidenziare questa realtà, come informa in una nota l¿organizzazione di categoria, è stato Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, che nella sua relazione introduttiva si è soffermato su alcuni argomenti toccati durante il convegno.
Aeranti-Corallo ha commissionato una ricerca a Ipsos, con la quale è stata effettuata un¿analisi dei dati Audiradio finalizzata a evidenziare il ruolo e la rilevanza complessivi dell¿emittenza radiofonica locale rispetto alle radio nazionali, pubbliche e private.
In particolare, Rossignoli ha evidenziato che dalla ricerca emerge un quadro della radiofonia locale notevolmente diverso da quello che pare ricavarsi dai comportamenti dei maggiori investitori pubblicitari nazionali che non pianificano le radio locali e le syndication in misura corrispondente alla loro forza, professionalità e penetrazione.
¿In buona sostanza ¿ ha aggiunto Rossignoli – i dati analizzati dalla Ipsos riservano non poche sorprese per chi osserva la radiofonia locale con lo sguardo annebbiato da stereotipi e vecchi pregiudizi su questa forma di radiofonia.¿
Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, nell¿illustrare i risultati dell¿analisi sui dati Audiradio, ha evidenziato alcuni interessanti spunti di riflessione: ad esempio, l¿ascolto giovanile delle radio locali e syndication pesa di più sia rispetto al totale del mezzo radiofonico che alle radio nazionali nel loro insieme, e ciò smentisce il luogo comune che vuole le radio locali associate maggiormente ai segmenti di ascolto adulti e maturi.
Un altro interessante dato riguarda la composizione dell¿ascolto per sesso, che per le radio locali e syndication risulta meno sbilanciata sul pubblico maschile rispetto alle radio nazionali e, inoltre, i responsabili acquisto sono nettamente più numerosi tra gli ascoltatori delle radio locali e syndication.
Un¿indicazione chiara del valore che l¿emittenza radiofonica locale riveste per il pubblico proviene dalla significativa quota di ascoltatori esclusivi, il 30% del totale, ovvero circa 5 milioni di persone scelgono di ascoltare solo emittenti radiofoniche del proprio territorio.
¿Un importante indicatore della qualità imprenditoriale delle radio locali e delle loro syndication – ha detto Rossignoli – è rappresentato dalla capacità delle stesse di costituire veicolo per la diffusione della comunicazione pubblica, anche grazie alle particolari caratteristiche di immediatezza del mezzo.¿
Rossignoli ha evidenziato che ¿¿oggi il comparto delle radio locali e delle syndication è una realtà qualificata, professionale, fortemente radicata nel territorio, con un profilo ben definito e capace di raggiungere in via esclusiva determinate tipologie di pubblico¿.
Il coordinatore Aeranti-Corallo ha comunque lamentato la disattenzione su questo tema delle amministrazioni pubbliche e degli enti pubblici anche economici che hanno per legge l¿obbligo di destinare alle emittenti locali almeno il 15% delle somme stanziate per l¿acquisto di spazi pubblicitari sui mezzi di comunicazione di massa.
Infatti, tale previsione normativa, originariamente introdotta dalla legge 223 del 1990 e recentemente ripristinata dalla legge 112 del 2004 successivamente all¿abrogazione operata dalla legge 150 del 2000, non ha mai trovato reale applicazione.
¿La soluzione ¿ ha affermato Rossignoli – non va ricercata esclusivamente nell¿applicare sanzioni a carico degli amministratori pubblici che non ottemperano a queste norme, come previsto dalla legge 112 del 2004¿.
Per Rossignoli occorre invece ¿operare per far conoscere agli stessi amministratori pubblici l¿esatta portata della norma, stimolando allo stesso tempo la loro consapevolezza del reale valore della radiofonia locale come mezzo di diffusione della comunicazione pubblica.¿
A tal fine, Rossignoli ha annunciato che nei prossimi giorni Aeranti-Corallo formalizzerà alla Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la disponibilità delle emittenti locali rappresentate a offrire alla stessa Autorità appositi spazi nel corso delle proprie trasmissioni per diffondere comunicati finalizzati a far conoscere le disposizioni di legge in materia.
Il Commissario dell¿Autorità, Giuseppe Sangiorgi, intervenuto al convegno, ha accolto positivamente l¿invito di Aeranti-Corallo, sottolineando l¿importanza della collaborazione tra le imprese e l¿Autorità su questi temi.
Relazione di Marco Rossignoli – coordinatore Aeranti-Corallo
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Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Radio locali e quadro legislativo, domani al convegno Aeranti-Corallo