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Dotare i computer di una sorta di sistema immunitario capace di prevenire e respingere la diffusione dei virus, così come il corpo umano reagisce alle infezioni.
Questo lo scopo dei progetti avviati da alcuni ricercatori universitari americani, che hanno lanciato due programmi di ricerca da 13 milioni di dollari per la creazione di un network abbastanza robusto da stroncare sul nascere gli attacchi informatici.
La ricerca si inserisce nell¿ambito del Cyber Trust program avviato dal National Science Foundation (NSF) che ha annunciato 33 nuovi progetti ¿ tra cui i 2 dedicati all¿eliminazione delle minacce informatiche – per investimenti complessivi di 30 milioni di dollari.
Le reti informatiche sono parte delle infrastrutture critiche di una nazione, nonché parte integrante di case, macchine e uffici.
Lo scopo del programma Cyber Trust non è solo quello di rendere questi sistemi e i loro successori meno vulnerabili agli attacchi, ma anche di ridurre le probabilità che essi alterino dati, espongano informazioni private o risentano di input inaspettati.
Ecco perchè il programma principale siconcentreràsul “Security Through Interaction Modeling” (STIM), puntando alla creazione di un sistema di difesa globale del cyberspazio.
Per realizzarlo, però, i ricercatori hanno bisogno di conoscere in modo più approfondito la relazione tra uomo, computer e cyberattacchi.
Il Centro STIM, che ha anticipato fondi per 6,4 milioni di dollari, esplorerà i metodi per realizzare strumenti di difesa efficaci, rendendo l”interazione tra i network parte integrante della difesa.
Tra le diverse attività, le ricerche esamineranno le risposte di queste reti a un attacco informatico e a particolari ¿specie¿ di applicazioni come le eMail o il peer-to-peer.
Il Center for Internet Epidemiology and Defenses, che ha stanziato 6,2 milioni di dollari, sarà invece concentrato sull¿eliminazione delle ¿piaghe¿ di Internet: i virus e i worm che infettano migliaia di computer causando danni per milioni di dollari, l¿intasamento delle reti e potenziali perdite di dati.
Prendendo spunto dall¿epidemiologia, il centro lavorerà per comprendere come le comunicazioni aperte su Internet e le vulnerabilità dei software permettono ai virus di propagarsi, al fine di creare un sistema di allerta preventiva su larga scala per identificare le minacce sul nascere, sviluppare capacità di analisi delle infezioni ad ampio raggio e tecniche e dispositivi che possano sopprimere le epidemie prima che raggiungano proporzioni catastrofiche.
¿Questi centri cercano nuovi metodi non solo per gestire le imperfezioni degli attuali sistemi, ma anche per sviluppare nuove conoscenze e tecnologie per costruirne di migliori nel futuro¿, ha spiegato il direttore del programma Cyber Trust Carl Landwehr.
Per rendere più sicuri gli attuali sistemi, verranno studiati metodi per identificare la manomissione delle immagini, migliorare gli strumenti utilizzati nella ¿cura¿ delle reti e valutare la validità della biometria nell¿identificazione degli utenti di un sistema.
I fondi supporteranno anche la ricerca di migliori strumenti di difesa contro la diffusione di codici nocivi, le anomalie nel routing di rete e gli attacchi DoS.
Per i network del futuro, la ricerca si concentrerà sull¿identificazione e la rimozione dei difetti dei software e nello sviluppo di architetture e algoritmi flessibili di fronte a questi difetti. Altri lavori fondamentali riguarderanno la creazione di nuovi strumenti a protezione delle informazioni digitali.
Oltre ai due progetti principali, il programma supporterà altre 12 proposte di team e 19 individuali, su oltre 400 vagliati dai ricercatori.
¿Abbiamo valutato un sacco di progetti molto interessanti, a conferma del grande interesse dei centri di ricerca per questo settore¿, dice ancora Landwehr.
Stefan Savage, professore di informatica all¿Università di San Diego, ha paragonato gli studi sui virus informatici a quelli sulla diffusione di West Nile, un virus mortale trasmesso all¿uomo dalle mosche.
¿Proprio come è stato fatto per lo studio di West Nile, ci concentreremo su quali vettori sono usati per la diffusione dei virus informatici e infine cercheremo di sviluppare difese per prevenirne la trasmissione¿, spiega Savage.
La diffusione di worm e virus, dunque, verrà scandagliata per cercare di chiarire i molti aspetti ancora oscuri di questa ¿piaga¿ dell¿era digitale.
Le infezioni virali, sempre più dannose e frequenti, causano alle aziende perdite per miliardi di dollari.
L¿obiettivo principale dei loro creatori è stata finora la Microsoft che con i suoi sistemi operativi controlla il 90% del mercato dei personal Computer.
Dietro la diffusione dei virus si nascondono anche gli spammer, che approfittano delle macchine infettate per propagare la loro spazzatura.
Spezzare questo circolo vizioso è dunque più importante che mai per il futuro della Rete e per la quiete mentale di utenti privati e aziende che hanno finora dato fiducia alle enormi potenzialità del Web.
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