Italia
La Rai continua a essere al centro dei dibattiti e non si placano le polemiche che riguardano l¿avvio delle privatizzazione, previsto dalla Legge Gasparri, e il rinnovo del Consiglio d¿Amministrazione.
Ieri l¿ex presidente Lucia Annunziata, in una nota, ha dichiarato di aver più volte chiesto audizione alla Commissione parlamentare di Vigilanza.
La Annunziata vorrà sicuramente essere sentita proprio nel merito delle vicende dell¿emittente pubblica che la riguardano direttamente, e che l¿hanno spinta del maggio scorso a lasciare i vertici di Viale Mazzini.
Il presidente della Commissione, Claudio Petruccioli, ha immediatamente fatto sapere che porterà la richiesta della Annunziata, come di dovere, ¿al prossimo ufficio di presidenza¿.
L¿argomento di tanto dibattere riguarda proprio l¿attuale Cda della Rai, che secondo l¿opposizione, e non solo, dovrebbe essere dimissionato.
Paolo Gentiloni, capogruppo della Margherita in Vigilanza, si è chiesto: ¿Ma come fa la Rai ad affacciarsi sui mercati azionari con un Cda delegittimato dal Parlamento, autoprorogato e barricato in casa?””.
Aggiungendo che ¿dopo le dimissioni della presidente Annunziata e la sfiducia della Commissione di Vigilanza, la permanenza al vertice dei quattro consiglieri rischia di danneggiare l”azienda nella delicata fase della privatizzazione¿.
¿Noi – fa osservare Gentiloni – non abbiamo approvato né il progetto di privatizzazione né il modello di Cda previsto dalla Gasparri. Ma oggi per assicurare un minimo di equilibrio al futuro della Rai non si può che ricominciare dalle dimissioni dei quattro e dall”elezione di un nuovo vertice¿.
In conclusione, Gentiloni ha dichiarato ¿Bene ha fatto Petruccioli a chiarire la impraticabilità politica e giuridica di ogni ipotesi di reintegro dell”attuale Cda. Confido che l”Ufficio di Presidenza della Commissione domani convochi i quattro consiglieri per ottenere una risposta pubblica e chiara alla richiesta di dimissioni avanzata, ormai due mesi fa, dalla stessa Vigilanza¿.
Pronta la replica da parte del capogruppo di Forza Italia in Vigilanza, Giorgio Lainati.
¿Ma quale Cda barricato in casa ¿ ha detto Lainati – Forse Gentiloni ed i suoi colleghi del centrosinistra dovrebbero fare un corso accelerato per sopperire alle loro lacune giuridiche su quanto previsto dalla legge Gasparri e dal codice civile¿.
Lainati ha riportato ancora una volta la posizione del centrodestra, spiegando che ¿¿il vertice della Rai è nella piena legittimità e deve procedere nel delicato e importante compito della privatizzazione dell”azienda e della sua quotazione in Borsa¿.
E poi, riferendosi direttamente a Gentiloni, Lainati risponde polemico ¿¿se ne faccia una ragione: vista la completa inefficienza della mozione sulla decadenza, il Cda può e deve continuare fino alle fine del suo mandato previsto dallo Statuto¿.
Intanto ieri il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, nell¿ambito di un¿intervista concessa a Radio 24, è tornato a parlare del processo di privatizzazione della Rai, avviato dalla Legge che prende il suo nome, e che riforma il sistema radiotelevisivo italiano.
¿Il governo intende collocare in Borsa una quota di minoranza della Rai, attorno al 20%, lasciando l”emittente in mano al controllo pubblico¿, ha spiegato Gasparri.
Il ministro ha anche riferito che il suo personale parere è che bisogna andare verso la quotazione, ma la Rai deve rimanere a maggioranza pubblica.
“Credo che in questa fase si debba avviare la privatizzazione di una quota attorno al 20% con quotazione in Borsa e vuol dire che l”80% resta al Tesoro, quindi lo Stato continuerà a garantire quelle funzioni pubbliche e il personale”, ha aggiunto Gasparri.
Il ministro è anche tornato a parlare del controverso argomento del canone, asserendo di essere, per il momento, contrario all”abolizione.
Si tratta di un contributo che, per il ministro serve sia a garantire certi servizi pubblici offerti dall”emittente sia a compensare la Rai del minore affollamento pubblicitario rispetto agli emittenti privati.
¿Se noi abolissimo il canone si dovrebbero abolire certi servizi e aumentare le possibilità di raccolta pubblicitaria della Rai, altrimenti non reggerebbe sul mercato¿, ha detto Gasparri.
¿Ma in questo caso la Rai non toglierebbe pubblicità alle altri emittenti ma la leverebbe alle radio e ai giornali, si innescherebbero una serie di reazioni che non condivido”, ha aggiunto.
In futuro, però, magari tra 10 anni, per Gasparri, se ne può riparlare ¿perché la privatizzazione lascerà una quota di circa l”80% in mano al Tesoro¿.
Proprio riguardo al canone, recentemente, si è espressa la Commissione Ue, ritenendolo conforme alle norme comunitarie e chiudendo così una procedura avviata nel 1999 contro l¿Italia.
In una lettera, la Ue ha precisato che ¿¿i principi contenuti nella legge sul riordino del sistema radiotelevisivo e quelli previsti dal Contratto di Servizio sottoscritto dallo Stato e dalla Rai per il triennio 2003-2005 in materia di separazione contabile, recepiscono integralmente le norme europee sugli aiuti di Stato¿.
Pertanto, come ha evidenziato la Commissione, vengono a cadere ¿¿i motivi per i quali, in base alla precedente normativa, si era avviata la procedura di infrazione¿.
Quello del canone, rimane però un argomento scottante. Lo dimostrano le posizioni prese dalle associazioni per i diritti dei consumatori, ADUC, Codacons, che da tempo ormai stanno conducendo una battaglia a sostegno delle esigenze degli utenti telespettatori, che si dicono insoddisfatti di quello che dovrebbe essere un servizio pubblico.
© 2004 key4biz.it
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sulla Rai