Italia
Il tasso di crescita complessiva non supera l¿1,8%, nonostante la spinta dei servizi di telefonia mobile. L”informatica ristagna. In calo anche gli apparati e le infrastrutture TLC. La sfida è di spingere le aziende, soprattutto le PMI, ad investire nell¿innovazione di processo.
Questi in sintesi gli elementi di fondo del Rapporto Assinform/NetConsulting sul mercato italiano dell”informatica e delle telecomunicazioni (ICT) nel primo semestre 2004, presentato a Milano
Nei primi sei mesi dell”anno, il mercato aggregato dell”ICT ha espresso un volume d”affari pari a 30.803 milioni di Euro, con un incremento del¿1,8 % rispetto allo stesso periodo dell”anno precedente, grazie soprattutto alla componente delle telecomunicazioni. Quest¿ultima (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato un volume d”affari complessivo di 21.190 milioni di Euro, in crescita del 3% sul periodo corrispondente del 2003, ancora una volta grazie alla spinta dei servizi di telefonia mobile.
Per contro, il mercato dell”informatica, attestatosi a quota 9.613 milioni è ancora calato, anche se solo dello 0,5% (contro il – 4,4% dell¿anno prima), per effetto di una domanda debole sul fronte dei servizi e di una caduta dei prezzi di PC e sistemi, che ha vanificato l¿effetto delle maggiori vendite in volumi.
“La crescita complessiva del mercato ICT è debole, e l¿informatica non dà segni di ripresa. – ha commentato il Presidente di Assinform, –Pierfilippo Roggero –Per il terzo anno consecutivo il nostro Paese investe poco in strumenti e servizi, essenziali per l¿innovazione”.
“Le incertezze del quadro economico non sono sufficienti a spiegare questi andamenti. ¿ ha aggiunto Roggero ¿ Gli investimenti in ICT sono quelli che più possono permettere a centinaia di migliaia di piccole e medie imprese di innovare i processi e fare sistema in modo nuovo, ricreando robusti margini di competitività. Se ancora mostrano una dinamica inferiore a quella degli investimenti in attrezzature e macchinari, cresciuti nel semestre di oltre 2 punti percentuali, è evidente che essi non sono percepiti in tutta la loro enorme potenzialità¿.
¿Il sistema delle imprese, non è certo esente da responsabilità. – ha precisato Roggero ¿ Ma se è vero che c¿è un calo di tensione imprenditoriale, è anche vero che manca un riferimento per stimolarla. In un sistema come il nostro, caratterizzato da moltissime piccole imprese, sembrano mancare sia gli indirizzi, sia gli strumenti di incentivazione per dare la giusta prospettiva a scelte più coraggiose¿.
“E¿ per questo – ha concluso Roggero ¿ che sollecitiamo un impegno molto più consistente da parte del governo, alla luce del suo stesso programma di legislatura. Assinform dedicherà gran parte delle sue energie in tal senso, nei mesi a venire, a partire dalla prossima Finanziaria.”
“Nel primo semestre dell¿anno, il mercato italiano dell¿ICT si è mosso con una dinamica conservativa – ha commentato Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di NetConsulting, la società di ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato ICT, e membro dell¿Advisory Board di Key4biz – Il mercato delle telecomunicazioni è cresciuto al traino della sola domanda di servizi, soprattutto quelli su rete mobile. L”informatica ha invece accentuato tutte o quasi le criticità emerse sin dal 2002, con il prevalere di scelte di brevissimo periodo e con un calo dei prezzi, o un loro livellamento verso il basso, che tocca sia gli apparati che i servizi”.
Telecomunicazioni: + 3%, grazie ai servizi mobili
Nel primo semestre del 2004, il mercato italiano delle telecomunicazioni (infrastrutture, terminali e servizi) ha raggiunto i 21.190 milioni, crescendo del 3% sul periodo corrispondente del 2003. ¿E¿ l¿assestamento su un cammino di crescita moderata e trainato dalla domanda di servizi, dopo che nel primo semestre del 2001, con il calo della domanda delle componenti infrastrutturali, il mercato era ripiegato del 2 % – ha commentato Giancarlo Capitani ¿ Di buono c¿è poi anche che non crescono solo i servizi sul mobile, ma anche quelli legati ai servizi di nuova generazione: gli accessi a banda larga sono infatti risultati più di 3,3 milioni, più del doppio rispetto al giugno 2003 e cinque volte quelli del giugno 2002.¿
Infrastrutture in affanno (-3,8%)
L¿affievolirsi della spinta generata dai grandi progetti di estensione e ammodernamento delle reti fisse e mobili è reso evidente dal dato sulla domanda legata alle infrastrutture. Nel primo semestre 2004, quest¿ultima è risultata pari a 2.440 milioni di Euro, e in calo del 7,2% rispetto al periodo corrispondente dell”anno precedente, quando già era scesa del 5,1%. L¿unica novità è che si è contratta (-3,4%) anche la componete legata alle reti mobili.
Terminali: apparecchi cellulari in calo (-3,1%)
La domanda di terminali per le telecomunicazioni è rimasta statica, a quota 2.330 milioni. Qui la nota più interessante è che il dato complessivo risulta da una ripresa delle vendite di terminali per rete fissa (1.060 milioni , +3,9%) e da un calo di quelle relative ai terminali mobili (-3,1%), in buona parte per effetto del calo dei prezzi dei ¿telefonini¿.
I servizi confermano la crescita (+5.1%) ¿
Continua la progressione dei servizi. Nel primo semestre 2004, i servizi di telecomunicazione si sono attestati a quota 16.420 milioni di Euro (+5,1 % rispetto al primo semestre del 2003, quando erano cresciuti del 4,8%), grazie ancora alla spinta del mobile.
¿ sulla spinta del mobile
Quest¿ultima è confermata da una domanda che nel primo semestre del 2004 è risultata pari a 7.830 milioni di Euro (+ 12 % sul primo semestre del 2003). Ha contato sia l¿incremento delle linee attive (cresciute del 7,9 % e pari a 58,9 milioni) sia l”incremento della spesa media mensile per linea (pari a 30,7 Euro; +5,9% rispetto al primo semestre del 2003), che è attesa accelerare nella seconda parte dell¿anno per fenomeni stagionali. I servizi a valore aggiunto su rete mobile (dati, XMS e Web) sono risultati pari a 1.180 milioni, in aumento del 28,3%).
I servizi su rete fissa, al di là di un lieve calo, hanno sostanzialmente tenuto, con un mercato complessivo di 8.590 milioni, in calo dello 0,5% sul primo semestre del 2003, quando però il calo era stato dell¿1,7%. La componente voce è risultata di 7.130 milioni (-0,8 %), mentre la restante componente, relativa ai servizi a valore aggiunto, ha raggiunto i 1.460 milioni (+1,4%).
Informatica: -0,5 per cento
Nel primo semestre 2004, il mercato dell”informatica è risultato pari a 9.613 milioni, in calo dello 0,5 % sullo stesso periodo del 2003. E¿ dunque risultato ancora in affanno, pur attenuando la dinamica negativa iniziata nel 2002 e culminata nel primo semestre del 2003 (-4,4 %), quando per la prima volta è venuta a mancare la spinta dei servizi. Le difficoltà riscontrate per quest¿ultima componente permangono e si sommano agli effetti di una caduta dei prezzi (downpricing) che interessa l”intero mercato, vanifica gli effetti di una forte ripresa della domanda in volumi di PC, e influisce sugli assetti dell¿offerta. Quest¿ultima vede l¿accentuarsi della concentrazione dei vendor, la progressione degli operatori più specializzati e, per la microinformatica, l¿emergere dei modelli e dei canali della grande distribuzione.
Le imprese investono poco
“La domanda è debole perché tutto il sistema produttivo italiano sta alla finestra. ¿ ha commentato Capitani – Le piccole e medie imprese continuano a rimandare investimenti essenziali, come quelli IT, per innovare i processi. Le banche e le grandi imprese investono solo per avere ritorni di brevissimo periodo, in un¿ottica di consolidamento e razionalizzazione dell¿esistente.¿
Tutto questo trova conferma nell¿andamento dei comparti in cui si articola il mercato dell”informatica: sistemi (hardware), assistenza tecnica e servizi.
Nel primo semestre 2004, le vendite di hardware sono risultate pari a 2.618 milioni di Euro, in crescita dello 0,2 %, contro il calo del 6,2 del primo semestre 2003 e mostrando solo l¿arresto di una caduta iniziata nel primo semestre 2002 (-8,6%); quelle dei servizi di assistenza tecnica, pari a 427 milioni sono ancora calate (-5,3 %); quelle di software e servizi, pari a 6.568 milioni sono ancora regredite, ma di poco (-0,5%, dopo il -3,7 % del primo semestre 2003).
Hardware: crescono i volumi, calano i prezzi
La tregua sul fronte dell¿hardware consegue ad una ripresa delle vendite in volumi, appiattita dal continuo calo dei prezzi. E infatti, pur a fronte di un incremento complessivo delle vendite in valore dello 0,2 per cento, le vendite in unità, sempre nel primo semestre 2004, sono cresciute del 21,2% per i personal computer (contro il +2,3 % dell”anno precedente), dello 0,8% per i server midrange (contro il +9 % dell¿anno prima) e del 33% (in Mips) per i grandi sistemi.
Nel caso dei personal computer (PC) , il calo dei prezzi unitari ha superato anche il 20%. Ed è anche per questo che alla ripresa delle vendite in volumi dei PC (1.636.835 unità, + 21,2%) ha contribuito sia la domanda delle imprese (1.362.921 unità, +20,9%), sia quella delle famiglie (273.914, + 22,6%), che si è rivelata forte e che ha interrotto una caduta che durava oramai da tre anni.
I PC portatili continuano a crescere a tassi più sostenuti rispetto ai desktop e ai server. Con 642.910 unità vendute nel primo semestre 2004, i portatili crescono in volumi del 39,8%, contro l¿11,9 % dei desktop (921.125 unità) e il 7,9% dei PC server (72.800 unità). I portatili si portano su una quota di mercato del 41,1 % dal 26% dell¿anno prima, a conferma di una crescente attenzione alla mobilità e al prezzo (i portatili sono quelli che più hanno fatto segnare ribassi).
La dinamica sostenuta dei grandi sistemi e la staticità della domanda in volumi dei server midrange sono coerenti con il prevalere degli interventi di razionalizzazione sui nuovi progetti.
La domanda di software e servizi ristagna
Nel primo semestre 2004, la dinamica di software e servizi (6.568 milioni di Euro; – 0,5 % sul primo semestre 2003) è risultata meno riflessiva e contrastata, configurando una situazione di stagnazione complessiva. E infatti, mentre nel primo semestre dello scorso anno le dinamiche dei due comparti erano nettamente divergenti (-6,1 per i servizi e +3,1 per il software), nel primo semestre di quest¿anno sono assai più vicine (-0,9% per i servizi e + 0,6 per il software).
¿Qui il mercato è fatto quasi tutto dalle imprese, e si ha una volta di più l¿evidenza di una realtà in cui consolidamento e razionalizzazione prevalgono su qualsiasi altra iniziativa. ¿ commenta Capitani – Lo si vede anche dalla ripresa dei servizi di consulenza e outsourcing¿.
Alla debolezza del mercato dei servizi (4.700 milioni nel primo semestre 2004) ha infatti concorso la caduta della domanda di servizi di sviluppo applicativo e progettuale e di formazione, solo in parte bilanciata dalla ripresa della domanda di servizi di consulenza, outsourcing e di system integration. In questi due ultimi segmenti è cresciuta soprattutto la domanda dei servizi e delle soluzioni più specializzate, per funzione o per settore d¿attività della clientela, a conferma del primato del know how applicativo più specifico in fasi in cui prevale l¿ottica dell¿ottimizzazione.
Speculare è l¿andamento del mercato del software (1.868 milioni nel primo semestre 2004), ove la modesta crescita dello 0,6 %, è conseguente oltre che alla tenuta del software di sistema, delle componenti di middleware e di content management, alla progressione delle soluzioni applicative più ¿verticalizzate¿ e cioè orientate a specifici settori d¿attività o funzioni.
Rapporto Assinform – Andamento Mercato Ict in Italia, 1° semestre 2004
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