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IBM integrerà i software PeopleSoft nelle sue piattaforme. Lo hanno riferito le due società che hanno appena siglato un¿alleanza commerciale che prevede investimenti per un miliardo di dollari in cinque anni.
Ad appena due settimane dall¿approvazione dell¿Opa ostile lanciata da Oracle su PeopleSoft, la società si è dunque avvicinata al colosso di Cupertino con il quale darà vita a iniziative commerciali e di ricerca congiunte.
Secondo i termini dell¿accordo, definito come il ¿più significativo nella storia dei due gruppi¿, IBM integrerà nel suo portafoglio di applicazioni professionali i prodotti PeopleSoft.
Si tratta in realtà di una partnership inedita per IBM che non aveva mai accettato di integrare i software di un concorrente nelle proprie piattaforme.
Ma i dirigenti delle due società hanno smentito che l¿accordo sia un preludio di un¿eventuale offerta d¿acquisto di IBM su Peoplesoft.
IBM fa comunque sapere che, combinando le soluzioni PeopleSoft al portale WebSphere ¿ una piattaforma definita come la ¿più diffusa sui server con codice d¿accesso libero¿ ¿ i clienti beneficeranno di una piattaforma dalle funzionalità superiori, molto più flessibile di quelle della concorrenza.
¿Oggi, abbiamo eclissato la concorrenza coniugando i software applicativi più flessibili e adattabili con l¿infrastruttura middleware più forte e aperta del mondo¿, ha dichiarato il direttore generale di PeopleSoft Craig Conway.
Le due compagnie hanno anche annunciato la messa a punto congiunta del primo laboratorio d¿interoperabilità che consentirà di condurre più facilmente i test di compatibilità tra i diversi tipi di software e server per l¿intera industria.
Questa partnership globale, che necessita di investimenti per un miliardo di dollari, creerà diverse centinaia di nuovi posti di lavoro.
Si tratta delle prime dichiarazioni di PeopleSoft dopo che il 9 settembre una corte di San Francisco ha autorizzato Oracle a proseguire con la sua Opa ostile.
Questa operazione, del montante di 7,7 miliardi di dollari, sminuirebbe il valore della società e ha causato il timore dei clienti di PeopleSoft che s¿interrogano sull¿avvenire di alcuni prodotti in caso di riuscita dell¿Opa.
PeopleSoft, però, non ha intenzione di arrendersi a questo destino: ¿L¿Opa ha messo alla prova le nostre risorse e offeso il nostro valore, ma noi non abbiamo ceduto e non cederemo¿, dice Conway, anche alla luce del fatto che le autorità antitrust europee non hanno ancora dato il loro parere favorevole all¿operazione.
PeopleSoft ha già speso almeno 70 milioni di dollari per contrastare l¿Opa di Oracle il cui successo potrebbe provocare il licenziamento di almeno 6 mila impiegati.
Alcuni trader continuano a speculare su un prolungamento dell¿Opa di Oracle, oltre la fine dell¿anno, e su un aumento della parte cash dell¿offerta, al momento di 21 dollari per azione.
Conway, che è un ex dirigente di Oracle, si è sforzato nella riunione di ieri, di rassicurare i clienti e i dipendenti, spiegando che non è ancora detta l¿ultima parola, il Dipartimento di Giustizia può ancora fare appello e le Autorità antitrust Ue non si sono pronunciate sul dossier.
Tuttavia, PeopleSoft ha dovuto ammettere che l¿Opa ostile ha pesato sul fatturato e sugli utili del Gruppo.
Conway ha spiegato che la partnership con IBM permetterà ai clienti di accedere alle applicazioni di PeopleSoft attraverso i prodotti “middleware” d”IBM, che assicurano l¿interoperabilità di differenti programmi.
Per gli analisti, questa alleanza dovrebbe aumentare la concorrenza sul mercato del middleware per i produttori come BEA Systems, ma l¿impatto per PeopleSoft e IBM è ancora difficile da stimare.
I due Gruppi non hanno ancora fornito alcun dettaglio su come verranno ripartiti gli investimenti per questa operazione.
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