Europa
Dopo aver fatto drizzare i capelli alle case discografiche mondiali attraverso Internet, il famigerato sistema di condivisione arriva anche sui cellulari.
Nokia ha infatti concluso i test su una rete prototipo destinata a trasferire sul telefonino le funzionalità dei network peer-to-peer.
Le sperimentazioni sono state effettuate al Nokia Research Center di Budapest, in Ungheria dall¿equipe di Lorant Farkas, i risultati sono stati pubblicati sulla rivista New Scientist.
I computer connessi a una rete P2P (come Gnutella o KaZaa, per intenderci) fungono sia da client che da server e trasmettono anche messaggi a Pc vicini, eliminando la necessità di un server centralizzato. Questo tipo di network permette dunque agli utenti di ricercare musica, video e quant¿altro negli hard disk degli altri utenti connessi, e di scaricarli direttamente sulla propria macchina.
Il network prototipo sviluppato dal team ungherese è stato utilizzato al momento per la condivisione di immagini e testi attraverso un Nokia 6600, ma il gruppo vuole andare oltre.
Le future versioni del P2P mobile, assicura Farkas,punteranno infatti proprio sulla possibilità di scambiare musica digitale compressa in formato MP3.
¿Dal momento che è già possibile fare foto e registrare video col telefonino, puntiamo innanzitutto allo scambio di questi contenuti¿, dice Farkas che è convinto che la condivisione di file musicali, video e giochi sulle reti mobili diventerà presto realtà.
Attualmente il sistema è stato testato sulle reti GPRS, che permettono la fatturazione in base al quantitativo di dati scambiati piuttosto che al tempo passato on line.
La realizzazione di questo network è stata tutt¿altro che semplice, dal momento che le reti di telefonia mobile sono molto meno elastiche rispetto a quelle Internet e i cellulari hanno a disposizione meno ampiezza di banda e meno potenza di elaborazione dei dati, senza contare la limitata capacità di storage e di alimentazione rispetto ai Pc.
In più i ricercatori delle Nokia, in collaborazione con l¿Università di Budapest, ha dovuto realizzare un simulatore di reti cellulari, per riprodurre il funzionamento delle diverse tipologie di reti P2P.
Il primo test effettuato ha riguardato una struttura di rete P2P ottimizzata, nota come ¿parallel index clustering¿, nella quale gli utenti sono raggruppati in cluster (grappoli) per aumentare l¿efficienza del network.
Ogni membro del ¿cluster¿ mantiene una lista di file disponibile all¿interno del cluster stesso e può rispondere a richieste interne ed esterne, svolgendo ruolo di ¿supernodo¿ locale.
I ricercatori hanno poi provato diversi schemi di comunicazione tra utenti e cluster per verificare quale fosse il più funzionale. La struttura migliore, ovviamente, è anche la più complessa: si tratta di quella che è nota come ¿deterministic ring¿ e permette di giungere a un buon compromesso tra velocità di ricerca e rigidità della rete.
Fin qui, il resoconto ¿tecnico¿ delle ricerche. Ma potrà il P2P mobile bissare l¿incredibile successo del file sharing via Pc?
Sicuramente, dicono i ricercatori, lo scambio di file attraverso il telefonino non potrà riprodurre fedelmente gli schemi della condivisione via web, soprattutto perché i problemi maggiori non sono ¿tecnici¿.
Si, perché anche se cambia il mezzo, l¿ostacolo sta sempre nell¿ostracismo delle case discografiche e cinematografiche che attribuiscono al file sharing la responsabilità del crollo delle vendite di CD e DVD e della diffusione di un generale incitamento all¿illegalità e al non rispetto della proprietà intellettuale.
A ciò è da aggiungere l¿atteggiamento degli operatori, che hanno finora controllato tutto quanto veniva scaricato attraverso le reti mobili, loro primaria fonte di guadagno.
Ora, le compagnie telefoniche dovranno cambiare strategie commerciali e orientarsi verso un business che non potrà essere gestito solo da loro.
La scorsa settimana, tra l¿altro, Nokia ha concluso insieme a Nec la prima fase di test tra i rispettivi IP Multimedia Subsystem (IMS), la principale tecnologia di abilitazione dei telefonini ai servizi multimediali IP.
IMS offre un meccanismo di connettività che permette ai terminali e ad altri dispositivi abilitati di avviare sessioni IP tra loro. Queste connessioni costituiscono la base per una vasta gamma di servizi multimediali di comunicazione e di applicazioni interattive, accessibili attraverso qualsiasi connessione IP, come le reti GPRS e WCDMA, le connessioni domestiche a banda larga o gli hotspot WLAN.
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Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Musica e telefonini: ad animare il settore arriva anche Microsoft
Sperimentati con successo i primi servizi di telefonia mobile IP
I documenti scelti questa settimana da Key4bizsono:
Il Rapporto“Study on conditions and options in introducing secondary trading of radio spectrum in the European Community”, sullo scottante argomento del trading delle frequenze, presentato in un appositoWorkshop a Bruxelles il15 luglio 2004 e oggetto di una Consultazione Pubblica che si è chiusa il 15 settembre 2004 (4 documenti,783 pagg, 5,023 Mb)
Una edizione speciale di Outlook (Accenture), dal titolo “Breaking away – How to create value with information technology”
Infine l¿utile White Paper sul protocollo VoIP:“IP Telephony Management: The Essential Top-10 Checklist”
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