Europa
I delegati di governi, polizie ed esperti del settore si sono incontrati a Strasburgo per discutere di cybercrime. Circa 200 esperti provenienti da tutta Europa ma anche dagli Stati Uniti, Australia, Cina e Giappone, si sono riuniti da mercoledì a venerdì 17 settembre, al Consiglio d¿Europa, per lanciare la ¿sfida alla criminalità informatica¿. L¿obiettivo è stato quello di coinvolgere un numero sempre maggiore di Paesi a unirsi e a collaborare contro la criminalità informatica.
Dall¿incontro è emerso che i servizi di polizia di tutto il mondo hanno cominciato una vera e propria lotta contro il tempo per fermare i cyber-criminali, che hanno trovato in Internet terreno fertile per commettere il cosiddetto ¿delitto perfetto¿.
Andy Letherby, del corpo britannico che si occupa dei crimini sul Web, ha sottolineato la gravità della situazione. ¿Gli attacchi diventano sempre più frequenti e sempre più gravi¿.
Questo mondo virtuale, senza frontiere, dove si comunica a una velocità fenomenale, a un costo bassissimo, è diventato, secondo gli esperti, terreno fertile per la criminalità organizzata.
Nel settore dell¿entertainment, i bookmaker, in Russia, sono rimasti vittime del racket.
Letherby ha raccontato che questi hanno subito una richiesta di 10.000 dollari al mese per essere protetti da eventuali attacchi informatici. La richiesta è arrivata via eMail, ma queste richieste alcune volte arrivano anche attraverso le chat.
Da qui la necessità di ¿formare i corpi di polizia, ma anche i semplici utenti¿. Anzi l¿invito a questi ultimi è di ¿proteggere¿ i propri computer.
Le minacce del Web oggi vanno dallo spamming alla pedofilia, senza dimenticare la diffusione di virus, la sottrazione di informazioni bancarie, di coordinate delle carte di credito, la disattivazione di servizi di vendita, la frode, il riciclaggio di denaro sporco, il ricatto informatico e l¿incitazione all¿odio e al razzismo.
Con qualche clic, i pirati possono rubare un jackpot, ma anche ingannare gli ignari utenti come è successo recentemente con l¿eMail, che ha fatto il giro del mondo, di una sedicente autorità africana che chiedeva aiuto per trasferire dei fondi in Francia. Purtroppo questi tipi di frode hanno un¿alta percentuale di riuscita, hanno detto gli specialisti.
¿E¿ molto più facile e meno rischioso per un delinquente spostare fondi attraverso Internet che fare una rapina¿, ha commentato Letherby.
¿La criminalità cambia e anche le nostre indagini si devono adeguare¿, di fronte a dei criminali che in breve si sono conformati all¿era del digitale, ha sottolineato Bernhard Otupal, responsabile della cyber-criminalità per il Segretariato generale dell¿Interpol a Lyon.
Christopher Painter, intervenuto per il ministero americano di Giustizia, ha sostenuto che questo tipo di ¿¿minaccia internazionale esige una risposta internazionale¿, sotto forma di solidarietà e cooperazione internazionale.
La Convenzione del Consiglio d¿Europa sulla cyber-criminalità, entrata in vigore il 1° luglio scorso, prevede l¿adozione per i Paesi firmatari ¿di una legislazione appropriata¿ e la sollecitazione alla ¿cooperazione internazionale¿.
Al momento, sono solo 30 i Paesi che hanno aderito alla Convenzione sul Cybercrime, ma solo 8 sono riusciti a convertirla in legge nazionale.
Tra i Paesi firmatari, anche alcuni non appartenenti all¿Unione europea, visto che la Convenzione ha un carattere sovranazionale.
La Convenzione Ue sul cybercrime rappresenta il primo trattato internazionale sui crimini commessi via Internet e le altre reti informatiche, ha come obiettivo quello di avviare una politica comune in materia di reati informatici, in particolare nel campo della pornografia infantile, della frode e della violazione delle sicurezza delle reti.
Il trattato è frutto di ben quattro anni di negoziazioni in seno al Consiglio d¿Europa, un¿Assemblea consultiva di 43 Paesi il cui emiciclo è a Strasburgo.
Sicuramente la Convenzione rappresenta un passo avanti verso il regolamento delle disposizioni normative degli Stati membri in materia procedurale, al fine di migliorare la capacità dei servizi di polizia e coordinare in tempo reale le indagini, raccogliere indizi e prove sul territorio nazionale prima che spariscono.
I Paesi aderenti alla Convenzione hanno deciso di estendere i poteri di polizia e di indagine e armonizzare le attività inquirenti tra i diversi Paesi in tema di crimine informatico, con attenzione particolare alla pornografia infantile.
Intanto i ministri europei delle telecomunicazioni hanno approvato un piano per creare l¿Agenzia europea per la Sicurezza delle Reti e delle Informazioni.
L¿Agenzia svolgerà un ruolo consultivo riguardo temi di grande attualità, quali la pirateria informatica, gli attacchi di virus ed eventuali minacce alle reti d¿informazione.
I corpi di polizia europei avranno quindi un aiuto in più nel portare avanti la lotta al cybercrime. Mancava a oggi un”unità che riuscisse a coordinare e rendere più veloci le operazioni che sono spesso bloccate dalle lungaggini burocratiche dei diversi Paesi.
Alcune unità di polizia stanno già seguendo dei corsi particolari per imparare a contrastare i criminali di nuova generazione che prendono di mira gli ignari utenti Internet.
In tutta Europa, ma anche in altri Paesi, questa nuova categoria di cyber-investigatori sta ricevendo un addestramento nel campo della scientifica informatica, una tecnica di contrasto al crimine che è fatta in parte di scienza, e in parte di indagini.
Questi investigatori analizzano a fondo gli hard disk dei computer sequestrati, vagliano migliaia di file nascosti alla ricerca di una prova che la macchina sia stata utilizzata per un reato.
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Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Cybercrime: la polizia europea si organizza per fronteggiare i crimini del futuro
Convenzione sul cybercrime: i Paesi firmatari cominciano ad allinearsi
Cybercrime: il primo luglio entrerà in vigore la Convenzione Ue sui reati informatici
Cybercrime: nasce l¿Agenzia europea per la Sicurezza delle Reti
La Commissione UE annuncia una task force contro il cybercrimine
I documenti scelti questa settimana da Key4bizsono:
Il Rapporto“Study on conditions and options in introducing secondary trading of radio spectrum in the European Community”, sullo scottante argomento del trading delle frequenze, presentato in un appositoWorkshop a Bruxelles il15 luglio 2004 e oggetto di una Consultazione Pubblica che si è chiusa il 15 settembre 2004 (4 documenti,783 pagg, 5,023 Mb)
Una edizione speciale di Outlook (Accenture), dal titolo “Breaking away – How to create value with information technology”
Infine l¿utile White Paper sul protocollo VoIP:“IP Telephony Management: The Essential Top-10 Checklist”
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