Italia
Canone Rai pienamente conforme alle norme comunitarie. Lo ha deciso la Commissione europea, chiudendo la procedura avviata nel 1999 nei confronti dell”Italia.
La decisione, dell”ottobre 2003, è stata comunicata nei giorni scorsi al ministero delle Comunicazioni.
In una lettera, la Ue precisa che ¿¿i principi contenuti nella legge sul riordino del sistema radiotelevisivo e quelli previsti dal Contratto di Servizio sottoscritto dallo Stato e dalla Rai per il triennio 2003-2005 in materia di separazione contabile, recepiscono integralmente le norme europee sugli aiuti di Stato¿.
Pertanto, come evidenzia la Commissione, vengono a cadere ¿¿i motivi per i quali, in base alla precedente normativa, si era avviata la procedura di infrazione¿.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Ministro Maurizio Gasparri riguardo alla decisione della Commissione europea ¿che giunge dopo un lungo e accurato esame da parte di giudici¿.
Gasparri sottolinea che la precisazione della Commissione ¿¿dimostra la correttezza dei nuovi principi introdotti dalla legge sul riordino del sistema radiotelevisivo¿.
E per il ministro si tratta di una risposta indiretta ¿a tutti quelli che, nel corso del dibattito parlamentare, hanno sostenuto l”illegittimità della legge rispetto alla normativa europea¿.
Gasparri conclude asserendo che ¿il positivo esito della vicenda dimostra che questa legge può diventare un modello europeo di riferimento per tutti quegli Stati sottoposti a procedure di infrazione avviate per il canone di abbonamento Tv¿.
Secondo dati dell”Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dei 2.394 milioni di euro complessivi di ricavi Rai per il 2003, circa il 60%, pari a 1.423 milioni, proviene dal canone.
La decisione della Ue non lascia però soddisfatti tutti. L¿Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (ADUC), non è d¿accordo e sul proprio sito invita a firmare una petizione contro il canone Rai, ¿trasformato in tassa di possesso di un qualsiasi apparecchio televisivo¿.
L¿ADUC dichiara: ¿¿non vogliamo rassegnarci a finanziare questo status quo. Ci piacerebbe un servizio pubblico privatizzato, smembrato tra diverse emittenti che vincessero diverse gare d”appalto, una per settore tematico, ma è un”idea molto in là rispetto alle potenzialità della realtà. Per cui ci accontenteremmo di non dover obbligatoriamente pagare un servizio che fa concorrenza ad altri che si pagano solo con la loro attività economica privata¿.
E a dire il vero, sono tante le proteste degli abbonati Rai, tant¿è che lo scorso mese d¿agosto, la Codacons ha stilato la top ten delle lamentele ricevute. Condizione questa che, come dice l¿Associazione, gli permetterà di chiedere alle Autorità giudiziarie la restituzione di un dodicesimo del canone Rai, per il mese di agosto.
Per la Corte Costituzionale (sentenza n. 284 del 26/6/2002) gli italiani pagano il canone Rai perché ¿consente, e per altro verso impone, ¿. di adeguare ¿. la qualità della propria programmazione alle specifiche finalità di tale servizio, non piegandole alle sole esigenze ¿. della raccolta pubblicitaria, e non omologando le proprie scelte di programmazione a quelle proprie dei soggetti privati¿.
Per la Corte ¿l¿esistenza di un servizio radiotelevisivo pubblico ¿si giustifica però solo in quanto chi esercita tale servizio sia tenuto ad operare ¿. svolgendo una funzione specifica per il miglior soddisfacimento del diritto dei cittadini all¿informazione e per la diffusione della cultura¿..Di qui ¿ l¿obbligo di ¿ curare ¿. l¿apertura dei programmi alle più significative realtà culturali. In questa prospettiva si giustifica l¿esistenza ¿ del canone.¿
Secondo la Codacons, bastano queste poche frasi estratte dalla sentenza per evidenziare il mancato rispetto delle regole fissate dalla Corte e giustificare, quindi, la restituzione di un dodicesimo del canone Rai, quello relativo al mese di agosto, per almeno dieci motivi, riportati sul sito dell¿Associazione.
Gli utenti lamentano, tra l¿altro, le continue interruzioni pubblicitarie, i minispot che hanno continuamente interrotto la trasmissione delle Olimpiadi, cosa non giustificabile per una Tv pubblica.
E ancora, la Pubblicità ingannevole, o la messa in onda di film troppo violenti, anche nelle fasce orarie in cui molti bambini stanno davanti alla Tv.
Come dire, il canone sarà anche conforme alle norme, ma non piace agli italiani, che non vogliono pagare per un servizio fatto male e che non soddisfacente.
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I documenti scelti questa settimana da Key4bizsono:
Il Rapporto“Study on conditions and options in introducing secondary trading of radio spectrum in the European Community”, sullo scottante argomento del trading delle frequenze, presentato in un appositoWorkshop a Bruxelles il15 luglio 2004 e oggetto di una Consultazione Pubblica che si è chiusa il 15 settembre 2004 (4 documenti,783 pagg, 5,023 Mb)
Una edizione speciale di Outlook (Accenture), dal titolo “Breaking away – How to create value with information technology”
Infine l¿utile White Paper sul protocollo VoIP:“IP Telephony Management: The Essential Top-10 Checklist”
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