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Dopo mesi di trattative, di indiscrezioni, e smentite, si è finalmente chiusa l¿operazione per la cessione della storica major cinematografica Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), che ha tenuto col fiato sospeso gli esperti di settore di tutto il mondo.
Si tratta di accordo di grande importanza, che ridisegna il mercato cinematografico internazionale, oltre a segnare una svolta per il vecchio leone che ruggisce del cinema americano, ormai schiacciato da una concorrenza troppo agguerrita.
La battaglia all¿ultimo sangue si è svolta tra il colosso dei media Time Warner e la giapponese Sony, che si sono sfidati a suon di miliardi per riuscire a mettere le mani sulla major hollywoodiana, specialmente sulla library dei film che possiede MGM, 4.000 film incluse tutte le serie di James Bond e Rocky.
“Nonostante quello di MGM sia un acquisto vantaggioso, abbiamo deciso di ritirare la nostra offerta“, ha commentato giusto ieri l”Ad di Time Warner Dick Parsons in una nota.
“Sfortunatamente Time Warner non ha potuto raggiungere un accordo con MGM per un prezzo che rappresenti un uso prudente della nostra crescente capacità finanziaria”.
Il Wall Street Journal ha scritto, senza citare la fonte, che Time Warner aveva informato MGM nel fine settimana che si sarebbe ritirata dall”asta se MGM non avesse accettato la sua offerta entro uno o due giorni.
Così non è stato, e Time Warner ha dovuto ritirarsi di buon ordine e cedere il passo a Sony che verserà 2,85 miliardi di dollari in contanti, cioè 12 dollari per azione MGM. Il Gruppo si assume 2 miliardi di debiti, per un valore complessivo di 4,85 miliardi. L”accordo è stato definito una “proposta di fusione”. Il 74% delle azioni di MGM è posseduto dal miliardario Usa Kirk Kerkorian, 87 anni, che riceverà intorno ai 2 miliardi di dollari.
Insieme alla controllata americana di Sony Corp., all”operazione hanno partecipato Providence Equity Partners Inc., Texas Pacific Group e DLJ Merchant Banking Partners.
In un accordo separato, secondo indiscrezioni da 300 mln di dollari, Sony ha concordato con il gigante della Tv via cavo Comcast l”offerta dei suoi film sulla rete video on demand e su nuovi canali che i due partner intendono costituire.
Intesa confermata da un comunicato che Comcast ha diramato alla stampa nella serata di ieri.
Sony è già presente nel settore da anni, tanto che il business cinematografico conta per quasi il 10% del business complessivo del Gruppo.
La società è infatti proprietaria dal 1989 della Columbia-Tristar, nota dal 1991 come Sony Pictures Entertainment, produttrice e distributrice di pellicole di successo.
La società hollywoodiana ha voluto essere molto prudente in questa operazione, considerate le vicissitudini passate che l¿hanno vista passare nel 1990 nella mani della Parretti, costretta nel 1992 a cederla al Credit Lyonnais per bancarotta.
La banca francese, dopo avervi perso svariati milioni di dollari la rivendette nel 1996 al finanziere americano Kirk Kerkorian per 1,3 miliardi di dollari, che la controllava al 74% attraverso la finanziaria Tracinda Corp.
L”opportunità di accaparrasi l”ingente pacchetto di vecchi film di MGM è stato uno dei motivi fondamentali della transazione.
Grazie al boom dei Dvd, le società cinematografiche hanno fatto grossi guadagni: l”enorme platea di cinefili mondiali, infatti, sembra essere costantemente alla ricerca di pellicole celebri da rivedere attraverso i nuovi supporti digitali.
La trasformazione delle pellicole in Dvd, infine, è attività gradita non solo a Sony, ma anche ai fondi di investimento che vedono in questo settore una buona opportunità per generare ricavi in maniera rapida e poco costosa.
La library di film Sony e MGM sarà la più grande del mondo con circa 7.600 titoli, di cui 4.100 dal marchio del leone.
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