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Sempre più piatto. Il mercato delle Tv a schermo piatto si sta sviluppando a una velocità inaspettata. Si moltiplicano i player, gli accordi e cresce la produzione. Gli operatori non indietreggiano davanti alle cifre per il momento non incoraggianti.
E¿ di questa mattina la notizia che i due Gruppi giapponesi Canon e Toshiba si sono accordati per creare, a partire dal prossimo mese di ottobre, una jointventure per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione degli schermi piatti.
Canon, primo produttore mondiale di apparecchi per ufficio, e Toshiba, gigante dell¿elettronica, cooperano dal 1999 nello sviluppo della tecnologia SED (Surface conduction electron emitter display), che è considerata la tecnologia di ultima generazione.
Gli schermi SED sono più sottili degli schermi piatti attualmente esistenti, consumano meno energia e, contrariamente agli schermi a cristalli liquidi (LCD), non hanno bisogno di una retroilluminazione, perché i materiali polimerici utilizzati sono infatti in grado di emettere luce propria.
Canon e Toshiba prevedono di avviare la produzione di schermi SED a partire dal prossimo anno e di investire nell¿operazione 200 miliardi di yen (1,82 miliardi di dollari), 20 miliardi per creare una linea di produzione e 180 miliardi per passare progressivamente su grande scala.
L¿obiettivo è si passare dai 3.000 schermi al mese previsti per il 2005, a 75.000 nel 2007.
Canon deterrà il 50,002% nella joint venture e Toshiba invece il restante del pacchetto azionario.
Toshiba, primo produttore giapponese di semiconduttori, vende già schermi piatti al plasma (PDP – Plasma Display Panel) e LCD per la Tv.
Canon invece è una new entry per questo mercato in forte crescita, dove sono già presenti alcuni Gruppi di elettronica di largo consumo, come Sharp e Samsung Electronics.
Secondo uno studio della DisplaySearch, pubblicato il primo settembre scorso, le vendite mondiali di schermi piatti al plasma sono più che raddoppiate nel secondo trimestre, ma gli europei di calcio 2004 e le Olimpiadi non ha avuto l¿atteso effetto sulle vendite.
Con 799.000 unità acquistate, le vendite sono cresciute del 14% rispetto al primo trimestre e del 119% in rapporto allo scorso anno.
Le vendite deludenti durante i campionati europei di calcio 2004, hanno determinato un accrescimento degli stock, con un conseguente abbassamento dei prezzi più velocemente di quanto previsto.
Un televisore classico al plasma di 42 pollici viene ormai messo in commercio per circa 3.000 euro.
L¿abbattimento dei prezzi e gli acquisti di fine anno dovrebbero determinare un aumento del 26% nel terzo trimestre, su base trimestrale e del 127% su base annua. Previsto anche un aumento notevole degli stock degli schermi LCD, i cui prezzo sono in ribasso.
DisplaySearch ha rilevato che il produttore giapponese Matsushita ha superato per la prima volta Samsung SDI per diventare il numero uno dei fornitori di schermi PDP con una fetta di mercato del 23,1%, contro il 22,5% del coreano.
Matsushita, che produce apparecchi elettronici di largo consumo sotto il marchio JVC e Panasonic, ha beneficiato dell¿apertura di due industrie di schermi PDP, una a Ibaraki, in Giappone, e l¿altra a Shanghai, Cina, con una conseguente crescita della propria capacità di approvvigionamento.
Il Gruppo giapponese ha tratto vantaggio anche da una forte domanda dal mercato domestico e della vendita ad altri marchi.
Per quanto riguarda il mercato europeo, secondo uno studio condotto dall¿Istituto di ricerche IDC lo scorso aprile, è prevista un¿incredibile crescita per il mercato mondiale degli schermi a cristalli liquidi, che dovrebbe addirittura raddoppiare entro il 2007, per raggiungere i 34,6 miliardi di euro.
A spingere la domanda alle stelle, sarebbe soprattutto la forte richiesta delle televisioni che sfruttano questa tecnologia.
Il mercato degli schermi LCD dovrebbe guadagnare quest¿anno più del 50% a circa 37 miliardi di dollari (30,7 miliardi di euro), contro i 24 miliardi di dollari (19,7 miliardi di euro) dello scorso anno. Le Tv a schermo piatto sono ormai altamente diffuse, quanto i display dello stesso tipo di cui sono dotati i computer portatili.
La sostituzione dei tradizionali televisori con tubo catodico si annuncia come il più grande cambio tecnologico dei nostri tempi per il mercato dei televisori, paragonato da alcuni a quello che ha determinato il passaggio dal bianco e nero alla Tv a colori.
IDC prevede che il 43% degli schermi Tv LCD supereranno i 30 pollici entro il 2007, con la messa in piazza di linee di produzione competitive per i modelli più grandi e meno costosi.
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