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La sola idea potrà sconvolgere gli internauti di tutto il mondo, ma per Intel il World Wide Web non è così infinito ed elastico come tutti credono. Anzi, la sua struttura, ideata ormai 30 anni or sono, non sarebbe affatto in grado di far fronte alla massiccia ondata di nuovi utenti che stanno arrivando dai Paesi in via di sviluppo e non solo.
Parlando nell¿ambito dell¿Intel Developer Forum a San Francisco, il Vice Presidente Senior e CTO di Intel Pat Gelsinger ha illustrato la sua visione del prossimo futuro di Internet, parlando del Web come un sistema capace di fornire servizi su scala planetaria.
Perché questo avvenga, però, l¿attuale struttura va migliorata, per permettere che i suddetti servizi siano accessibili a ognuno dei sei miliardi di abitanti del pianeta.
Quando il Web fu progettato, nessuno poteva immaginare quante applicazioni avrebbe supportato, il volume di traffico che avrebbe generato, l¿enorme numero di persone e dispositivi che a esso si sarebbero connessi.
Nel prossimo futuro, inoltre, arriveranno in Rete milioni di nuovi utenti che restringeranno ulteriormente la portata dei network, tanto da poter gettare il World Wide Web nel caos.
Se a ciò si aggiunge il crescente pericolo rappresentato per il cyberspazio da virus, hacker & Co., appare evidente che la ricerca di una soluzione è più urgente che mai.
Finora, infatti, si è creduto che il problema del sovraffollamento della rete potesse essere risolto semplicemente con l¿aggiunta di qualche server e di un po¿ di banda. Finora, almeno, ha sempre funzionato così.
È evidente che tutto questo non basta, ed ecco che Intel ha pronta la soluzione: l¿aggiunta di un ¿overlay¿, una nuova Rete sovrapposta a quella attuale, costituita da nuove risorse di storage e di computing.
Questa sovrastruttura ¿intelligente¿ permetterebbe a Internet, ad esempio, di monitorare il traffico e di apportare le dovute modifiche allo status e alla configurazione del Web per prevenire gli attacchi virali e il sovraccarico di traffico.
¿Questi nuovi servizi ¿ dice Gelsinger ¿ potranno anche essere usati per evitare ritardi e migliorare la trasmissione di video sul web e per facilitare l¿accesso in quelle regioni dove il servizio non è ancora dei migliori¿.
Bisogna, insomma, dotare il Web degli strumenti per poter gestire al meglio il futuro che lo aspetta.
Indovinate un po¿ chi lo aiuterà?
Un prototipo di quello che la nuova Rete si appresta a diventare in un futuro non troppo lontano, è già pronto ¿ neanche a dirlo ¿ nei laboratori della Intel e si chiama progetto PlanetLab.
PlanetLab consiste di 439 “nodi” di rete in 195 siti in tutto il mondo e ha il sostegno di 150 università e laboratori di ricerca delle maggiori aziende hi-tech mondiali, tra cui Princeton, Cambridge, Stanford, Università di Torino, Bologna, Tel Aviv, Hong Kong, HP, AT&T, France Telecom e Nec.
Secondo i suoi creatori il progetto farà accelerare in modo notevole la ricerca informatica: finora per sperimentare nuovi programmi e protocolli per Internet si usavano piccole reti di calcolatori o simulatori software, due sistemi con molti limiti e che davano risultati spesso distanti dalla realtà.
¿Poiché sempre più operazioni passano dall¿analogico al digitale, e dipendono dall¿essere disponibili immediatamente e dovunque, l¿importanza dell¿elasticità di Internet non sarà mai sottolineata abbastanza¿, dice Shane Robison, executive vice president di HP.
PlanetLab, spiega Robison, fornisce un ambiente per testare la prossima generazione di servizi e applicazioni distribuite.
Pur essendo una rete virtuale, dunque, PlanetLab sarebbe molto più reale e attendibile dei sistemi usati finora. I computer collegati al suo network, infatti, si scambiano informazioni su Internet – per questo subiscono gli stessi rallentamenti e problemi che incontra un qualunque utente del Web ¿ ma poi integrano queste capacità con quelle di una rete ¿sovrapposta¿ fatta server e di router intelligenti.
¿Un ulteriore livello di servizi di calcolo su scala planetaria ¿ dice Gelsinger ¿ aprirebbe la strada a una nuova era Internet, fornendo una piattaforma per usare i servizi Internet e collegarsi ai sistemi di Grid computing. L¿overlay sarebbe situato sopra la nuova infrastruttura fornita da Internet 2 e lo strato utilizzato per l¿Ipv6 e fornirebbe alla Rete un nuovo strato di funzionalità di alto livello¿.
In questo modo le aziende potranno usare Internet, e tutte le sue funzionalità a basso costo, per gestire le proprie sedi, l¿intera catena di fornitori e clienti e per collaborare a livello globale.
Dopo aver esposto la sua visione e il progetto PlanetLab, come era ovvio aspettarsi, Gelsinger è passato ai propositi commerciali di Intel che di sicuro non vuole farsi sfuggire le opportunità derivanti dal sovraccarico prossimo venturo del World Wide Web.
¿Se la Rete cresce fino a dover sopportare oltre cento miliardi di connessioni, il nostro scopo è di avere un pezzo di Intel dentro ognuna di quelle connessioni¿.
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