Europa
Continua l¿ascesa di Bertelsmann, già avviata a partire dal primo trimestre scorso. Il gigante dei media tedesco ha pubblicato nella serata di ieri una semestrale in forte rialzo.
L¿utile netto si è attestato a 446 milioni di euro, contro i 110 milioni dell¿anno precedente. L¿Ebit ha fatto un balzo del 220% a 596 milioni di euro.
Oltre a un miglioramento delle performance operative, il trend si spiega anche per un effetto di base favorevole, il primo semestre 2003 aveva subito la svalutazione della divisione musicale BMG (Bertelsmann Music Group).
Nel primo semestre, le vendite sono aumentate globalmente del 3,2% a 8,1 miliardi di euro, c¿è quindi stato un rialzo del 4% a tasso di cambio costante.
Rispetto al 2003, il Gruppo ha ceduto la divisione scientifica e ha rilevato la partecipazione di Suez nell¿emittente privata francese M6.
Bertelsmann sottolinea anche le proprie performance operative. In una nota, la società ha evidenziato che ¿Il trionfo musicale di BMG e i buoni risultati di RTL hanno significativamente contribuito alla crescita degli utili¿.
RTL Group, che aveva pubblicato i propri risultati a fine agosto, ha archiviato un utile di 373 milioni di euro (+49%).
Buone le cose anche per la casa editrice americana Random House, che ha triplicato gli utili a 31 milioni di euro nei semi mesi appena chiusi, in particolare grazie all¿uscita della biografia di Bill Clinton ¿My Life¿.
La casa discografica BMG, la cui fusione con Sony Music ha avuto l¿OK dalla Commissione Ue e dall¿Autorità alla concorrenza americana, ha registrato un utile operativo di 74 milioni di euro.
L¿operazione di fusione ha portato alla nascita della seconda major mondiale, che sarà la più importante rivale sul mercato discografico di Universal Music, divisione musica del colosso dei media Vivendi Universal.
Secondo le stime della Commissione, nello Spazio economico europeo (Ue più Norvegia, Islanda e Liechtenstein), la nuova unità sarà equivalente, in termini di porzioni di mercato, a Universal, numero uno del settore.
La fusione sembrava inizialmente molto difficile. Preoccupata dalla concentrazione sul mercato della musica, la Ue aveva, quattro anni prima respinto il progetto di fusione tra Emi e Time Warner.
Allora la Commissione non aveva ufficialmente posto il proprio veto all¿operazione, ma aveva tenuto un atteggiamento ostativo, spingendo le due società a rinunciare all¿accordo.
Nel caso di Sony e BMG, i servizi del commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti erano inizialmente molto critici.
Bruxelles spiegava che se l¿operazione Sony-BMG fosse passata, il mercato musicale sarebbe passato da cinque a quattro major discografiche – Universal, SonyBMG, Warner ed EMI – che avrebbero controllato circa l¿80% del settore discografico europeo, e i maggiori mercati nazionali dello Spazio economico europeo.
Secondo quanto evidenziato dai servizi di Monti, una jointventure al 50% tra le due big del mercato musicale, avrebbe potuto portare ad una tacita collusione nei prezzi, come veniva evidenziato da alcune similarità già rilevate nel prezzo di vendita al dettaglio e all”ingrosso.
Dopo l¿audizione orale, avvenuta a fine giugno, per permettere a Sony, a BMG e agli operatori che si contrapponevano alla fusione, di comunicare le proprie ragioni, la posizione della Commissione Ue è radicalmente mutata.
Secondo gli esperti, l¿analisi effettuata dalla Commissione sulle conseguenze di una fusione che darebbe vita a un operatore con una quota del 25,2% del mercato mondiale della musica, è notevolmente più ¿dettagliata¿ rispetto a quella effettuata nel 2000, quando a voler realizzare una fusione erano le società Warner ed EMI.
All¿epoca, le Autorità di Bruxelles si erano, in effetti, essenzialmente limitate a studiare gli effetti della fusione sul mercato della produzione musicale, lasciando da parte le conseguenze che avrebbe avuto su quello della registrazione musicale, vale a dire la vendita dei Cd.
L¿OK dalla Ue e dall¿Antitrust Usa hanno aperto una nuova era per Bertelsmann.
Adesso che le strategie avviate, da due anni a questa parte, stanno dando i primi frutti, Bertelsmann può permettersi anche di pensare a nuove acquisizioni.
La società, infatti, nel comunicato diramato alla stampa, ha dichiarato di avere un ampio margine di manovra per realizzare degli investimenti che mirano a rafforzare le attività core del Gruppo e ad allargarsi su nuovi mercati.
Secondo quanto riporta un articolo pubblicato sull¿edizione di martedì del Financial Times, la BBC avrebbe invitato Time Warner, Bertelsmann, e Walt Disney a discutere sulla possibile rilevazione della BBC Worldwide, valutata circa 3 miliardi di euro, che comprende attività commerciali ed editoriali (BBC America e i canali BBC Prime, attività di merchandising e l¿unità di vendita dei programmi all¿estero).
Bertelsmann si è comunque astenuta dal commentare le informazioni apparse sull¿eminente quotidiano finanziario.
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Il primo documento, disponibile dall”8 settembre 2004, è “The next moves: Convergence in the communications and content industries“, di Agilent Technologies per The Economist Intelligence Unit.