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L¿Iran e la Corea del Sud hanno siglato un accordo da 40 milioni di dollari per la creazione in Iran di una rete di 100.000 linee a banda larga. La notizia è stata riportata oggi dalla stampa iraniana.
¿Il contratto di 40 milioni di dollari è stato siglato dalle società iraniane Asia-Tak e Arsh e l¿operatore sud-coreano Korean Telecom. Presenti i ministri delle Telecomunicazioni dei due Paesi¿, ha riportato il quotidiano Hamshahri.
Secondo il giornale, la compagnia sud-coreana metterebbe a disposizione le installazioni tecniche per commercializzare 10.000 linee per la connessione veloce a Internet, in una ventina di città iraniane. Asia-Tak è stata scelta come PAP (Private Access Provider).
All¿inizio del 2004, il governo iraniano aveva già scelto diverse compagnie private nazionali, in particolare Parsonline, per la commercializzazione dei servizi ADSL.
Il numero degli utenti Internet in Iran è stimato in più di 3 milioni, per una popolazione di 66 milioni di abitanti, di cui il 70% hanno meno di 30 anni.
L¿Adsl è arrivata in Iran lo scorso gennaio. Il governo ha rilasciato l¿autorizzazione a una società privata del Paese ad avviare le tecnologie per rendere le connessioni a Internet più veloci. I provider devono comunque appoggiarsi all¿operatore di Stato.
Per il momento gli unici clienti dei servizi broadband sono le imprese, le banche e le amministrazioni locali.
Gli analisti hanno visto in tutto questo un primo passo verso la privatizzazione del mercato delle telecomunicazioni.
Ma la strada da fare è ancora lunga. E se ci lascia piacevolmente sorpresi la notizia della creazione di 10.000 linee Adsl, è altrettanto vero che risulta difficile dimenticare come in Iran ci siano ancora dei grossi vincoli alla libertà di navigare la Rete. La censura, infatti, dopo la carta stampata e la Tv, ha anche colpito il Web.
Le Autorità governative hanno costretto le società di servizi Internet a mettere in atto dei filtri per bloccare l¿accesso ai siti pornografici o ad alcuni siti politici.
Tempo fa, è iniziata una vera e propria compagna contro l¿uso di Internet da parte dei minori.
Il governo ha deciso anche la chiusura di centinaia di Internet café a Teheran, solitamente frequentati dai più giovani, senza dare alcuna motivazione sui provvedimenti presi.
L¿uso di Internet è esploso solo negli ultimi anni, specie tra i ragazzi, e spesso le connessioni puntano a siti anti-regime, da qui la preoccupazione e l¿immediata chiusura degli Internet café.
Alcuni giorni fa,Reporters sans frontièresha denunciato la chiusura di tre siti Internet, vicini alle posizioni del partito riformista del Paese, e l¿arresto di alcuni collaboratori.
L”organizzazione ha anche sottolineato la lotta delle autorità giudiziarie iraniane contro i responsabili del sito Internet Naqshineh e la chiusura di tre cybercafé nella città di Bosheher (a sud dell¿Iran).
¿Denunciamo fermamente la prosecuzione dell¿offensiva delle autorità giudiziarie iraniane nella censura dei siti Internet d¿informazione. Dopo aver fatto chiudere numerosi quotidiani e disposto il filtro dei blog, questi attacchi puntano adesso direttamente alle persone che lavorano o collaborano per dei siti Internet¿, ha dichiarato l¿organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa, aggiungendo che si tratta di una nuova tappa nell¿opera di censura sui media iraniani.
Dal 21 agosto è stato impossibile collegarsi ai siti Baamdad, Emrooz e Rouydad.
Il tribunale di Teheran ha convocato e arrestato diverse persone, secondo indiscrezioni sarebbero almeno sei, si tratta di gente che lavora per alcuni Isp o spesso i webmaster dei siti oscurati.
Questi tre siti sono noti per essere vicini al principale partito riformatore del Paese, il cui segretario generale, Mohammad Reza Khatami, ha protestato apertamente contro quest¿operazione. In una lettera, indirizzata al tribunale, Khatami ha denunciato le pressioni esercitate dalla polizia sui fornitori d¿accessi Internet in modo che blocchino l¿accesso ai siti che danno ¿fastidio¿ alle autorità.
Come dire, sarebbe auspicabile che il progresso tecnologico si accompagnasse a un maggior rispetto del concetto di libertà di espressione. L¿innovazione non può andare lontana se la società non si regge su alcuni pilastri fondamentali, uno è sicuramente rispettare, garantire e promuovere la libertà d¿opinione. E la strada, per quanto riguarda l¿Iran, è ancora lunga.
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Il primo documento, disponibile dall”8 settembre 2004, è “The next moves: Convergence in the communications and content industries“, di Agilent Technologies per The Economist Intelligence Unit.