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L¿aveva detto e ha mantenuto la promessa. Dopo aver fatto la doccia gelata al mercato abbassando le previsioni di vendita per il prossimo trimestre, Intel, in pieno rispetto dei tempi previsti, ha presentato il primo microprocessore che integra il supporto della tecnologia wireless IEEE 812.16, meglio nota come WiMax.
¿Credo che il WiMax potrebbe rappresentare, per il DSL e il cavo, quello che la telefonia mobile è stata per la telefonia fissa, non tanto tempo fa¿, afferma Paul Otellini, presidente del maggiore costruttore mondiale di chip, nonché principale sostenitore del WiMax.
Le reti WiMax, che si estendono per tratte radio fino a 50 km e offriranno la possibilità di trasferire dati, voce e video a velocità fino a 75 Megabit al secondo, sono la grande promessa della connettività wireless.
Si tratta, dice ancora Otellini, di una tecnologia alternativa ¿dirompente e molto economica¿.
Il lancio del nuovo chip, denominato ¿Rosedale¿, è arrivato nell”ambito dell¿ Intel Developer Forum in corso di svolgimento a San Francisco, dove la società ha presentato i dettagli tecnici del microprocessore che sarà anche il primo ¿system-on-a-chip¿ IEEE 802.16 per i dispositivi CPE (Customer Premise Equipment) a costi molto contenuti.
Un kit Rosedale costa attualmente tra i 300 e i 350 dollari, ma lo scopo di Intel è quello di portare il prezzo a un massimo di 200 dollari.
La tecnologia è stata inviata ai principali clienti di Intel.
Il gigante di Santa Clara promette che a breve, il WiMax consentirà di portare le connessioni Internet a banda larga in tutte quelle zone difficili da raggiungere tramite cavo o DSL e, soprattutto, che grazie alla tecnologia questo avverrà a costi decisamente contenuti.
Se la tabella di marcia verrà rispettata, i primi Pc con supporto WiMax dovrebbero arrivare entro il 2006. Il WiMax Forum, l¿organizzazione non profit che si occupa di testare e certificare l”interoperabilità dei prodotti WiMax, dovrebbe iniziare i programmi di testing nel 2005.
Nel 2007 il chip dovrebbe essere integrato in telefonini e smart phone e nel 2008, sempre secondo le stime di Otellini, il 70% dei cellulari sarà abilitato al Wimax.
Per fugare qualsiasi dubbio dell¿industria, il gigante dei chip conta anche su una tecnologia anti-pirateria, battezzata DTCP/IP, considerata la soluzione alla contraffazione di musica e film su Internet.
Grazie alla tecnologia, Intel spera di convincere le major a distribuire i loro prodotti su Internet, per far leva sulla passione del pubblico per le nuove forme di entertainment digitale.
Il Wimax è sostenuto dai maggiori protagonisti del settore Internet e telefonico: nei giorni scorsi anche Cisco Systems e Nortel hanno annunciato il loro ingresso nel WiMax Forum che già include colossi del calibro di BT, France Telecom e Nokia.
La tecnologia, assicura Intel,non è stata ideata in contrapposizione al 3G o al Wi-Fi, ma come loro complemento.
Il WiMax infatti non è tanto destinato alla telefonia mobile, quanto ai router e alle Lan. Insomma è più un¿applicazione legata al business o alle reti Ethernet di uso domestico.
Il Wimax può essere utilizzato sui terminali soltanto nel caso della televisione ad alta definizione, come ha già pensato di fare la società messicana Ultravision.
Insomma, il WiMax (Worldwide Interoperability for Microwave Access) passa ora dalla fase di puro entusiasmo virtuale, alla pratica: tra poco dovrà dimostrare di essere capace di rispondere con i fatti allo scetticismo di quanti lo considerano soltanto una nuova grande illusione dell¿universo hi tech.
La versione base dello standard, la 802.16a, è stata approvata nel gennaio dello scorso anno.
La ratifica dell¿802.16d, avvenuta a luglio, può essere considerata una pietra miliare nello sviluppo della tecnologia, anche se la strada da fare è ancora lunga, soprattutto se si pensa che lo standard 802.16e per le comunicazioni mobili avverrà non prima della fine del 2005.
L¿entusiasmo sta lasciando il posto alla sostanza, dunque, ma le sfide sono ancora tante: la tecnologia ¿ secondo gli analisti ¿ difficilmente troverà spazio nei mercati avanzati, ma sarà essenziale in quelle zone dove è più difficile arrivare con le tecnologie DSL e quelle via cavo.
E anche lì, l¿uso di massa non arriverà che fra altri quattro o cinque anni, ma consentirà agli operatori notevoli risparmi, derivanti dalla possibilità di non effettuare onerosi lavori per la posa di nuove infrastrutture.
© 2004 Key4biz.it
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Il primo documento, disponibile dall”8 settembre 2004, è “The next moves: Convergence in the communications and content industries“, di Agilent Technologies per The Economist Intelligence Unit.