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Si affilano le armi nella battaglia per Metro-Goldwyn-Mayer (MGM). E Sony, entrato in lizza la scorsa primavera, conferma ancora una volta il proprio interesse a mettere le mani sulla prestigiosa major hollywoodiana.
¿L¿operazione è necessaria per sostenere la crescita a lungo termine della nostra divisione cinema¿, ha dichiarato senza mezzi termini il direttore finanziario del gigante giapponese Katsumi Ihara, a margine di un¿intervista, senza però fornire dettagli sull¿avanzata delle trattative.
La dichiarazione arriva a qualche giorno di distanza dall¿uscita di un articolo, sul Wall Street Journal, che confermava una nuova offerta da parte di Time Warner.
Il gigante americano dei media potrebbe offrire una somma tra i 4,5 e i 4,6 miliardi di dollari, questa volta interamente cash. Time Warner aveva infatti precedentemente proposto 13 dollari cash per ogni azionista, e circa 11,50 dollari in azioni del Gruppo per l¿azionista di maggioranza di MGM, il miliardario Kirk Kerkorian, proposta che sembra ormai accantonata.
Se Sony ha avanzato un¿offerta più elevata per gli studios cinematografici, che sfiora i 5 miliardi di dollari, è anche vero che si tratta di un¿operazione più complessa, visto il numero dei partecipanti. Sony è infatti associata in quest¿operazione ai fondi d¿investimento Texas Pacific Group e Providence Equity Partners.
Una fonte, che ha chiesto di rimanere anonima, aveva confermato un po¿ di tempo fa che la società, leader nell¿elettronica di consumo, aveva già affidato agli esperti l¿analisi dei bilanci della MGM.
Sony è già presente nel settore da anni, tanto che il business cinematografico conta per quasi il 10% del business complessivo del Gruppo.
Il Gruppo è infatti già proprietario dal 1989 della Columbia-Tristar, nota dal 1991 come Sony Pictures Entertainment, produttrice e distributrice di pellicole di successo.
Se confermata, una simile operazione avrebbe degli enormi vantaggi per il vecchio leone del cinema americano, che attualmente ha difficoltà a reggere la concorrenza sul mercato cinematografico.
Per il momento, la MGM, proprietaria di una library di 4.000 film, tra i quali tutte le serie di James Bond e di Rocky, non ha ancora fatto la sua scelta.
Attualmente la Metro-Goldwyn-Mayer ha un valore che si aggira intorno ai 4,1 miliardi di dollari.
Considerando un premio che verrebbe certamente richiesto dal management di MGM, si potrebbe giungere ad un controvalore tra i 4,5 e i 5 miliardi di dollari.
L¿accordo tuttavia richiederà ulteriore tempo, la società hollywoodiana vuole infatti essere molto prudente, considerate le vicissitudini passate che l¿hanno vista passare nel 1990 nella mani della Parretti, costretta nel 1992 a cederla al Credit Lyonnais per bancarotta.
La banca francese, dopo avervi perso svariati milioni di dollari la rivendette nel 1996 al finanziere americano Kirk Kerkorian per 1,3 miliardi di dollari, che tuttora la controlla al 74% attraverso la finanziaria Tracinda Corp.
Secondo le indiscrezioni, la società giapponese sarebbe pronta a mettere sul tavolo delle trattative 1,5 miliardi di dollari in contanti da parte di ciascuno dei tre soggetti coinvolti nella cordata acquirente, con l”eventuale differenza finanziata attraverso un prestito, che potrebbe essere legato all¿emissione di un bond.
L”opportunità di accaparrasi l”ingente pacchetto di vecchi film sembra essere una delle qualità più gradite di MGM. Grazie al boom dei Dvd, le società cinematografiche hanno fatto grossi guadagni: l”enorme platea di cinefili mondiali, infatti, sembra essere costantemente alla ricerca di pellicole celebri da rivedere attraverso i nuovi supporti digitali.
La trasformazione delle pellicole in Dvd, infine, sarebbe attività gradita non solo a Sony, che sembra chiaramente interessata a MGM, ma anche ai fondi di investimento che vedono in questo settore una buona opportunità per generare ricavi in maniera rapida e poco costosa.
Da questo punto di vista, la transazione diventa interessante anche per Time Warner, tenuto conto dell¿esplosione della vendita di Dvd negli Stati Uniti.
Ma prima di procedere, Kirk Kerkorian vuole accertarsi delle intenzioni di Sony, e d¿altra parte della possibile violazione delle leggi antitrust americane che comporterebbe la fusione tra MGM e gli studios Warner Bros di Time Warner, come sottolineava il WSJ.
La scorsa settimana, la MGM in un comunicato ha fatto sapere che le trattative continuano, ma che tutto sarà mantenuto sotto stretto riserbo.
Il chiarimento del Gruppo è arrivato all¿indomani di alcune indiscrezioni apparse sulla stampa americana, che parlavano di una negoziazione ormai ¿imminente¿.
Il Wall Street journal, citando delle fonti vicine al dossier, scriveva che ¿¿il Consiglio d¿amministrazione di MGM potrebbe prendere una decisione nelle prossime settimane¿, aggiungendo tuttavia che da tempo ormai circolano rumor a riguardo, anche se fino a oggi non si è ancora materializzata alcuna decisione.
Nel comunicato diffuso alla stampa, gli studios hanno fatto sapere di star valutando le diverse ¿alternative strategiche che avevano già annunciato¿.
Per cui, si legge ancora nella nota, ¿sono inesatte le informazioni riportate dalla stampa, che parlano di una possibile transazione che valorizza MGM a 5 miliardi di dollari¿.
La società conclude facendo sapere che ¿¿non esiste alcun obbligo a carico del Gruppo di comunicare agli investitori o altri tutto quel che riguarda l¿esame delle diverse opzioni o il progresso delle discussioni in corso¿.
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Il primo documento, disponibile dall”8 settembre 2004, è “The next moves: Convergence in the communications and content industries“, di Agilent Technologies per The Economist Intelligence Unit.