Mondo
Continua la diatriba che vede contrapposti Cina e Stati Uniti sulla questione degli standard della telefonia mobile di terza generazione.
La Cina ha infatti sviluppato un proprio standard 3G, lo TD-SCDMA, in aperta concorrenza con le due norme 3G più diffuse: la Wcdma, adottata in molti paesi europei, e la Cdma2000, proposta da Qualcomm.
In seguito alle pressioni del governo Usa, Pechino aveva acconsentito a interrompere i test sulla tecnologia, ma la buona volontà era evidentemente solo una facciata, poiché le sperimentazioni non sono mai state effettivamente interrotte.
In cambio, la Cina si è però impegnata a supportare la neutralità tecnologica rispetto all¿adozione del 3G, per permettere ai service provider di scegliere liberamente lo standard da adottare in base alle proprie esigenze individuali e a non intromettersi nelle negoziazioni sui diritti di licenza delle tecnologie.
Ma quanto sarà vero? Si chiedono gli Usa.
La Cina del resto ha investito molto nello sviluppo di una tecnologia indipendente da quelle occidentali, annunciando anche che il governo si riservava il diritto di non imporre alcuna royalty sulla vendita: la decisione avrebbe sicuramente influito in modo decisivo sulle scelte degli operatori che intendevano investire sul gigantesco mercato locale, con 300 milioni di utenti previsti nel 2005.
La mossa, visti anche i ritardi nell¿implementazione dello standard, è stata subito indicata come un espediente per indurre le aziende occidentali ad abbassare le loro di royalties, che nel caso di Qualcomm vanno dal 5 al 6 per cento.
Dietro la pressione degli Usa, la Cina ha anche acconsentito ad abbandonare l¿adozione di un proprio standard di sicurezza per le reti Wi-Fi, incompatibile con quelli attualmente utilizzati sui mercati occidentali.
I funzionari del governo di Pechino avevano infatti fissato al 1° giugno 2004 il termine ultimo per integrare nei dispositivi wireless destinati al mercato cinese, lo standard di sicurezza WAPI (Wireless Authentication and Privacy Infrastructure) che avrebbe permesso al governo di decifrare qualsiasi comunicazione trasmessa attraverso le reti wireless.
Lo standard, però, non è compatibile con gli altri modelli di sicurezza attualmente in uso per le comunicazioni senza fili e ha subito scatenato le proteste del governo e delle compagnie hi tech americane, ponendo le basi di una battaglia tecnologica tra i due Paesi.
Ecco quindi che il Pentagono torna alla carica e chiede con forza al governo di Pechino di consentire realmente alle compagnie telefoniche di scegliere lo standard che più si addice alle loro esigenze, eliminando eventuali obblighi legati al TD-SCDMA.
¿Eliminando eventuali imposizioni, elimineremo i problemi che ci dividono, così come è successo per il WAPI¿, dice David Gross, coordinatore Usa per le politiche scientifiche e tecnologiche.
¿Non ho mai incontrato una compagnia non a favore della libera scelta, poiché le società devono convivere con quella scelta¿la neutralità del governo è essenziale in questo tipo di processi¿, conclude Gross.
Gli interessi in gioco, in quello che è considerato il mercato mobile a più alto potenziale di crescita, sono enormi e gli Usa non sono certo disinteressati nell¿esigere la neutralità di Pechino, dal momento che il secondo standard mondiale, il Cdma (e la sua evoluzione 3G) sono prodotti dalla statunitense Qualcomm.
Il mercato TD-SCMDA potrebbe infatti valere miliardi di dollari: secondo i dati diffusi dal ministero dell¿Industria, il mercato cinese dei telefonini ha aggiunto 30,6 milioni di utenti nei primi cinque mesi di quest”anno, arrivando a quota 300,56 milioni.
La quota di penetrazione dei telefonini in Cina ha raggiunto la soglia del 20,9% alla fine di maggio: il potenziale di crescita è dunque enorme.
Secondo la società di ricerca EMC, da qui al 2009, ci saranno in Cina 550 milioni di nuovi utenti, più del doppio rispetto agli Stati Uniti.
© 2004 Key4biz.it
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
La Cina rompe gli accordi con gli Usa e va avanti con lo standard 3G TD-SCDMA
Hi-tech: gli Usa continuano il pressing diplomatico nei confronti della Cina e della Corea del Sud e ottengono altre due grandi vittorie
Wi-Fi: la Cina pronta a rivedere la posizione sul Wapi e a lottare contro la pirateria
Intel spiega le ragioni del blocco delle esportazioni in Cina, ma Pechino non fa marcia indietro
Wi-Fi: i produttori Usa di chip interrompono l¿esportazione in Cina
Wi-Fi: si intensificano gli scambi diplomatici tra Usa e Cina sui protocolli di sicurezza
Wi-Fi: gli Usa non denunceranno la Cina al WTO. In corso i negoziati per una soluzione diplomatica
Pechino allunga la lista delle aziende autorizzate alla sicurezza del Wi-Fi