Europa
Il consorzio Eutelsat, formato da LogicaCmG, Hispasat, Fiat e Aena, non presenterà la propria offerta per divenire concessionario di Galileo, il sistema di radionavigazione satellitare europeo.
Eutelsat spiega in una nota di ¿non essere in grado di soddisfare i rigidi requisiti richiesti¿: non una mancanza di fiducia nel progetto, dunque, che continuerà a essere sostenuto come ¿una formidabile iniziativa europea di portata mondiale¿.
Il sistema Galileo è destinato infatti a fare concorrenza al sistema GPS, concepito dagli Stati Uniti all¿epoca della guerra fredda e gestito da uno staff militare.
Il ritiro del consorzio è dettato da motivi economici, dal momento che il concessionario del sistema dovrà contribuire fin da subito con circa 1,4 miliardi di euro, che sarebbero ammortizzati solo fra 4 anni, quando il progetto prenderà il via.
Il modello economico di Galileo impone inoltre al concessionario una creazione di ¿valore e produttività all¿altezza degli impegni finanziari e dei rischi presi¿.
Gli altri consorzi che parteciperanno alla gara sono il consorzio Inavsat (Inmarsat Ventures, EADS Space e Thales) e il consorzio Eurely, raggruppante le società Alcatel, Finmeccanica, Vinci, SFR e Capgemini.
Il concessionario non è tenuto ad assicurare che una parte dei 3,2 miliardi di euro preventivati per lo sviluppo e il dispiegamento del sistema satellitare, che si basa su una costellazione di 30 satelliti messi in orbita a 24.000 km d”altezza e copre la totalità della sfera terrestre con una rete di stazioni di controllo al suolo. Ogni satellite è dotato di un orologio atomico che fornisce una grande precisione nella misura del tempo, e permette di situare con un metro di approssimazione la posizione di qualsiasi oggetto fisso o mobile.
Nello stadio di sviluppo (2002 ¿ 2005) gli oneri finanziari saranno suddivisi in egual misura tra l”Ue e l”Agenzia Spaziale europea (Esa), con una quota di 550 milioni di euro ciascuno.
Per la fase di spiegamento (2006-2007) la Commissione includerà nella sua programmazione un finanziamento pubblico a sua volta prelevato dal bilancio comunitario, al quale si aggiungerà un finanziamento privato delle imprese intenzionate a partecipare al progetto. L”Ue si attende comunque che il settore privato contribuisca con capitali per un totale di circa 2,1 miliardi di euro.
Per la fase di sfruttamento che comincia nel 2008, lo studio di PricewaterhouseCoopers prevede una partecipazione pubblica decrescente fino al 2015; si tratterà di un anticipo sul bilancio comunitario e non di una sovvenzione, poiché potrà essere compensata da diritti moderati sull”uso del sistema.
Il consorzio Eutelsat, comunque, non vuole ritirarsi in modo totale dal progetto, ma farvi parte in un ruolo che non sia quello del concessionario.
Il progetto Galileo è stato lanciato ufficialmente nel marzo 2002 e dovrebbe essere pienamente operativo entro il 2008. Tra i partner – oltre alla Cina che parteciperà alle fasi di definizione del progetto con un finanziamento di circa 200 milioni di euro ¿ potrebbe aggiungersi anche l¿India che ha recentemente espresso l¿intenzione di stanziare 300 milioni di euro.
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