Italia
Si torna a parlare di numeri e digitale terrestre nell¿occasione della mostra Viaggio sulle onde della Memoria, dedicata a Guglielmo Marconi, tenutasi ieri a Roma nella sala ovale del ministero delle Comunicazioni.
Intervistato dai giornalisti, il Ministro Maurizio Gasparri ha dichiarato che ¿¿con l”avvento del digitale terrestre l”Italia ha avviato un processo di profonda e radicale trasformazione¿.
Per il ministro, i dati, in questo senso sono confortanti. ¿Il nostro Paese, nell”ambito delle telecomunicazioni, ha registrato un incremento netto del 5,2%, contro il 4,7% del resto d”Europa. Si tratta di un dato importante, che testimonia che siamo una nazione in crescita¿.
Cresce, in modo particolare, l¿interesse degli italiani per la Tv digitale terrestre, lo dimostrano i recenti dati forniti dal ministero delle Comunicazioni, che riportano che negli ultimi quattro mesi sono stati venduti 273.557 decoder interattivi, acquistati con il contributo pubblico di 150 euro ciascuno previsto dalla Legge finanziaria 2004.
Il ministero ha specificato che l”andamento progressivo degli acquistiè stato crescente nei primi due mesi, a marzo, infatti, ne sono stati venduti 56.078 e ad aprile 93.893, ma in discesa negli altri due, 83.694 a maggio e 37.328 a giugno.
La Lombardia è la regione che ha fatto registrare il maggiore dato di vendite, il 33,7% con 92.170 apparecchi acquistati. A seguire in classifica, il Lazio con 59.513 unità.
Al terzo posto, con un ampio distacco, il Veneto con 19.032 i decoder pari al 7%. L¿Abruzzo si piazza all¿ultimo posto della lista, preceduto da Campania e Friuli Venezia Giulia.
Dei 120 milioni di euro stanziati, cifra che copre l”acquisto di quasi 800.000 decoder, ne sono stati al momento utilizzati circa 41 milioni (il 34,5%) per un totale, appunto, di 273.557 apparecchi comprati.
A quanto pare, gli italiani hanno tutte le intenzioni di dotarsi degli strumenti necessari per vedere la Tv digitale terrestre, il cui passaggio, secondo quanto previsto dalla Legge Gasparri, dovrebbe avvenire entro il 2006.
A incoraggiare di molto gli acquisti, è stato proprio l¿incentivo di 150 euro previsto dalla Finanziaria, spesa complessiva dello Stato per 110 milioni di euro.
Proprio su questo, al momento, sta indagando la Commissione Ue, che teme che una simile situazione possa causare una distorsione del mercato.
Ad avvantaggiarsi di questo regime, potrebbero essere solo gli operatori che hanno già avviato il processo per il passaggio alla nuova tecnologia di diffusione, vale a dire Rai e Mediaset.
La decisone della Commissione fa seguito a una denuncia deposita da Francesco Di Stefano proprietario della rete Europa7, che ritiene che il governo italiano, prevedendo questo incentivo, abbia violato ¿¿le norme comunitarie in tema di aiuti di Stato¿.
Di Stefano dichiara l¿incompatibilità delle misure adottate dallo Stato italiano con l¿art. 87 del Trattato Ue. Aiuto tra l¿altro concesso, sottolinea Di Stefano, senza aver ottenuto il preventivo via libera da Bruxelles.
Europa7 ha ricevuto regolare concessione per trasmettere programmi gratuiti in Italia, ma al momento non dispone delle frequenze necessarie.
Le vendite, in ogni caso, proseguono secondo le aspettative dell”associazione DGTVi, costituita dalla Fondazione Ugo Bordoni (si veda anche www.fub.it/dvb/dvbt), Rai, Mediaset e La7 Televisioni, i principali operatori coinvolti nello sviluppo della televisione digitale terrestre in Italia.
Situazione confermata da quanto emerge dal primo studio europeo sul settore, elaborato dalla società di ricerca indipendente di Londra Datamonitor e pubblicato da Italia Oggi.
Nel 2008 un terzo delle famiglie italiane, circa 6,7 milioni, fruiranno dei servizi di Tv digitale terrestre, che risulterà così la tecnologia Tv più diffusa in Italia, con il 60% del mercato.
Secondo la ricerca, a stimolare lo sviluppo del mercato, sarebbero il costo basso (rispetto alle offerte via satellite), l”attrattiva del contenuto e l”offerta commerciale mista, gratuita e in modalità pay-per-view.
Al recente convegno del Dipartimento Telecomunicazioni di Forza Italia, Gasparri ha posto l¿attenzione anche su un altro aspetto molto importante, che deve essere valutato in sede comunitaria, si tratta dei problemi legati alla sicurezza delle reti di Tlc e alla necessità di regole certe per il mercato.
Gasparri, rispondendo alle domande di Anna La Rosa, mediatrice del convegno, ha detto che ¿L”Europa deve escludere dal calcolo del deficit del 3% le spese per le infrastrutture di telecomunicazione, larga banda, digitale terrestre, Umts. In questo caso, sicuramente ci saranno, nella competizione, ricadute positive per il mercato europeo, perché verranno sbloccati molti investimenti. Questa è una decisione che la Commissione europea non ha ancora adottato¿. Quanto al primo tema, Gasparri, ha ricordato l”iniziativa del semestre di presidenza Italiana che ha portato alla creazione dell”Agenzia europea Enisa per la sicurezza delle reti ¿che ha già individuato la propria sede a Creta e che deve essere una struttura in grado di far collaborare gli Stati¿.
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