Europa
Videogiochi passione di grandi e piccini. Ma troppo, troppo spesso violenti. Sofisticate tecnologie rendono i video simili al mondo reale, con tanto di sparatorie, sangue e morti. E pare proprio che ai giovani, e anche ai meno giovani, sia proprio questo a dare l¿agognata scarica di adrenalina, a incollarli per ore agli schermi, a smanettare con il joystick fino all¿ultimo minuto, a volte con seri rischi per la psiche.
Spesso si è sentito parlare di crisi epilettiche scatenate dalle innumerevoli ore trascorse a concentrarsi sulla partita in ballo, per avere la meglio sul nemico di turno. Altre volte della pericolosa dipendenza da videogame che riguarda un numero sempre maggiore di persone. Abbiamo anche sentito parlare di quanto i giovani che passano così tanto tempo con i videogiochi sviluppino caratteri difficili, scostanti, e sempre più spesso violenti.
L¿agenzia Reuters ha battuto la notizia che la più grande catena di prodotti di elettronica in Gran Bretagna, Dixons, ha deciso oggi di ritirare dai propri punti vendita il violento videogame Manhunt, dopo che i genitori di un adolescente ucciso, hanno incolpato il videogioco per l”uccisione del ragazzo.
Reuters scrive che ¿¿il gioco in cui i partecipanti vestono i panni di un assassino che ha l”ordine di uccidere la gente nel modo più macabro possibile, ha dato vita ad una polemica persino tra gli stessi giocatori. Infatti si guadagnano più punti se riesce ad ammazzare la propria vittima nel modo più brutale e sanguinoso possibile, mentre lo sfortunato implora pietà, urlando che ha moglie e figli che aspettano a casa¿.
Il ragazzino ucciso, Stefan Pakeerah, 14 anni, era stato attirato con un inganno in un parco da un giovane di 17 anni, con l¿intenzione di ucciderlo, come ha ammesso lui stesso successivamente.
Warren Le Blanc, un appassionato del videogioco, ha confessato di aver colpito il ragazzo alla testa con un martello fino a ucciderlo, e di avergli inferto diverse coltellate.
Le Blanc rischia adesso fino all¿ergastolo per l¿omicidio commesso a sangue freddo.
Agghiaccianti le parole del giovane, che interrogato dalla polizia ha detto: ¿All”inizio non avevo intenzione di ucciderlo, ma quando ho visto il sangue sono andato avanti fino alla fine¿.
I genitori di Stefan hanno chiesto che Manhunt venga immediatamente ritirato dai negozi. L¿azienda produttrice fino a questo momento si è astenuta da ogni commento.
Il gioco è distribuito da Rockstar Games, un gruppo di Take-Two Interactive Software, noto per la violenza dei videogame prodotti.
© 2004 Key4biz.it
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Videogiochi violenti: giudice Usa ritiene incostituzionale la legge che ne vieta la vendita ai minori
Cyberpsicologia: videogame per curare le fobie
Videogame: i genitori vigilano sui figli