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Si compatta sempre di più il fronte asiatico nel settore dell¿Information Technology, con Corea, Giappone e Cina pronte ad dare l”assalto insieme ai giganti dell¿hi-tech occidentale.
I governi dei tre Paesi, riuniti in un Summit a Tokio, hanno infatti annunciato la creazione di un working group internazionale, con lo scopo di condividere i rispettivi know how nel settore IT.
L¿accordo trilaterale, punta in particolare all¿affermazione di una leadership asiatica nel settore della telefonia di quarta generazione, settore che vede i tre Paesi già lanciatissimi verso la definizione dei nuovi standard.
I cellulari 4G, che dovrebbero sostituire entro il prossimo decennio quelli di terza generazione, promettono velocità di trasmissione fino a 20 megabytes al secondo per l¿uplink e a 100 megabytes al secondo per il downlink, l¿equivalente delle comunicazioni in fibra ottica.
Gli apparecchi dovrebbero anche consentire agli utenti di visualizzare immagini ad alta definizione (del tipo televisivo) persino, ad esempio, sui treni ad alta velocità.
L¿operatore giapponese NTT DoCoMo lavora già da molto tempo allo sviluppo del 4G, nonostante lo scetticismo riservato ai servizi di terza generazione.
L¿Asia, con investimenti per 50 miliardi nei prossimi 5 anni si conferma dunque come il mercato wireless più attivo, almeno nella Ricerca e Sviluppo.
La Corea del Sud, intanto, starebbe già organizzando l¿asta per l¿assegnazione delle licenze 4G tra gli operatori del wireless e di Internet broadband.
Attualmente l¿attribuzione è nella fase iniziale, ma le concessioni dovrebbero essere stabilite entro la fine di quest¿anno, per passare alla fase commerciale dei servizi alla fine del 2005.
L¿accelerazione delle attività di standardizzazione, lo scambio di informazioni relative ai trend di mercato e tecnologici, l¿incoraggiamento di partnership e alleanze strategiche nel settore pubblico e privato sono le priorità del ¿fronte asiatico¿ per i prossimi cinque anni.
Il working group, che include funzionari dei tre governi, istituti di ricerca e aziende private, lavorerà fino al 2009 perché ¿¿l¿Asia orientale diventi leader dell¿industria IT globale¿, come ha specificato il ministro coreano delle Comunicazioni Chin Dae-je.
I tre Paesi sono decisi a continuare sulla strada della cooperazione per estendere la penetrazione di Internet a banda larga nella regione, ma anche per sviluppare le tecnologie open-source.
Il tutto, dice ancora il ministro ¿¿per avvantaggiare le aziende private¿.
Un ¿avvertimento¿ , dunque, rivolto ai giganti occidentali – Microsoft in primis – che continuano a vedere l¿area orientale solo come una terra di ¿conquista¿, e non come un temibile rivale.
Pare infatti che i tre Paesi facciano sul serio soprattutto nel campo del softwrae libero, che guadagna, in Asia, sempre più spessore e attenzione.
Cina, Giappone e Corea del Sud, del resto, oltre ad aver dato vita al “Northeast Asia open-source software promotion forum“, hanno firmato ad aprile un documento ufficiale con cui si impegnano a sviluppare standard tecnologici comuni, compresi sistemi informatici e di comunicazione cellulare basati sui software open source.
In diverse occasioni, i tre governi avevano già espresso critiche al monopolio di fatto di Redmond che ¿opprime la forza commerciale dei prodotti asiatici nel mercato del software¿ e pone gravi rischi per la sicurezza dei sistemi informatici mondiali, come dimostrano le decine di virus che, attraverso Windows, invadono in pochi minuti i computer di mezzo mondo.
Ad aprile, inoltre, è stata presentata dalle due aziende Red Flag (Cina) e Miracle Linux (Giappone) la prima versione beta di Asianux, una versione di Linux diretta al mercato desktop asiatico e approvata anche da Oracle. “L”interesse per Asianux sta crescendo sensibilmente in quanto racchiude una grande promessa per le aziende asiatiche, in particolar modo per Cina e Giappone”, ha dichiarato Chris Zhao, presidente di Red Flag.
“Stiamo aprendo le nostre porte a molti venditori software al fine di unire le forze per creare una scelta conveniente, affidabile e scalabile per le aziende in Asia”.
Le aziende che hanno aderito al programma di certificazione sono più di 40: fra queste NEC, Hitachi, Trend Micro e Oracle.
Tornando all¿accordo, i tre Paesi hanno deciso di cooperare, tra le altre cose, allo sviluppo di nuove soluzioni wireless e alla promozione di sforzi congiunti nella ricerca e lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione mobile e della loro standardizzazione.
La Cina e il Giappone, sono già impegnate nello sviluppo di soluzioni legate al nuovo protocollo Internet Ipv6, appena adottato dall¿Icann, che permetterà di aver virtualmente un numero illimitato di indirizzi Internet.
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