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L¿attuale andamento sul mercato finanziario dei titoli tecnologici ripropone interrogativi e perplessità. Esperti e osservatori si chiedono se sia il caso o meno di parlare del rischio di un¿altra Bolla Internet, a quattro anni di distanza dalla prima.
Al momento, al centro dei rumor di Borsa si trovano Google, eBay, e Amazon.
Gli occhi di tutti sono puntati sulla ormai prossima quotazione di Google, il cui prezzo indicativo delle azioni oscillerà tra 108 e 135 dollari.
Le azioni messe in vendita saranno 24,6 milioni ¿ pari al 9% del totale – per un valore complessivo che oscillerà tra i 2,6 e i 3,3 miliardi di dollari, ben al di sopra dei 2,7 miliardi di dollari stimati dall”azienda e indicati all¿Autorità americana di Borsa (SEC ¿ Security Exchange Commission) lo scorso aprile.
L¿azienda californiana punta a una valorizzazione intorno ai 36 miliardi di dollari per piazzare le proprie azioni. Si tratta di una cifra considerevole rispetto all¿utile netto di 105,6 milioni archiviato nel 2003 e di un profitto per il 2004 stimato intorno ai 250 mln di dollari.
Si attestano su cifre più modeste, invece, i titoli di eBay e Amazon. Il titolo del leader delle aste online, eBay, costa 72 volte il proprio utile 2003 e 62 volte quello del 2004. Amazon è valorizzato in Borsa intorno a 40 volte il proprio profitto annuo.
Dal lato delle industrie, i rapporti sono ancora più deboli. Cisco, il numero uno sul mercato dei routeurs per Internet, mostra un rapporto corso-utile di 30. Dell, leader nel settore Pc, costa 33 volte i propri utili. E IBM, campione mondiale dell¿informatica, vale circa 18 volte il proprio utile.
Gli esperti restano perplessi, e anche se, sia eBay che Amazon, hanno presentato dati trimestrali in crescita, restano prudenti di fronte all¿incertezza. Specie, per quanto riguarda eBay, si teme che il Gruppo voglia diversificare le proprie attività, e di fronte a questa possibilità si preferisce rimanere cauti. Cosa che spinge gli specialisti a pensare che il sito intenda prossimamente avvicinarsi al funzionamento tradizionale dei grandi distributori.
A questo va ad aggiungersi la possibilità che eBay metta da parte il piano gestionale che gli permette simili performance. Una possibilità che rimetterebbe in discussione l¿attuale valorizzazione della società ¿ estremamente elevata.
I dati nell¿insieme restano buoni, ma non tanto da tranquillizzare il mercato.
Da una rapida analisi di questo stato di cose, si comprende perché alcuni cominciano a parlare dell¿eventualità di una nuova Bolla Internet.
Anche se alcuni esperti stanno tentando di stemperare le avvisaglie.
¿Non penso che si tratti di un ritorno della Bolla¿, ha spiegato a Le Figaro Jérôme Moitry, direttore associato della società di consulenza Diamond Cluster International.
La situazione è molto più sana di quanto possa sembrare, ma Moitry preferisce consigliare l¿acquisto dei titoli di queste società, ¿¿.solo ad azionisti molto prudenti¿.
A Londra, David Mercer, vicepresidente di Strategy Analytics, società di ricerca sulle nuove tecnologie, ritiene che non si possa parlare di un ritorno della Bolla speculativa, anche se Mercer preferisce aggiungere che le modalità dell¿introduzione in Borsa di Google faccia pensare a tutt¿altro.
Olivier Gravelle, direttore di Booz Allen Hamilton, un centro ricerca, condivide il parere dei colleghi. E a Le Figaro spiega che l¿introduzione in Borsa di Google testimonia il fatto che ¿¿esiste un mercato della pubblicità su Internet e questo mercato è considerevole. Nel 2003, Google ha realizzato 1 miliardo di dollari dalle proprie entrate pubblicitarie. Quest¿anno, la cifra potrebbe arrivare a 2 miliardi. Google rime però ancora lontana dai suoi concorrenti Yahoo e Microsoft¿.
Queste società hanno creato un nuovo tipo di pubblicità. ¿Google e i suoi concorrenti hanno sviluppato delle offerte pubblicitarie che puntano a un¿audience precisa. E sta lì il loro successo¿, spiega Gravelle.
La pubblicità, infatti, viene proposta in funzione delle ricerche fatte in Internet dagli utenti.
Ma la supremazia di Google, scrive Le Figaro, durerà?
Cosa succederà, dice Gravelle quando Microsoft integrerà il suo nuovo sistema operativo MSN che permetterà di effettuare ricerche sia sul Web che sul computer?
Insomma, la situazione non appare così tranquilla. Un altro motivo di agitazione è che uno degli obiettivi di Google sarà quello di mantenere una redditività elevata a sostegno della sua forte crescita. D¿altro canto, come sottolinea Gravelle al noto quotidiano francese, ¿¿i motori di ricerca hanno in progetto di proporre pubblicità ancora più mirate. Queste imprese, venderanno presto la pubblicità locale alle PMI¿.
Cosa che richiederà, però, personale altamente preparato nelle ricerche.
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