Italia
Crescono, In Italia, le vendite dei decoder per la Tv digitale terrestre (TDT). Secondo i dati forniti dal Ministero delle Comunicazioni, negli ultimi quattro mesi sono stati venduti 273.557 decoder interattivi, acquistati con il contributo pubblico di 150 euro ciascuno previsto dalla Legge finanziaria 2004.
Il ministero ha specificato che l”andamento progressivo degli acquistiè stato crescente nei primi due mesi, a marzo, infatti, ne sono stati venduti 56.078 e ad aprile 93.893, ma in discesa negli altri due, 83.694 a maggio e 37.328 a giugno.
La Lombardia è la regione che ha fatto registrare il maggiore dato di vendite, il 33,7% con 92.170 apparecchi acquistati. A seguire in classifica, il Lazio con 59.513 unità.
Al terzo posto, con un ampio distacco, il Veneto con 19.032 i decoder pari al 7%. L¿Abruzzo si piazza all¿ultimo posto della lista, preceduto da Campania e Friuli Venezia Giulia.
Dei 120 milioni di euro stanziati, cifra che copre l”acquisto di quasi 800.000 decoder, ne sono stati al momento utilizzati circa 41 milioni (il 34,5%) per un totale, appunto, di 273.557 apparecchi comprati.
A quanto pare, gli italiani hanno tutte le intenzioni di dotarsi degli strumenti necessari per vedere la Tv digitale terrestre, il cui passaggio, secondo quanto previsto dalla Legge Gasparri, dovrebbe avvenire entro il 2006.
A incoraggiare di molto gli acquisti, è stato proprio l¿incentivo di 150 euro previsto dalla Finanziaria, spesa complessiva dello Stato per 110 milioni di euro.
Proprio su questo, al momento, sta indagando la Commissione Ue, che teme che una simile situazione possa causare una distorsione del mercato.
Ad avvantaggiarsi di questo regime, potrebbero essere solo gli operatori che hanno già avviato il processo per il passaggio alla nuova tecnologia di diffusione, vale a dire Rai e Mediaset.
La decisone della Commissione fa seguito a una denuncia deposita da Francesco Di Stefano proprietario della rete Europa7, che ritiene che il governo italiano, prevedendo questo incentivo, abbia violato ¿¿le norme comunitarie in tema di aiuti di Stato¿.
Di Stefano dichiara l¿incompatibilità delle misure adottate dallo Stato italiano con l¿art. 87 del Trattato Ue. Aiuto tra l¿altro concesso, sottolinea Di Stefano, senza aver ottenuto il preventivo via libera da Bruxelles.
Europa7 ha ricevuto regolare concessione per trasmettere programmi gratuiti in Italia, ma al momento non dispone delle frequenze necessarie.
Riguardo alla missiva, inviata dalla Ue, il Movimento Difesa del Cittadino ha dichiarato di non essere affatto sorpreso.
¿Al danno di aver acquistato dei decoder su cui non si vede nulla o al più qualche sparuto canale, si potrebbe aggiungere la beffa, soprattutto per i commercianti che li hanno messi in vendita, di dover pure restituire o di non ricevere mai i 150 euro del contributo statale¿, ha commentato l”avvocato Francesco Luongo, responsabile nazionale Tlc dell”Associazione.
Da mesi il Movimento è in prima linea per denunciare le anomalie di quella che definisce una operazione affrettata e ingannevole su quella che doveva essere una rivoluzione tecnologica e che invece si sta dimostrando una forzatura del mercato a tutto vantaggio di alcune aziende private, fatta per di più con 110 milioni di euro, soldi degli stessi contribuenti.
L¿Associazione ha denunciato che ad oggi l”87,6% di coloro che hanno acquistato il decoder vedono al più i canali di un solo multiplex, ed in molti casi solo dopo essersi sobbarcati i costi di un tecnico per la modifica o la sostituzione della propria antenna.
Bisogna però dire che, nonostante le polemiche sui decoder, le vendite proseguono secondo le aspettative dell”associazione GTTVi, costituita dalla Fondazione Ugo Bordoni (si veda anche www.fub.it/dvb/dvbt/), Rai, Mediaset e La7 Televisioni, i principali operatori coinvolti nello sviluppo della televisione digitale terrestre in Italia.
Situazione confermata da quanto emerge dal primo studio europeo sul settore, elaborato dalla società di ricerca indipendente di Londra Datamonitor e pubblicato da Italia Oggi.
Nel 2008 un terzo delle famiglie italiane, circa 6,7 milioni, fruiranno dei servizi di Tv digitale terrestre, che risulterà così la tecnologia Tv più diffusa in Italia, con il 60% del mercato.
Secondo la ricerca, a stimolare lo sviluppo del mercato, sarebbero il costo basso (rispetto alle offerte via satellite), l”attrattiva del contenuto e l”offerta commerciale mista, gratuita e in modalità pay-per-view.
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