Italia
L¿Adiconsum denuncia nuovamente l¿attuale stato del mercato dei decoder per la Tv via satellite. In una nota inviata ieri, l¿associazione avverte che ¿Molti consumatori, dovranno mettere in cantina i propri decoder, acquistati di recente e costati una fortuna, a causa delle scelte, operate dal monopolista Sky¿.
L¿Adiconsum fa riferimento all¿evoluzione del mercato satellitare italiano, e a come si è arrivati all¿attuale situazione.
L¿associazione parte dagli anni ¿90, quando l¿unico operatore era DSTV, che trasmetteva con una codifica chiamata IRDETO.
¿Gli utenti erano liberi di comprare qualsiasi decoder ¿ si legge nella nota – visto che DSTV non imponeva nulla¿.
Sul mercato italiano delle Pay TV è arrivata poi Stream, che ha scelto di utilizzare IRDETO.
Ma i primi problemi arrivano nel 1997, quando DSTV cambia proprietario, e diventaTele+ (Vedi Scheda) e come conseguenza cambia anche codifica, si passa al SECA.
La nuova Pay TV lancia sul mercato una propria tipologia di decoder in SECA definiti Gold box, avviando un¿azione per imporre in modo massiccio l¿uso esclusivo del proprio decoder.
Il risultato è che tutti i consumatori proprietari di un decoder IRDETO, abbonati a Tele+,devono rassegnarsi ad acquistare o noleggiare un gold box.
Stream nel frattempo continua a trasmettere in IRDETO e a proporre un proprio decoder.
Da qui la necessità di intervenire a regolamentare la situazione con la Legge 79 del 29 marzo 1999 sul decoder unico, che all¿art. 2 prevede che: ¿I decodificatori devono consentire la fruibilità delle diverse offerte di programmi digitali con accesso condizionato e la ricezione dei programmi radiotelevisivi digitali in chiaro mediante l”utilizzo di un unico apparato. L”Autorità” per le garanzie nelle comunicazioni determina gli standard di tale apparato entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Dal 1 luglio 2000 la commercializzazione e la distribuzione di apparati non conformi alle predette caratteristiche sono vietate¿
Dopo tanto discutere, l¿Authority ha deciso (delibera 216/00/CONS) di non agire sui decoder ma sulle emittenti. Si è imposto, quindi, a Tele+ e a Stream di trasmettere anche con la codifica del concorrente (simulcrypt).
Entrambe, come scrive l¿Adiconsum, dopo più di un anno, usarono SECA e IRDETO, poi con l¿arrivo di un novo azionista in Stream anche NDS. Le due emittenti hanno deciso di eliminare definitivamente IRDETO, ma continuando entrambe, per obbligo a trasmettere in SECA e NDS, creando limitati danni ai consumatori.
Fra i consumatori si sono diffusi, sia a noleggio che acquistati, solo i decoder proposti dalle due emittenti (Gold Box e NDS) a scapito dei ¿common interface¿ che comunque sono rimasti per un pubblico più evoluto. Il mercato dei decoder ha subito un notevole arresto eliminando la concorrenza ed interrompendo lo sviluppo tecnologico del settore, con notevoli danni delle aziende produttrici.
Il 1 maggio 2003 è nata Sky Italia, del Rupert Murdoch, dalla fusione tra Stream e Tele+, ¿¿nasce in Italia il monopolio per la Pay TV da satellite¿.
Sky trasmette sia in SECA che in NDS.
Tra i problemi attuali, Adiconsum spiega come “appare evidente che i decoder dedicati a SKY offrono buoni risultati se si vuole usufruire, esclusivamente dei loro servizi e dei loro programmi, sempre con delle limitazioni: perché un utente non è libero di dare una propria numerazione ai canali? Perché si deve per forza ed unicamente usare la numerazione decisa dall”emittente? Perché l”emittente non si limita ad offrire la propria impostazione come opzione? Non riusciamo a trovare una risposta”.
Inoltre, secondo Adiconsum, la scelta fatta da Sky limita la potenzialità dei ricevitori, che potrebbero memorizzare 999 canali il Gold Box e 4000 l¿NDS, come era possibile con Tele+ e Stream. Ora sono ricevibili, complessivamente solo 150 canali.
L¿unico modo offerto al consumatore per usufruire liberamente di tutto ciò che proviene dai satelliti, compresa la Pay TV Sky, è quello di dotarsi, con ulteriore spesa, di un decoder ¿Common Interface¿ o di un decoder aggiuntivo a quello fornito dall¿emittente .
¿Nessuno ¿ scrive l¿associazione – vuole obbligare Sky a fornire ai propri abbonati dei superdecoder ma qualcuno dovrebbe obbligare Sky a non limitare ancora di più le potenzialità dei decoder dedicati. Occorre inoltre tener presente che molti consumatori hanno acquistato i decoder in esame e si sono visti ridurre le potenzialità, senza averne fatto richiesta, l¿abuso, gia segnalato da Adiconsum al Garante per le Comunicazioni ed ovviamente ignorato, diventa ancor più grave se il consumatore decide di non rinnovare l¿abbonamento a Sky perché si trova ad essere possessore di un decoder quasi inutile, visto che non lo fa accedere a tutti i potenziali programmi¿.
Molti consumatori hanno acquistato gli apparati non dedicati esclusivamente alla ricezione dei programmi Sky, sostenendo elevati costi, perché garantiti dalla legislazione presente in Italia certi che anche in futuro potessero essere compatibili con qualsiasi trasmissione, visto che la legge sul decoder unico garantisce.
Appare evidente che i ricevitori di Sky alla stato attuale non rispettano la legge del decoder unico, visto che come abbiamo, fin qui, dimostrato, ¿Non è possibile ricevere con un unico apparato, tutti programmi radiotelevisivi digitali in chiaro¿.
Per Adiconsum occorre evidenziare che la Legislazione italiana in materia, tutela i decoder ¿Common Interface¿, visto che rispondono pienamente al dettato della Legge, ed è necessario sottolineare che la scelta fatta, in passato, dal Garante delle Comunicazioni, di imporre alle emittenti di trasmettere con l¿accesso condizionato del concorrente, era solo la più praticabile per attuare la Legge stessa ma non era e non è l¿unica, come indicato nella delibera attutiva del Garante stesso.
L¿Associazione aggiunge che la scelta di chiudere il SECA danneggia anche chi ha acquistato il decoder con questo accesso condizionato, infatti dovrà buttarlo perché inservibile sia per i canali in chiaro, come in precedenza spiegato, e sia per continuare a vedere Sky. Non basta certamente offrirne un altro, soprattutto se in noleggio gratuito, per indennizzare il danno. Accettando le imposizioni di Sky si origina un grave precedente, ¿cosa accadrebbe se fra un po¿ di tempo Sky cambiasse di nuovo proprietario e si utilizzasse un nuovo accesso condizionato?¿
L¿Adiconsum chiede quindi un intervento urgente che blocchi la chiusura da parte di Sky della modalità SECA e che disponga il rispetto della Legge sul decoder unico, obbligando la Pay TV ad utilizzare una sola codifica (NDS) solo dopo aver garantito l¿utilizzo di tutti i decoder capaci di funzionare con tutti gli accessi condizionati, cioè il decoder ¿Common Interface¿ come previsto dalla delibera dell¿Authority.
Denuncia di Adiconsum per il mancato rispetto da parte di Sky della legge sul decoder unico
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